1985: Anno internazionale della gioventù
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con le risoluzioni 33/7 del 3 novembre '78 e 34/ 151 del 17 dicembre '79 ha proclamato il 1985 Anno Internazionale della Gioventù sui temi della partecipazione, dello sviluppo e della pace, invitando gli Stati, le organizzazioni interessate, nonché le organizzazioni giovanili a compiere tutti gli sforzi per la preparazione di progetti da attuare nel 1985. Di fronte a tale avvenimento e di fronte a tale preciso invito che l'Assemblea delle Nazioni Unite ci rivolge, è doveroso che i giovani D.C. italiani siano protagonisti rispetto alle iniziative che si andranno ad attuare. L'Anno Internazionale della Gioventù cade in un momento di estrema delicatezza della situazione internazionale: il rischio di un conflitto nucleare, la destinazione di sempre più ingenti risorse nella corsa agli armamenti, i timidi segnali di ripresa del dialogo che stentano a trasformarsi da speranza in operante realtà, la difficoltà dell'affermazione nel mondo di una vera «cultura della pace» coniugata ai valori di libertà e di giustizia rendono il futuro estremamente incerto e questi anni decisivi per la storia dell'umanità. Ed in più l'Anno Internazionale della Gioventù cade in un momento in cui nel nostro, come in molti altri paesi, i problemi dei giovani rappresentano il terreno in cui si misura la capacità dei governi di uscire da una crisi che non è solo monetaria ma investe valori e principi da sempre a base della stabilità. Tali motivazioni rendono indifferibile e non delegabile il nostro impegno di cristiani nel civile. Sta a noi, nella consapevolezza di rappresentare un interesse debole e quindi non protetto, nella società, lavorare ognuno nel proprio ambito affinché si comprenda che i giovani non sono un problema di settore né una categoria che ritiene sufficiente un semplice aumento quantitativo di interventi. Sta a noi dimostrare che i problemi che sembrano interessarci così da vicino sono i problemi del paese intero, sono i problemi che, se risolti, avviano la comunità verso quel processo di trasformazione che essa stessa chiede. Il diritto al lavoro, la cultura, la politica abitativa, le problematiche oggi proprie di una fascia anagrafica della popolazione richiedono uno sforzo di novità e di fantasia nella individuazione delle strade da percorrere. L'impegno comune, durante questo anno è quello di essere stimolo e proposta nei confronti degli Enti Locali e di tutte le organizzazioni che intraprenderanno una serie di attività affinché l'Anno Internazionale della Gioventù non diventi né mera celebrazione né avvenimento fine a se stesso ma sia un momento di incontro che da una parte aiuti a costruire un messaggio di pace intesa non solamente come assenza di guerra ma come dialogo immanente fra r popoli, e dall'altra sia momento di partenza per una diversa e più incisiva politica dei giovani. Di tutto ciò dobbiamo essere protagonisti: dalla nostra capacità di proposta dipenderà il nostro stesso futuro.

































