Euro GIO’
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L'obbligo morale dell'Europa

Nuova Politica - L'obbligo morale dell'Europa pagina 125
Pio XII, 13 aprile 1958, allocuzione «C'est une joie» a delegazioni dell'Africa francese con rappresentanti del Governo centrale e con imprenditori pubblici e privati (in occasione di un viaggio in Italia delle delegazioni, allo scopo di intensificare le relazioni con grandi enti industriali)

È una gioia per noi, Signori, ricevere in questo tempo pasquale il gruppo di così eminenti personaggi: Ministri, Segretari di Stato, Parlamentari, Direttori di organismi pubblici e di grandi imprese private, riunito in questo momento dinanzi a noi. Accogliamo volentieri questa visita e salutiamo in modo particolare i numerosi rappresentanti dei territori dell'Africa e del Madagascar, per i quali il Centro di Documentazione e di Diffusione delle Industrie Minerarie ed Energetiche d'oltremare ha organizzato questo viaggio di informazione.

Siamo lieti di apprendere che degli industriali italiani prendono ora parte alla valorizzazione di taluni loro paesi e confidiamo nei migliori frutti di tale fraterna collaborazione internazionale. Ci è gradito infatti vedere moltiplicarsi gli scambi tra l'Europa e l'Africa, che tanti legami geografici e storici uniscono. Nel comune sfruttamento delle considerevoli ricchezze che il Creatore ha messo a disposizione dell'industriosità umana sul suolo e nel sottosuolo del continente africano, si produce un ravvicinamento più efficace delle dichiarazioni di amicizia. Il lavorare insieme ha sempre rappresentato un mezzo provvidenziale per conoscersi e per stimarsi. Se le divergenze di interesse immediato possono provocare temporanei conflitti, una ragionevole preoccupazione per il bene generale, l'elevatezza di vedute ispirata da una prudenza lungimirante e sentimenti di reciproca fiducia faranno ricercare e trovare un leale accordo, in cui saranno rispettati i diritti e le legittime aspirazioni di ognuno.

L'apporto dei capitali e delle tecniche dell'Europa costituisce un servizio insostituibile, che accelererà lo sviluppo economico dei paesi africani. Sviluppo urgente, come ognuno sa, poiché nel mondo moderno l'interdipendenza economica è divenuta tale, che un paese sottosviluppato non può godere di una completa libertà. L'ineguale ripartizione dei doni e delle ricchezze della natura obbliga moralmente gli uomini ad aiutarsi gli uni gli altri, ognuno secondo i lumi e le forze che ha ricevuto. Un simile obbligo assume proporzioni via via crescenti nella mi

sura in cui il gruppo sociale o nazionale dispone di maggior potere. Nessuno oggi può negare che le nazioni più privilegiate ne siano coscienti e cerchino di assolverlo, nonostante le opposizioni interne e le difficoltà materiali considerevoli che necessariamente incontrano. Bisogna rallegrarsi di tutti gli sforzi che tendono ad attuare ciò che le voci congiunte della coscienza e di un interesse largamente inteso invitano a intraprendere senza ulteriore indugio. Formuliamo pertanto voti sinceri, affinché una fraterna comprensione e una benevolenza accogliente favoriscano da una parte e dall'altra le vostre trattative e assicurino una collaborazione profonda e duratura tra i vostri diversi paesi per il maggior bene di tutti.

Il Signore del cielo e della terra vi aiuti e vi illumini. Tale grazia gli chiediamo per ciascuno di voi, per le vostre famiglie e i vostri paesi; in pegno di ciò noi vi impartiamo la nostra apostolica benedizione.

Si procede tra gioie e affanni
La collaborazione con l'Africa

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