Formazione

Riaprire la «Camilluccia»

Nuova Politica - Riaprire la «Camilluccia» pagina 9
Nuova Politica - Riaprire la «Camilluccia»
Nuova Politica - Riaprire la «Camilluccia»
Il ruolo e l'importanza della formazione all'interno del partito. Un incoraggiamento ed un'adeguata accoglienza per la disposizione all'ascolto e alla riflessione dei giovani. Il voto di conferma e quello di «fiducia» attendono l'impegno sui fatti.

La necessità di una alta scuola di specializzazione politica, che formi, qualifichi e soprattutto impegni i giovani DC alle loro future responsabilità si è fatta quanto mai acuta ed evidente a seguito del soddisfacente risultato delle ultime elezioni amministrative, che per la DC hanno significato non solo un successo elettorale, ma anche la ripresa di un consenso nazionale.

La strategia della chiarezza e dei valori ha infatti premiato la DC, ma le ha anche posto il problema di come gestire il successo senza comprometterne i contenuti.

La DC ha saputo comprendere con grande sensibilità i problemi posti dall'attuale fase di sviluppo e ciò le ha procurato un più solidale ed ampio consenso; il partito ora nel suo insieme deve affrontare un significativo adeguamento delle proprie forze di presenza politica nella realtà sociale italiana, affinché il voto non sia soltanto un rifiuto opposto all'avanzamento del PCI.

Il realizzato aumento di suffragi, a mio parere, é costituito ovviamente dai tradizionali consueti voti di conferma e di assenso, ma anche per quanto riguarda il coefficiente di aumento, da un voto di tipo anomalo che oserei definire «voto di fiducia, di attesa»: un voto quindi difficile da gestire, in quanto le aspettative in esso contenute avranno una scadenza certa e inderogabile: il prossimo appuntamento elettorale.

È necessario quindi che il partito senta il peso di questa fideiussione che l'elettorato gli ha concesso e si senta altresì responsabile ndn limitandosi a «programmare», ma compiendo anche una costruttiva ed obiettiva autocritica, riconoscendo i propri errori e proponendosi nel futuro di non essere soltanto un partito definito da taluni «di garanzia», ma il partito per eccellenza che garantendo la libertà e la salvaguardia della democrazia vuole anche nel futuro essere artefice di una progettualità di vita, di costume e di pensiero, in corrispondenza all'evolversi dei tempi e all'inarrestabile mutare della gente. Il futuro della DC non può prescindere dal dare risposte concrete ad altrettanti problemi fondamentali che gravano sul popolo italiano e sul mondo intero; soprattutto la DC non può prescindere da un impegno costante teso a risolvere i problemi che coinvolgono i giovani in quanto sono le generazioni del futuro dalla cui serenità morale, dalla cui coscienza civica, dalla cui integrità intellettuale e fisica dipenderanno le sorti del nostro domani. I giovani hanno diritto al lavoro, ad un livello di vita gratificante, ad una società che garantisca loro la sicurezza, l'istruzione, la casa, l'assistenza sanitaria, l'ambiente vivibile, ma soprattutto hanno diritto di poter crescere, vivere in uno stato in cui credere, in cui riconoscersi, in uno stato non a carattere assistenziale arroccato sui meandri di un potere costituito, minato da un malcostume diffuso e quasi accettato, ma in un paese dove doveri e diritti siano equiparati e le istituzioni per prime diano un esempio di rigorosità e di rispetto del cittadino.

Il nostro partito deve porsi guida in un momento storico critico e quasi oscuro come quello che stiamo vivendo, in cui l'uomo che é salito sulla luna ha visto i suoi figli migliori, le sue forze più sane aggredite dalla violenza, minate dalla droga, colpite da una miseria morale assai più grave e difficile da combattere di quanto non lo siano state le battaglie compiute durante le guerre mondiali in nome della libertà e della patria. La Giovinezza che oggi noi vediamo minacciata da pericoli ben più gravi di quanto non lo siano stati quelli incontrati sui campi di battaglia, questa giovinezza che ha tutto apparentemente e che pure é spesso priva di entusiasmo, di ideali, di certezze, non può essere lasciata passivamente consumarsi senza che i governi sentano la responsabilità e il dovere di offrire valide alternative per superare questo grave momento di crisi.

La DC in particolare deve sentire l'esigenza di tendere la mano ai giovani,  umiltà soprattutto a quelli non ancora impegnati politicamente, ma vicini affinché trovino in essa chiarimento ai loro dubbi, alternativa all'agnosticismo, risposta alle domande, ma anche un insegnamento, che non sia paternalistico, ma che possa fornore un modello cui aderire, un simbolo in cui riconoscersi.

Per realizzare questo obiettivo il nostro partito ha bisogno di organizzarsi, di realizzare strutture che combattano l'immobilismo, che superino la pura  teoria e gettino le basi di un nuovo rap porto con la gente, un rapporto che vorrei chiamare arditamente «progetto- ponte, progetto-vita, progetto-cooperazione: un ponte·tesò tra le forze politiche DC e l'uomo della strada, affinché si possa identificare con il partito per cui ha votato e rivotarlo per libera scelta, non subendolo, né accettandolo stancamente ma avvertendo di essere partecipe anch'egli delle decisioni e dei programmi: questa secondo me é la DC del futuro, una DC tra la gente.

Indubbiamente nella realizzazione di un programma così impegnativo ed anche nuovo un ruolo notevole dovranno averlo i giovani, la cui presenza attiva nel partito, il cui entusiasmo saranno determinanti: i giovani dovranno però essere coscienti che per ben indirizzare la ricchezza delle proprie idee sarà necessario progredire nel rispetto delle tradizioni e nella cosciente di chi sa di avere ancora molto da imparare; ogni giovane dovrà sentire lo scrupolo di chi é designato dalla storia a future responsabilità di rilievo e dovrà avvertire l'importanza di formare la propria coscienza di cittadino e di politico attingendo all'esperienza e all'esempio di chi può essergli maestro; pur essendo valido il concetto che senza una naturale comprensibile ambizione é difficile avanzare nella vita che ciascuno si é scelto, io vorrei invitare i miei coetanei ad ascoltare, ad imparare, ad accettare i consigli dei nostri leaders

senza cedere ad inutili adulazioni, a facili clientelismi, a vantaggiose protezioni, a sfrenate mire di potere, ma attenendosi ad una consapevole attesa di consegne che inevitabilmente la vita stessa prevede, nelle quali il passato, favorendo lo sviluppo del presente, getta il seme che altre generazioni porteranno a maturazione nel futuro in un processo di naturale continuità e di necessario rinnovamento.

Con l'abituale franchezza che mi é propria vorrei anche dire che se da parte dei giovani occorre una paziente e rigorosa formazione fatta di attesa, di ascolto, di meditazione di studio e di riflessione, d'altra parte occorre che coloro che per esperienza e per potere sono preposti a tale compito, ricordino che l'insegnamento politico deve essere di tipo socratico sempre valido nel passare dei secoli, apparentemente semplice, ma difficile da realizzare: educare un giovane secondo Socrate significa far scaturire le sue potenzialità, incoraggiarle; indirizzarle senza fare pressione, senza imporre le proprie idee e la propria personalità. Questo metodo ha un nome antico: «la maieutica», perché Socrate immaginava che l'insegnamento e l'educazione fossero un atto prezioso come quello che la levatrice compie nell'aiutare il bambino a nascere: non si crea, si aiuta a cercare la luce. Un altro concetto che vorrei fosse tenuto presente da coloro che saranno preposti alla formazione delle nuove generazioni DC é quello del mutuo dono che maestro e discepolo si scambiano: un rapporto di amore che consentirà alle idee del maestro di vivere nell'operato dell'allievo che a sua volta donerà ad altri che lo seguiranno continuando il meraviglioso miracolo della continuità dell'ideale.

Riferendomi a Socrate, non l'ho fatto a caso, né per inutile citazione storica, ma per ricordare, e l'associazione di idee é stata spontanea, il luogo dove i giovani in Grecia si riunivano con i maestri per imparare, per parlare, per riflettere, per meditare: la palestra, che ai tempi di Platone si chiamò il Ginnasio, così ad un tratto ho pensato alla Camilluccia e per un attimo mi é sembrato che questo sia il messaggio recepito dal nostro Presidente On.Piccoli: creare un luogo in cui incontrarsi, in cui far rivivere l'antico e sempre e valido concetto che appunto i Greci ci hanno trasmesso: fare politica nel senso di educare, di informare, di trasmettere, di educare a crescere, e così in un attimo il passato e il presente si sono fusi ed io ho visto quello che la Camilluccia potrebbe diventare per tutti noi: un luogo di riferimento, un centro studi ove ritrovare il piacere e la possibilità della concentrazione, la tranquillità ideale per potere dedicarsi alla ricerca e allo studio, perché la politica non si improvvisa, la politica é fatta di cosciente attenzione, di confronto, di analisi, di sintesi, di statistica, di ricerca, perché é il mezzo che consente di aiutare, di migliorare il bene comune dei popoli: con la libertà e con la democrazia.

Lo so benissimo che in questi ultimi anni la parola «politica» ha preso un significato ben lontano da quello etimologico, ma so anche che la miseria di pochi non può e non deve distruggere l'ideale di tanti, per cui voglio lanciare l'appello a tutti i militanti e gli iscritti DC che si uniscano per ricondurre il significato del termine: «politica» inteso come la nostra politica, alla sua rigorosa origine; sono consapevole della difficoltà di questo compito, ma so che é anche stimolante porsi degli obiettivi qualificati e gratificanti per rispondere alla fiducia di quegli elettori soprattutto giovani che hanno creduto in noi e che non possiamo deludere.

Per non affogare nella disoccupazione
Maurizio Dottino
Sulle tracce del nuovo statuto
Mario Pessina

Articoli correlati

Totale: 51
Parla Tina Anselmi
Intervista a Tina Anselmi
«Sono convinta che nella gente comune è radicato il senso della democrazia e a questo popolo politici onesti possono anche chiedere sacrifici per il bene di tutti». «Voi giovani del MGDC avete una grande possibilità tra le mani: nella saldatura con le giovani generazioni sta il futuro della nostra democrazia».
Dibattito MG
Le organizzazioni giovanili di partito ripartono oggi con poche certezze ed «avversari sfuggenti». Fondamentale concentrare le proprie risorse ideali e finanziarie per una corretta attività di formazione.
Dibattito sil MG
«Nuova politica» pubblica queste riflessioni di Padre Giuseppe De Gennaro, della Civiltà Cattolica, stese dopo la sua partecipazione al Corso di Formazione del Movimento Giovanile DC, svoltosi a Rosolina Mare nello scorso settembre.
Dopo il 12 maggio
Il successo elettorale del 12 maggio non può farci dimenticare lo stato del partito. La capacità di proposta alla base dell'affermazione della D.C. Per un dibattito sulle alleanze.
Dibattito
Il voto amministrativo del 12 maggio ha fatto della DC il partito intorno a cui costruire una stabilità politica, frutto della convergenza di linea politica e di programma con i partiti dell'arco laico-socialista. Continua su Nuova Politica il dibattito sulle alleanze.
Editoriale
Le «grandi manovre», un po' felliniane, che precedono ogni congresso DC. Combattere il . vecchio non sul suo terreno ma mettendosi completamente dalla parte del nuovo. La crescita di una classe dirigente svincolata dai problemi di conservazione del proprio consenso.
Speciale Congresso
In questo congresso l'obiettivo principale è quello di costruire la DC del cambiamento. L'unità del partito è cosa diversa dall'unanimismo. Il ruolo delle nuove generazioni democratico-cristiane.
Speciale Congresso
Il dirigente organizzativo del partito interviene sui temi al centro del dibattito congressuale. La DC per parlare il linguaggio della società che cresce. Un partito più trasparente e unito intorno ad idee, convinzioni, progetti. L'insostituibile ruolo dei giovani protagonisti di domani.
Editoriale
Uno sguardo al XVII Congresso DC. Le proposte del MG e le aspettative della gente. Per quale società siamo disposti a batterci?
Partito
Speranze e contraddizioni nel processo di rinnovamento del partito. Un contributo per avviare un dibattito franco ed aperto.
Partito
Il dibattito sul ruolo del partito nei processi di mutamento degli equilibri tradizionali e di cambiamento del costume sociale.
Formazione
L'istituto di Formazione Politica «Pedro Arrupe» a Palermo per raccogliere la politica alle radici culturali ed etiche.
Politiche 87
Lo stato confusionale del vertice del PSI. L'impegno dei giovani candidati nelle liste D.C. per mantenere viva la politica nel pantano di slogans, look e politici «rampanti» in cui rischia di scomparire.
Politiche 87
La divisione tra DC e PSI riguarda soprattutto un modo diverso di concepire la funzione delle istituzioni. L'elettorato deve capire che sono in gioco «grosse cose».
Politiche 87
Ansie, timori, paure e terrori del partito più eccentrico d'Italia. Venticinque anni di governo con la DC al centro ed il PCI in periferia, tre anni alla guida del governo ed insieme tanta critica alle istituzioni democratiche così come traspare dagli interventi del congresso di Rimini.
Rosolina 84
Intervista a Mauro Fabris
A Rosolina Mare il Movimento Giovanile si ritrova per discutere sui temi del localismo e dell'Amministrazione. La scelta importante della strada della proposta attraverso il confronto con il partito. Il ruolo fondamentale della formazione politica. Il passo di riconciliazione con la società non può escludere i giovani dal confronto politico.
Partito
Tra presenza e mediazione, alla DC si propone oggi anche la strada di una nuova cultura da meditare ed assorbire.
Partito
I giovani dc davanti ad una sfida esaltante, che si gioca sulla capacità di ridelineare una nuova proposta politica e culturale in grado di dare risposta alle reali emergenze della società. Il prossimo congresso del partito costituisce in questo senso un appuntamento determinante.
Dibattiti
Una recente polemica su di uno spot televisivo in cui il contratto di «formazione-lavoro» veniva presentato come il frutto di un accidentato «percorso di guerra» è all'origine di una prima riflessione su questo strumento.
Moro e il partito
Ripercorriamo la storia di Aldo Moro in un partito che sul piano dei numeri, ma determinante su quello della leadership delle idee.
Politica politica
Intervista a p. Pintacuda
A colloquio con il padre gesuita che, con Padre Bartolomeo Sorge ha dato vita a Palermo al corso di formazione politica. Un'esperienza originale e importante divenuta modello per tante iniziative nel nostro Paese.
Partito
I nuovi soggetti sociali, il rapporto con la democrazia. I rischi della sudditanza ai «poteri reali» della società.
Lettere
Il tema della presenza femminile nel nostro partito. Una lettera che per la sua chiarezza non ha bisogno di commenti ma di fatti.
Diciottesimo
Siamo ormai in una fase che necessita un chiarimento interno ai grandi partiti di massa.
Segretari
Ripercorriamo la storia del partito ricordando le figure dei segretari politici.
Riforme
A Ravenna il corso di formazione ha messo in relazione vecchi e nuovi protagonisti dell'impegno dc per la Costituzione.
Congresso
Passato il primo momento post-congressuale si impone anche al movimento giovanile la necessità di ripercorrere le tappe politiche degli anni passati, in cerca di ciò che va utilizzato, al meglio, per il nostro futuro.
Intervista
Intervista a Leopoldo Elia
In questa Intervista a "Giornale di bordo", il prof. Leopoldo Ella, già presidente della Corte Costituzionale e consigliere nazionale della DC, parla della pace e del partito.
La Democrazia Cristiana genovese è impegnata pur tra mille difficoltà in un'opera di consolidamento delle alleanze pentapartitiche riconfermate o rese possibili dalle ultime elezioni.