Presentazione

Oltre il Muro un'altra Europa

Nuova Politica - Oltre il Muro un'altra Europa pagina 5

Il GIO' sbarca all'estero: con molto coraggio ma anche con molta convinzione, già due anni fa durante una visita a Mosca immaginammo una festa nei paesi dell'Est.

Scenari politici differenti, sfide inaspettate ci avevano convinto che la nostra festa nazionale doveva trovare un momento di riflessione anche in paesi che si avviano molto lentamente verso scenari democratici. Allora pensavamo ad un treno che addirittura dovesse terminare la sua corsa a Mosca. Dopo le vicende del 1989, ricche di emozioni ma anche di interrogativi, l'idea si è trasformata, ci è sembrato fondamentale tracciare un primo bilancio delle svolte intervenute nei paesi che oggi non possono più definirsi dell'Est. La vicenda politica segna il primo appuntamento con i grandi cambiamenti. La transizione alla democrazia è in Polonia più avanzata che altrove anche se lo scenario delle forze politiche è incerto, le fondazioni economiche di questo paese ritardano lo sviluppo democratico e sociale che ha avuto come elementi propulsori le forze profetiche del messaggio evangelico.

Proprio in Polonia rifletteremo sul ruolo dei cattolici sulla vita politica: tema quest'ultimo di grande fascino anche per noi italiani.

Oltre alla Polonia che ci è culturalmente e religiosamente molto vicina, abbiamo deciso di cercare di capire meglio che cosa avviene in due città che sentiamo altrettanto vicine e che in pochi giorni hanno rovesciato regimi comunisti fondati sull'oppressione dei popoli e sulle violenze di regime.

La prima tappa ci condurrà a Budapest dove cercheremo di capire come l'Europa debba cambiare dopo il crollo del Muro di Berlino, si deve ripensare con coraggio all'allargamento delle frontiere della Comunità europea.

Problemi economici ma anche problemi politici saranno all'ordine del giorno nella prima Tavola Rotonda che si svolgerà nella significativa Sala dei Sindacati alla presenza dei segretari giovanili dei nuovi partiti ungheresi e di leaders nazionali del Governo di quel paese.

Infine a Praga noi giovani dc ci interrogheremo sul futuro delle forme della politica cercando di cogliere in modo esatto il rapporto tra i Forum e i partiti, cioè il rapporto tra aggregazioni multiformi che hanno caratterizzato la svolta democratica ed i futuri partiti che saranno incaricati di gestire i risultati della resistenza al comunismo.

Credo che lo spirito con cui ci avviciniamo a questa Festa debba essere quello della comprensione, della volontà di capire che cosa sta avvenendo e come i giovani di un grande partito democristiano quale è la Democrazia cristiana italiana possano aiutare il rafforzamento della democrazia.

Cercheremo di capire nuovi rapporti politici con le forze giovanili presenti nei tre paesi e siamo ansiosi di capire i bisogni delle nuove generazioni ungheresi, polacche e cecoslovacche. La nostra volontà è però quella di comprendere gli scenari internazionali che ormai da tempo condizionano la nostra scelta di politica interna.

Vogliamo che anche il nostro partito, rappresentato in primo luogo dal Segretario Politico Arnaldo Forlani, raccolga la sfida che Gio' Freedom lancia prima di partire: siamo consapevoli che il futuro del mondo si giochi sempre di più sulle interrelazioni tra sistemi, tra paesi, tra modelli.

Gio' Freedom vuole ricandidare le forze di ispirazione cristiana al governo dei processi che non consentono più opzioni ideologiche ma richiedono disegni strategici e risposte a domande sul senso dello sviluppo.

Euro Gio' pose al suo centro la questione europea con determinazione per il superamento sia degli squilibri tra nord e sud del mondo, sia dei sistemi totalitari. Eço Gio' si chiuse con un apppello perché si raggiungesse un nuovo patto tra paesi di diversi continenti per superare la denunciata emarginazione ambientale.

Gio' Freedom vuole porre la centro della riflessione politica la questione sulle libertà ma anche quella della giustizia sociale che fanno parte di quel patrimonio storico ideale acuì continua a legarci l'esperienza democristiana.

Se in Cile come in molte altre nazioni dell'Est liberate vincono ancora forze cristianamente ispirate, significa che al Cattolicesimo Democratico è legata la capacità di governo dei suoi leaders e trova ancora il consenso delle masse popolari cioè di coloro che come diceva Mounier "credono ancora che la Democrazia sia la navicella degli oppressi e dei più deboli".

La politica della solidarietà
Luigi Fiorillo

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