Con i giovani dell'Est per gridare pace
Come è ormai consuetudine, anche quest'anno, 1990, vede il MGDC nazionale impegnato nell'organizzare la sua festa nazionale, la V, che dopo essere stata dedicata, nelle edizioni passate, alla questione della pace, della politica nazionale, dell'Europa unita, dell'ambiente, è ora rivolta alla scoperta dell'altra metà dell'Europa, l'Europa dell'Est.
Si tratterà di un viaggio, con protagonisti centinaia di giovani, provenienti da tutta Italia, che, attraverso Budapest, Varsavia e Praga, ci condurrà nel cuore di quella parte dell'Europa che, per decenni, dal dopoguerra in poi, è stata a tutti noi occidentali sconosciuta, avvolta dalla cappa stagnante di un comunismo oppressivo che soffocava ogni desiderio di qualsiasi forma di libertà, bloccandone lo sviluppo politico in senso democratico. Oggi, giunti ormai alla fine di questo 1990, che è stato per molti aspetti un anno indimenticabile, i paesi comunisti dell'Europa orientale e la stessa Unione Sovietica ci appaiono sotto una luce diversa, desiderosi di conoscere le nostre esperienze di paesi democratici e di partiti democratici cristiani, da valutare per avere esempi di come arrivare ad organizzare le giovani democrazie, nate dal crollo e dal fallimento della politica rigidamente imposta dai vecchi partiti comunisti. Grazie alla politica di Gorbaciov, ma anche di grandi uomini, come Lech Walesa, il Cardinale Glemp, o Vaclav Havel, che avremo modo di incontrare, si respira un'aria diversa, in queste nazioni a noi così vicine, un'aria piena di fermenti di libertà. Proprio in nome di questa ritrovata libertà di espressione di pensiero, di associazione in partiti politici, la nostra festa si chiamerà GIO' Freedom.
Sarà dunque in spirito di libertà e di amicizia che, accogliendo anche l'invito dei nostri giovani amici, membri delle neonate organizzazioni giovanili democratiche, potremo confrontarci con delle generazioni, che insieme a noi, avranno il compito di assicurare pace, sviluppo e progresso all'interno dei loro paesi, così come spetterà a noi, insieme, costruire non solo un 'unica Europa unita, in cui non vi siano più paesi ricchi e paesi sull'orlo del tracollo economico, ma un'entità politica che divenga punto di equilibrio e di pace, nello scenario mondiale.
Oggi, grazie anche a GIO' Freedom, i fili che la storia aveva reciso si ricongiungono a creare solidarietà e collaborazione tra popoli, troppo a lungo ingiustamente tenuti divisi.
Da questa nuova unità ci auguriamo anche che si accresca la forza per garantire la pace nel mondo.
Dopo il crollo del Muro di Berlino e la fine della guerra fredda, non pensavamo certo di poterci trovare di fronte a brutali aggressioni ed invasioni armate di stati sovrani, come è stato fatto da parte dell'Irak ai danni del Kuwait.
La condanna ferma, risoluta, di tale aggressione, così come l'impegno a non recedere sul principio fondamentale della sovranità territoriale, è stata ribadita sia dai paesi dell'est che dell'ovest europeo.
Ciò non può che essere uno dei primi, fondamentali passi di quel lungo e difficoltoso cammino che ci porterà, forse presto, a quella pace di cui il mondo va alla ricerca dalla notte dei tempi.



















































