Oltre la diplomazia nel cuore dell'uomo
"Non c'è democrazia senza libertà. Non c'è libertà senza democrazia": è questo, infatti, il presupposto del vivere civile in tanti paesi.
Già Papa Giovanni XXIII nella Pacem in terris affermava che la libertà risponde ad una aspirazione profonda, e molto diffusa nel mondo contemporaneo, anche se l'uso del termine stesso di libertà non è univoco, non è cioè sempre impiegato nello stesso senso dai credenti e dagli atei e dagli scienziati e dagli economisti, da coloro che vivono in una società democratica o da coloro che subiscono un regime totalitario.
Cercando di svolgere il nostro servizio alla pace, è dunque del tutto necessario che comprendiamo qual è la vera libertà che è insieme radice e frutto della pace.
La pace deve realizzarsi nella verità deve costruirsi sulla giustizia; deve essere animata dall'amore; deve farsi nella libertà.
Senza un rispetto profondo della libertà, la pace inevitabilmente sfuggirà all'uomo: è da questi intenti e da questi presupposti che parte il nostro impegno di giovani e di donne per costruire la pace.
È certamente ricco di significati che il Santo Padre nei messaggi annuali per la giornata della pace si sia rivolto ai giovani e alle donne, alle famiglie e agli educatori "prima che ai capi delle nazioni e dei governi".
E questo certamente non per sottovalutare l'opera di sintesi e di mediazione politica, ma nella convinzione profonda che le radici della pace affondino nel cuore, nell'intelligenza e nella volontà di ogni uomo che è protagonista e artefice del proprio destino.
Il punto centrale del nostro itinerario di pace (è questo l'impegno che come donne della dc abbiamo assunto!) deve partire dunque da questa considerazione fondamentale: "evitare i conflitti è opera della politica, costruire la pace è opera dell'educazione degli uomini e delle donne di buona volontà".
Questa è la Pace della Gaudium et Spes operata dalla giustizia.
Questa è la pace da preparare prima che nella struttura e negli accordi internazionali, nell'uomo.
Ma questo uomo non si può costruire all'improvviso: l'uomo della pace è un frutto di un processo educativo che inizia fin dalla primissima infanzia.
Proprio a questo proposito le donne e i loro movimenti (come MF della DC) specie di ispirazione cristiana hanno una straordinaria occasione di offrire un contributo alla maturazione ulteriore della volontà di conoscenza del problema, alla diffusione di una cultura della pace e dei diritti degli uomini, alla mobilitazione di nuove energie e non da ultimo al significato da attribuire a questo bene prezioso che è la libertà.
Credo che solo in un terreno del genere possano radicarsi e svilupparsi democrazia, libertà e pace.
Solo se questi valori sono sentiti, voluti e vissuti da tutti, uomini e donne può esistere e resistere la pace stilata negli accordi; può anche essere iscritta sulla sabbia; quella che alberga nel cuore dell'uomo, però, è incisa nella roccia.



















































