Presentazione

Verso una nuova grande sfida

Nuova Politica - Verso una nuova grande sfida pagina 7

Immaginare di far entrare in contatto i giovani democristiani con le nuove realtà politiche e sociali dei paesi del- l'est Europa, è sicuramente un obiettivo estremamente ambizioso e complesso da realizzare.

Soprattutto perché non significa, né fare una gita turistica per pochi intimi amici, né tantomeno raccogliere tutto ciò che i mass media hanno propinato in questi ultimi due anni.

Occorreva trovare lo strumento adatto a fare in modo che il maggior numero di giovani, un numero significativo, potesse confrontarsi, parlare e conoscere direttamente e dalla viva voce dei protagonisti, cosa era accaduto e che risoluzioni sono in atto, ossia le strade che stanno per essere intraprese in questa travagliata regione d'Europa.

Ecco perché è nato GIO' Freedom. Ecco perché settecento giovani democristiani di tutta Italia partono per Ungheria, Polonia e Cecoslovacchia.

Vi lascio immaginare qual è stato l'impegno organizzativo profuso, le difficoltà incontrate, sia di natura strettamente logistica, sia di natura economica, ed anche la fatica che ci accompagnerà nei trasferimenti in pullman con tappe di settecento-ottocento chilometri.

Ma tutto questo sarebbe vano, se noi non avessimo il coraggio più grosso e l'impegno maggiore, di assumerci la responsabilità vera di una manifestazione di questa natura.

Il nostro più forte impegno è quello di sapere ascoltare le forti testimonianze di libertà che da questi paesi ci giungono. Andare nelle piazze che fino a pochi mesi fa sono state il palcoscenico drammatico di queste grida e del rifiuto della dittatura, non avrebbe significato, se non avessimo il coraggio di ascoltare e di comprendere profondamente.

Noi rappresentiamo, per gli amici ungheresi, polacchi e cecoslovacchi, la realizzazione di quella che sembrava loro un'utopia, e per la quale troppi sono morti e tutti hanno sofferto.

Purtroppo, spesso, non siamo coscienti del messaggio che portiamo, non ci rendiamo conto, non avendo vissuto il fascismo, del dono enorme che abbiamo avuto in consegna.

Questa è la grande sfida di Gio' Freedom. Mettere a confronto due realtà apparentemente così lontane, ma intimamente vincolate dalla libertà.

Loro cercano il conforto della speranza, noi un'identità ed un ruolo che ormai troppo spesso sembrano dimenticati.

Sono convinto che ce la faremo.

E sono altresì convinto che questo scambio reciproco di testimonianze sulla libertà, non potrà che essere formativo, nel senso più lato del termine.

Mi rendo conto che possiamo apparire ambiziosi; ma settecento giovani che indagano e si interrogano sul senso della libertà, e proprio con chi la sta conquistando, e successivamente, ne parleranno in Italia con i loro amici, nelle loro famiglie, nelle loro comunità, non possono non essere un po' ambiziosi.

Quell'ambizione positiva di chi ancora crede fortemente sui principi del vivere civile e democratico, e non si arrende, come molti purtroppo fanno, ad una società tentata dalla frammentazione e dall'egoismo dei singoli e dei gruppi, a discapito di tutti gli altri.

Questa è la speranza enorme che portiamo come patrimonio con noi, questa è la speranza che noi grideremo con forza nei paesi che attraverseremo, a quest'Italia e a quel mondo politico che sembra l'abbiano persa.

Solo così i nostri figli, in un eccesso della fanta-politica, saranno orgogliosi della loro patria e guarderanno tra vent'anni agli attuali paesi dell'est Europa, non come ad un modello a cui ispirarsi, ma come agli amici protagonisti di un progetto comune.

A tutti noi in bocca al lupo.

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