Un nuovo status da realizzare
La Seconda Conferenza dei Ministri Europei responsabili della Gioventù ha avuto luogo ad Oslo dal 10 al 12 aprile 1988. Questo incontro è stato preceduto dalla conferenza delle organizzazioni nazionali ed internazionali della gioventù dall'8 al 10 aprile, promossa dall'ECB e dal CENYC con il patrocinio del consiglio della gioventù e del governo norvegesi. La EYCD è stata rappresentata da Paolo Bernasconi.
Anke van der Mei ha preso parte all'incontro come delegato del Youth Forum EC, e Othmar Karas, vice presidente del/'Eycd, come membro della delegazione ministeriale austriaca.
La Conferenza delle Organizzazioni Giovanili
Le rappresentanze di circa 40 organizzazioni nazionali ed internazionali della gioventù si sono incontrate ad Oslo-Holmenkollen dall'8 al 10 Aprile 1988 in un incantevole scenario naturale, poco prima della Seconda Conferenza dei Ministri Europei responsabili della Gioventù, con l'obiettivo di riflettere sui temi della conferenza e di tracciare alcune proposte concrete.
Le conclusioni, sotto forma di dichiarazione delle organizzazioni giovanili che collaborano con il Consiglio d'Europa, sono state consegnate nelle mani delle delegazioni di governo presenti.
È importante per le organizzazioni giovanili che parte della Convenzione Culturale Europea sia stata dedicata alla definizione dello stato sociale della gioventù, principalmente riguardo al lavoro, ai diritti legali, l'alloggio ed il reddito.
Il ruolo di partner sociali delle organizzazioni giovanili dovrebbe essere rinforzato e riconosciuto dai governi.
Il supporto, in termini finanziari e legali, dei governi dovrebbe essere, non solo supporto ai progetti ed alle iniziative giovanili o promozione delle misure tecniche in favore dei giovani, ma anche supporto alle strutture nazionali giovanili come luogo reale della partecipazione e dello sviluppo.
I partecipanti alla Convenzione Culturale Europea dovrebbero fare del loro meglio al fine di abolire le barriere alla mobilità giovanile in Europa.
Il ruolo della Fondazione Europea Giovanile, una organizzazione indipendente la cui flessibilità può realmente promuovere scambi interculturali fra i giovani su vasta scala, potrebbe essere rinforzata fornendole i mezzi finanziari per la sua esistenza ed il suo sviluppo.
L'argomento generale della conferenza è stato «Strategie per una politica per i giovani in Europa verso il 2000».
Erano presenti circa 200 delegati dei 24 stati firmatari della Convenzione Culturale del Consiglio d'Europa, e fra i ministri vi erano molti democratico cristiani.
Tutti i rappresentanti di organizzazioni internazionali potevano assistere alla conferenza in qualità di ospiti.
Questa è la prova più evidente del fatto che le autorità del Consiglio d'Europa hanno compreso che la politica giovanile non può essere discussa senza i giovani e le loro organizzazioni. Un'udienza tra i rappresentanti dei giovani e quelli dei governi al principio della conferenza è stata un'opportunità per i giovani di presentare le loro posizioni.
L'argomento principale è stato suddiviso in due sotto-argomenti:
- Le condizioni per una estesa politica giovanile a livello nazionale, regionale e locale.
- La cooperazione internazionale per lo sviluppo della politica giovanile, con una speciale attenzione all'attività del Consiglio d'Europa in questo campo.
La conferenza ha affrontato anche i seguenti argomenti:
- i problemi delle giovani donne
- la partecipazione dei giovani nella società
- gli scambi giovanili
- l'emarginazione giovanile
Ci auguriamo che le raccomandazioni contenute nel documento finale di questa Seconda Conferenza dei Ministri Europei responsabili della gioventù divengano realtà così che la prossima Conferenza, che si terrà in Portogallo nel 1990 rappresenti,l'opportunità di esprimere non solo parole, ma fatti e realizzazioni concrete.
Estratto del documento
L'Europa del 2000 sarà, molto più di adesso, caratterizzata dall'esistenza di un grande Mercato Europeo.
La realtà culturale, sociale, economica e politica della maggior parte dei paesi europei sarà determinata dal suo grado di competitività all'interno dell'Europa.
Se i giovani devono far fronte a questo sviluppo, essi devono avere dimestichezza con le nuove tecnologie, devono conoscere le lingue e sviluppare le conoscenze culturali e sociali.
Prowedere a ciò con la sola educazione tradizionale non è sufficiente a preparare i giovani a questo sviluppo.
I tirocini in posti di lavoro si sono molto sviluppati in questi ultimi tempi.
Tali sviluppi e cambiamenti, comunque, non si verificano in maniera omogenea in tutti i paesi europei.
Le medesime differenze si riflettono nella relativa industrializzazione, nella geografia e nelle tradizioni culturali.
Sembra che queste differenze delineeranno le caratteristiche dell'Europa degli anni duemila. Il lavoro dei giovani dovrà essere volto a far si che vi siano le stesse opportunità per tutti i giovani.
Per quanto i temi di politica giovanile in discussione in questi giorni suggeriscano un quadro della situazione meno ottimistico, la disoccupazione giovanile in molte parti d'Europa continua a rappresentare un grande problema.
Le giovani donne ed i giovani appartenenti a minoranze etniche possono inoltre incontrare particolari difficoltà.
I ministri per la gioventù hanno espresso forte preoccupazione riguardo l'attuale livello della disoccupazione giovanile in Europa, e sono d'accordo nel prendere misure per aiutare i giovani; i governi dovrebbero prestare particolare attenzione alle esigenze dei giovani disoccupati ed assicurare a tutti le stesse opportunità.
Molti giovani affrontano poi il problema della casa.
Spesso mancano sistemazioni appropriate e c'è crescente bisogno di nuovi progetti per supplire alla carenza di alloggi.
I ministri della gioventù incoraggiano le iniziative per far incontrare i giovani che hanno bisogno di alloggio, dove necessario attraverso speciali agenzie, servizi di informazioni e consigli, e coinvolgendo i giovani nelle decisioni prese a livello locale, regionale e nazionale.
I temi della politica giovanile in Europa sono incentrati intorno all'educazione, alla casa, all'occupazione ed al tempo libero.
Le strategie verso gli anni 2000 devono essere sia generali che specifiche.
Esse devono riflettere una visione ampia delle condizioni che i giovani dovranno affrontare negli anni 2000, e rispecchiare argomenti specifici quali le differenze regionali, la posizione delle minoranze etniche e la condizione femminile. La programmazione e le decisioni politiche devono tener conto degli effetti del nuovo corso demografico e delle nuove esigenze che comporterà.
I governi devono occuparsi della situazione giovanile oggi come nel 2000.
Tesi 1
Condizioni essenziali per un'ampia politica giovanile a livello nazionale, regionale e locale
Riconoscendo che il fondamento di ogni politica mirante ad incoraggiare la partecipazione giovanile alla vita sociale, culturale, economica e politica è a livello locale, la Conferenza richiama l'attenzione e sottolinea l'importanza di:
- la partecipazione giovanile a livello locale, per esempio, attraverso un ampio approccio agli argomenti che interessano i giovani; la partecipazione dei giovani alla programmazione a livello locale della politica giovanile e lo sviluppo di appropriate infrastrutture per le attività specifiche;
- assicurarsi che i giovani abbiano la più ampia partecipazione possibile alla vita della scuola o del college in maniera appropriata alle loro attitudini ed età;
- ampliare per i giovani la possibilità di partecipare alla società atraverso un'appropriata educazione ed informazione in stretta cooperazione con le organizzazioni giovanili.
Immigrati, rifugiati e gruppi di minoranze etniche arricchiscono la società culturalmente, economicamente e socialmente.
I giovani all'interno di questi gruppi hanno bisogno di una particolare educazione e formazione per renderli capaci di partecipare pienamente alla società.
Le organizzazioni e i gruppi giovanili sono impegnati nella lotta contro il razzismo.
A questo proposito la Conferenza raccomanda:
- programmi di formazione e attività educative per giovani immigrati, rifugiati e minoranze etniche per renderli pienamente partecipi della società, per sviluppare la loro tradizione culturale e per far sì che nella vita di tutti i giorni possano godere degli stessi diritti degli altri giovani;
- misure e programmi per prevenire e combattere i pregiudizi razziali, specialmente fra le nuove generazioni.
La coesione sociale si indebolisce quando c'è un numero crescente di giovani emarginati attraverso l'alienazione, per esempio, tra l'esistente e l'educazione proposta.
Come parte di una politica giovanile coerente, il progetto di venire incontro alle esigenze giovanili deve svilupparsi con la loro partecipazione.
In merito a questo la Conferenza vuole richiamare l'attenzione sull'importanza di:
- il lavoro dei servizi specializzati, agenzie ed organizzazioni che operano fra gli emarginati e i portatori di handicap con l'obiettivo di un lavoro sicuro, un alloggio adeguato e l'integrazione nella società;
- il futuro sviluppo o il consolidarsi dei servizi di consultorio, con la stretta collaborazione di lavoratori giovani, esperti sociologi ecc. per il beneficio dei giovani a rischio;
- promuovere campagne contro l'uso di droghe, l'abuso dell'alcol e del fumo e per la prevenzione dall'aids al fine di raggiungere effettivamente le nuove generazioni in maniera capillare.
La politica riguardo le ragazze e le giovani donne deve trovarsi a metà strada tra la politica in favore dei giovani e quella in favore della donna.
Essendo giovani, le ragazze sono le ultime arrivate nel mondo del lavoro e fortemente influenzate ad ogni livello quando devono prendere una decisione.
Essendo donne, esse usano una parte relativamente ristretta del loro patrimonio educativo, lavorano in un campo limitato di occupazioni, hanno mansioni di livello inferiore rispetto agli uomini, non eguali profitti e possono essere vittime di violenze sessuali.
Per affrontare questa situazione c'è bisogno di programmi specifici miranti a maggiore parità, integrazione e partecipazione.
In particolare, la Conferenza
- raccomanda un'educazione che influenzi l'orientamento sia di ragazzi che di ragazze verso una vita sociale oltre che familiare;
- raccomanda di incentivare, per ragazzi e ragazze, la possibilità di conciliare una vita professionale, sociale e politica attraverso facilitazioni come asili ed un'equa distribuzione dei compiti all'interno della famiglia;
- pone l'attenzione sul contributo vitale che il lavoro dei giovani e delle organizzazioni giovanili possono dare in questo campo e raccomanda azioni volte a promuovere la partecipazione delle ragazze alle decisioni politiche ad ogni livello della società.
Tesi 2
La cooperazione internazionale per lo sviluppo della politica giovanile, con particolare riferimento all'attività del Consiglio d'Europa in questo campo
1. La programmazione della politica giovanile a livello locale, regionale ed internazionale ha bisogno di dati attendibili sulla situazione giovanile basati su appropriate ricerche.
La Conferenza raccomanda alla Convenzione Culturale Europea:
- di incoraggiare giovani ricercatori indipendenti ed istituti a compilare ricerche sul mondo giovanile e studi sul livello nazionale ed europeo.
- incoraggiare la divulgazione fra i giovani studiosi e le organizzazioni giovanili dei risultati ottenuti nelle ricerche dalle autorità locali, regionali e internazionali, con lo scopo di permettere applicazioni più vaste ed appropriate.
2. Gli scambi giovanili e l'incentivazione della mobilità giovanile sono aspetti importanti della strategia di preparazione dei giovani del futuro. Per l'anno 2000 la situazione culturale, sociale, politica ed economica potrà essere caratterizzata da un più libero scambio di informazioni, personale, merci e servizi eda un maggiore sviluppo internazionale dei mass-media.
Le informazioni per i giovani, i servizi di consultorio, i programmi per gli scambi interculturali e l'introduzione della Carta del Giovane Europeo possono contribuire alla promozione della mobilità e degli scambi giovanili.
- Riguardo agli scambi giovanili in Europa, la Conferenza:
- invita ogni Stato aderente alla Convenzione Culturale ad includere negli accordi culturali esistenti un paragrafo sulla gioventù;
- raccomanda che, appena possibile, i benefici degli scambi e della mobilità giovanile siano resi possibili per tutti i giovani di ogni paese facente parte della Convenzione Culturale, e di incoraggiare l'apertura verso paesi esterni alla Comunità europea;
- nota i vantaggi dei programmi di scambi giovanili stabiliti e gestiti da giovani, per assicurare il loro coinvolgimento e corresponsabilità e raccomanda di assicurare la stessa partecipazione a ragazzi e ragazze.
- Con riferimento al concetto di Carta europea dei giovani, la Conferenza:
- nota i progressi fatti in questo campo sin dal primo incontro del dicembre 1985, specialmente con la Convenzione di Lisbona del 1 giugno 1987 e la dichiarazione firmata a Parigi il 1O marzo 1988;
- incoraggia l'elaborazione o il futuro sviluppo di schemi per la Carta europea dei giovani che tengano adeguatamente in conto le esigenze dei diversi paesi, la legislazione, le consuetudini e le tradizioni e i punti di vista delle diverse associazioni giovanili;
- raccomanda che le facilitazioni e le riduzioni offerte dalla Carta europea dei giovani in ogni paese riguardino i seguenti campi: cultura, sport, tempo libero, i trasporti e l'alloggio, al fine di unificare i diversi sistemi europei.
- Con riferimento alle informazioni per i giovani in Europa, la Conferenza:
- incoraggia la cooperazione fra associazioni giovanili ed autorità locali con il compito di informare e consigliare i giovani;
- conferma il bisogno di sviluppare programmi concreti per aggiornare ed addestrare il personale dei servizi di informazione per i giovani;
[...]
4) L'approccio del Consiglio d'Europa al lavoro dei giovani e alle iniziative giovanili e la sua stretta connessione alle organizzazioni giovanili attraverso il principio della co-gestione delle decisioni sulle questioni concernenti i giovani, rimane valido ed originale.
Sulla base delle raccomandazioni della prima Conferenza dei Ministri per la gioventù, una speciale commissione di lavoro ha analizzato il Consiglio Europeo per le strutture giovanili.
La Conferenza ha accolto favorevolmente il rapporto della commissione di lavoro e si augura che la Commissione dei Ministri arrivi ad una buona soluzione.
Riguardo alla futura attività del Consiglio d'Europa in campo giovanile, la Conferenza:
- rileva presente l'esigenza di far crescere in tutti i giovani una identità europea, siano oppure no cittadini di uno stato facente parte della Comunità Europea;
- sottolinea il fatto che quando verrà stabilita la Fondazione dei giovani europei essa dovrà essere aperta ad un concetto d'Europa il più ampio possibile;
- conferma il suo sostegno al ruolo del Centro Europeo Giovanile con particolare riguardo alle sue attività nel campo dell'educazione, formazione, informazione, documentazione e ricerche su argomenti giovanili; e alla Fondazione Europea Giovanile con particolare riguardo alla sua flessibilità, indipendenza e apertura nel rispetto delle diverse forme e tipi di aiuti alle attività giovanili;
- riafferma l'importanza della cooperazione internazionale in campo giovanile con particolare riguardo all'incremento della partecipazione giovanile alla politica, alla mobilità delle informazioni e come base per lo scambio di informazioni e di esperienze sulla politica giovanile.
- raccomanda alle persone competenti all'interno del Consiglio d'Europa di tenere in maggiore considerazione l'introduzione di:
- un programma comunitario per giovani lavoratori, per il personale dei posti di informazioni e dei consultori per i giovani;
- un programma di formazione sulle conoscenze e l'insegnamento interculturali ai Centri Europei Giovanili;
- i programmi per la formazione dei giovani hanno bisogno di personale competente e organizzatori di scambi giovanili;
- chiede alle Commissioni per le Comunità Europee, attraverso gli appropriati canali del Consiglio d'Europa, come e su quali basi la partecipazione ai suoi programmi giovanili possa essere estesa ai paesi della Convenzione Culturale Europea;
- raccomanda che il Consiglio di Governo della Fondazione Europea dei Giovani dovrebbe essere invitata a:
- considerare quale priorità dare alle sue esistenti risorse
- studiare la possibilità di allargarsi ed assumere maggiore significato sulle azioni della Fondazione Europea dei Giovani, immaginando, per esempio, misure atte a:
- accrescere il numero degli stati partecipanti;
- incrementare le risorse per le sue attività diversificando le fonti di queste stesse risorse al di là di quelle di governo;
- diversificare i suoi campi di attività e di cooperazione;
- incoraggiare una maggiore partecipazione dei giovani alle sue iniziative e programmi;
- iniziare uno studio comparativo riguardo gli incoraggiamenti e gli aiuti alle organizzazioni e alle iniziative giovanili sia a livello governativo che non governativo;
- considerare quali collaborazioni possono esserci fra le istituzioni europee associate che lavorano nel campo dei giovani e la Fondazione Europea dei Giovani, attraverso le appropriate procedure istituzionali e con la possibilità di rivedere gli attuali statuti.
Si impegna ad esaminare, nei propri prossimi incontri, un rapporto periodico sulla evoluzione su tali argomenti e le più specifiche raccomandazioni derivanti dal rapporto richiesto qui.
























































