Nuova Politica - Il santo e l'attendente pagina 12
Nuova Politica - Il santo e l'attendente
Il libro di Vittorio Citterich su Giorgio La Pira. L'uomo di pace al Cremlino, la valigia di santini, l'immagine della Vergine di Fatima, la preghiera alla tomba di S. Sergio.

Un santo al Cremlino di Vittorio Citterich è uno di quei rari libri in cui la buona letteratura si coniuga con il racconto storico. Merito dell'autore che sa raccontare come pochi, ma merito anche del personaggio.

La Pira, che è stato sì, un politico ma che sarebbe difficile confinarlo nella categoria. Non a caso La Pira, pur avendo esercitato un fascinò incredibile su tante generazioni di democristiani e cattolici non ha mai «confezionato» dei seguaci, riconoscibili a prima vista per il timbro del fondatore in fronte. La Pira, come tanti profeti di Israele, è stato punto di riferimento come uomo di Dio e come «guida» del popolo. Con difficoltà a discernere nella stessa azione l'uno e l'altro. Si sia trattato della salvezza della fiorentina Pignone (una fabbrica decotta, come si direbbe oggi, da chiudere come tale, e che invece rinasce non per miracolo, perché Enrico Mattei i conti li sapeva fare, ma per la forza determinata di un omino disarmato a cui Mattei prestò la sua intelligenza di imprenditore) si tratti di questo viaggio al Cremlino di cui Citterich racconta.

L'uomo di pace, il profeta, che si presenta laddove nessuno avrebbe mai osato, con l'immagine della Vergine di Fatima, con una valigia di santini, con la preghiera davanti alla tomba di San Sergio. Parla un linguaggio strano, di un ponte fra est ed ovest a cui lo aiutano le preghiere di strane donne che hanno deciso di passare la loro vita nel chiuso dei conventi. Di eserciti visibili, al Cremlino vedono in realtà che questa sorta di «attendente» che è Vittorio Citterich. Gli uomini del protocollo lo scambiano per il «vigilantes» che ha il compito di seguire passo passo il sindaco di Firenze, soprattutto perché non faccia tardi agli appuntamenti. Non conoscendo bene non solo il professore che ha un suo protocollo fatto di riguardo più ai santi che ai potenti, ma neppure l'attendente, lapiriano come si può esserlo (nel senso di affascinato da La Pira) ma sinanche scettico e tutt'altro che zelante segretario nei confronti del maestro.

«Giornalista ti salverai soltanto perché sei nato a Salonicco la patria di Cirillo e Metododio»: gli dice ogni tanto, su per giù, la Pira.

E giornalista sta per scettico, per incapacità di vedere al di là del fatto: un limite che solo un santo non ha.

Ma Citterich non è solo un giornalista. Non cl caso la Pira se lo porta dietro. E uno di quelli che capisce il maestro, dopo che questi si è spiegato. L'episodio delle vecchiette che affollano le poche chiese ortodosse di Mosca è, oltre che bello in sé, di particolare significato. «Hai visto come sono affollate le chiese? Si professore, ma sono tutte vecchiette. Giornalista, non capisce niente: quando la fede tornerà forte e impetuosa troverà questa luce delle candeline accese della fede delle vecchiette. Devi studiare la teologia delle vecchiette».

Riassunto, l'episodio che Citterich narra con la semplicità di chi sa raccontare ed essere allo stesso tempo testimone, ci dice un po' tutto di La Pira, della molla che lo porta alla cattedra universitaria, alla Camera, al governo, soprattutto in quella poltrona di sindaco di Firenze in cui. l'uomo di Dio innalza la stessa città a fiaccola sopra il colle. Non si parlerà più di Firenze in Italia e nel mondo come se ne parlò in que i anni. L'attendente di allora, Vittorio Citterich, ci restituisce questo La Pira con l'immediatezza che può dare solo chi è testimone. Prima che finisca nel fumo degli incensi, come capita spesso ai santi che si ricordano non si sa più bene perché fiduciosi solo della validità del processo canonico, sarà bene che le generazioni che La Pira non hanno conosciuto si leggano questo libro. Per sapere come si mosse un Uomo di Dio che è stato anche «guida» del popolo.

lntervista con padre Bartolomeo Sorge
Gaetano Pacienza
L'uomo di marmo
Nicola Innocenti

Articoli correlati

Totale: 48
Riflessioni sulla pace
È importante rielaborare le tesi pacifiste alla luce delle categorie maritainiane della «utopia» e dell'«ideale storico concreto». Costruire una cultura di pace significa ritessere i fili della speranza.
Politica estera
Le annunciate trattative di Ginevrauna speranza per tutto il mondo. Interviene per «Nuova Politica» il corrispondente della RAI da New York.
Obiezione di coscienza
Nel numero di «PER L'AZIONE» dell'aprile '64, i giovani dc pubblicarono un articolo di Padre Balducci, che era accusato di apologia del delitto di diserzione e di disobbedienza militare, per una intervista al «Giornale del Mattino».
Ginevra
I presidenti dei due soli paesi che possono innescare o prevenire un terzo conflitto mondiale si incontrano a tu per tu: il primo passo verso una reale distensione anche se­ missili e divergenze sono rimaste.
Mozioni
Publichiamo le mozioni presentate dal Movimento Giovanile e approvate al Congresso. La pace, il servizio di leva, l'ambiente, l'occupazione giovanile, il referendum per la riforma organizzativa.
GIO' 2 Boat
L'itinerario terra-mare del GIÒ 2 Boat: il significato politico, le motivazioni del programma, gli spazi culturali. Ancora una volta si vuole vincere la violenza del silenzio: solcare le acque agitate del Mediterraneo testimoniando lo spirito di fratellanza.
Ginevra
Il nuovo approccio politico della diplomazia sovietica, il vertice di . Ginevra e le proposte dei mesi successivi. Pur rimanendo ancora punti di disaccordo, aumentano le speranze per un possibile accordo sulle armi nucleari.
Disarmo
Un quadro delle trattative fra USA e URSS," dopo il vertice di Reykjavik: «... a tre passi da un accordo storico», l'occidente ha il dovere di sfruttare questa occasione per riaffermare le nuove basi di una pacifica convivenza internazionale.
EYCD
Occorre riprendere ed intensificare i contatti con i movimenti in tutto il mondo che si battono per il rispetto dei diritti dell'uomo. Recuperare la capacità di incidere concretamente sulle decisioni politiche vuol dire costruire la società di domani.
GIO' 2 BOAT
Nel messaggio di Scotti ai giovani DC il senso della ricerca di una nuova dimensione planetaria della politica. I valori più alti della cultura cattolica, sinonimo di pace e di democrazia. La necessità di coniugare speranze e realismo.
GIO' 2 BOAT
Nell'esempio di uomini come De Gasperi, Sturzo, La Pira e Moro, occorre vedere la grande lezione di una visione internazionale della politica, come strumento privilegiato per la costruzione della pace. La necessità di una , maggiore disponibilità dei partiti e delle istituzioni verso i grandi temi che mobilitano le coscienze. Non basta proclamare la pace, occorre scoprire le strade per questa meta.
Esteri
Nella città delle prime fratture tra Oriente ed Occidente si stanno svolgendo quelli che alcuni commentatori hanno definito i «più importanti negoziati tra Est ed Ovest dalla fine della seconda guerra mondiale».
Documenti
Dal Corriere della Sera, 4 aprile 1949
Documenti
Paolo VI, 30 agosto 1965, allocuzione ad un gruppo di ex combattenti germanici in visita ai cimiteri di guerra in Italia, accompagnati da rappresentanze degli ex combattenti francesi, inglesi e italiani, sotto gli auspici del Comitato tedesco per la collaborazione europea delle vittime di guerra e della Confederazione europea degli ex combattenti.
Nessuno è tanto ingenuo da immaginare che la soluzione dei problemi del mondo venga dalla musica soltanto, ma non è nemmeno il caso di lasciarsi sfuggire un'altra occasione per tentare di avere un ulteriore mezzo di comunicazione tra gli uomini.
Intervento alla quinta sessione del GIO'2 Boat svoltasi a la Spezia con una grande partecipazione di pubblico la sera del 23 settembre
Verso la preghiera ecumenica di Assisi
Intervista ad Antonello Venditti al termine del dibattito "Musica linguaggio di pace"
Superpotenze
Quarant'anni di pace "a muso duro"
Significato e speranze del GIO' 2
Ricercare una nuova dimensione planetaria della politica
Documento
Discorso di Gabriel Garcia Márquez ai presidenti della «Commissione dei Sei», promossa da Olof Palme per la pace e contro la proliferazione nucleare.
Presentazione del programma del secondo festival dei giovani dc
Programma
La pace, come progetto politico, morale e religioso, è il filo conduttore del secondo festival dei giovani dc. La pace, frutto della razionalità e della volontà, è per gli uomini che la vogliono fortemente. «Le strade siano piene di ragazzi e ragazze che si divertono».