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Quel che fanno i cristiani per la pace

Nuova Politica - Quel che fanno i cristiani per la pace pagina 24
«Servizio Civile» è l'organo di collegamentotra gli obiettori di coscienza della Caritas: raccoglie documenti, esperienze, interventi sui temi della pace, dello sviluppo, della non violenza. Ogni numero contiene anche undossier su un tema specifico: quello del n. 1/85 (è un bimestrale) era dedicato a un'analisi comparativa tra.i vari progetti di legge per la riforma dell'obiezione di coscienza alservizio militare,quello del n. 2 aveva per tema «La pace nei movimenti ecclesi li e nelle esperienze della Caritas Italiana».

Si tratta della relazione che don Giuseppe Pasini, segretario della Caritas Italiana, ha tenuto a Padova il 1 aprile dell'anno scorso, in occasione del IV incontro di studio promosso dalla Federazione scuole di formazione teologica per laici del Triveneto. Essa parte dalla constatazione della crescente attenzione, in Italia e fuori di essa, nella Chiesa e fuori di essa, che ha suscitato il problema della pace: all'origine di ciò sono alcuni fatti ben precisi, come la preoccupazione sorta in quote anche consistenti della popolazione dalla corsa al riarmo, gli interventi del Papa e di vari Episcopati intorno al tema della pace, il moltiplicarsi e diffondersi di movimenti pacifisti edecologici, l'allargarsi dell'area di presenza di associazioni impegnate più in generale sui problemi umanitari del volontariato.

Questa relazione costituisce un bilancio dei soggetti e dei contenuti che hanno caratterizzato questa nuova stagione pacifista: dei primi si fa la storia e si riassumono i tratti caratterizzanti della loro azione e ispirazione; dei secondi si mettono in luce alcune linee di tendenza.

Le associazioni e le istituzioni per la pace, tutte riconducibili all'ispirazione cristiana (questa infatti, come risulta anche dal titolo della relazione, è una premessa di metodo), sono raggruppate in «movimenti esplicitamente finalizzati alla pace»; tra cuivengono segnalati la Commissione pontificia «Giustizia e Pace», Pax Christi, il Movimento Internazionale di Riconciliazione (M.I.R.), la Comunità dell'Arca di Lanza del Vasto, il Centro Interconfessionale per la pace e la conferenza mondiale delle religioni per la pace;«movimenti indirettamente impegnati nella pace», come la Caritas (Italiana e diocesane), Mani Tese, l'AGESCI, Gioventù Aclista, l'Azione Cattolica, CL; infine «movimenti 'laici' con presenza di cattolici», tra cui il Movimento Nonviolento, la LOC (Lega Obiettori di Coscienza) e la Lega per il disarmo unilaterale.

Nella seconda parte del dossier si prendono in esame i contenuti della sensibilizzazione condotta dai gruppi cattolici sul problema de!Ja pace,sia sul versante della critica a tuttii segmenti costitutivi di un quadro internazionale sempre più cupo e preoccupante, sia su quello della proposta di valori alternativi a una cultura di violenza e di diffidenza. L'augurio finale di Giuseppe Pasini è quello di riuscire a trasferire questo impegno per la pace anche a livello di comunità, in modo da- affiancare a dei cristiani testimoni, delle comunità cristiane profetiche.

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