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San Benedetto padre dell'Europa

Nuova Politica - San Benedetto padre dell'Europa pagina 115
Nuova Politica - San Benedetto padre dell'Europa
Pio XII, 18 settembre 1947, omelia «Exsultent hodie» dopo il Vangelo nella «Cappella papale» alla basilica Ostiense per il XIV centenario della morte di san Benedetto (celebrante il card. Alfredo Ildefonso Schuster osb, arcivescovo di Milano; presenti tutti gli abati delle varie congregazioni dell'ordine benedettino, che hanno eletto l'abate primate)

Venerabili Fratelli, diletti Figli,

[2] Ma se citiamo questi tratti [della santità di Benedetto], desideriamo e ci sentiamo in dovere di porre in più viva luce una caratteristica del patriarca dei monaci occidentali. Percorrendo attentamente gli annali della storia, come si potrebbe negare ciò che stiamo per dire, come si potrebbe porre in dubbio ciò che stiamo per asserire? San Benedetto è padre dell'Europa. Al crollare dell'Impero Romano, dal tempo e dalla corruzione ormai corroso, e in mezzo alle invasioni delle sue province da parte dei barbari, egli, definito l'ultimo dei grandi Romani, romanità (ci sia consentito di servirci della terminologia di Tertulliano e Vangelo insieme associando, ne derivò quell'operoso impegno, che in modo determinante contribuì a ridurre a fraterna concordia i popoli d'Europa sotto il salutare vessillo di Cristo, e a felicemente conferire alla società cristiana i suoi tratti distintivi. In realtà dal Mare del Nord al Mediterraneo, dall'Atlantico alle verdi distese della Polinia si sparsero le schiere benedettine e con la Croce, col libro e con l'aratro resero mansuete genti rozze e selvagge.

«Ora et labora»: questo motto dei benedettini nella sua solenne concisione non contiene forse e manifesta ciò che costituisce la legge prima e l'immutabile fondamento di tutta l'umana civiltà? Comandamento di Dio, è la preghiera; comandamento di Dio, è il lavoro; e l'uno e l'altro comandamento dobbiamo osservare a sua lode e a nostro perfezionamento spirituale e corporale. Ha tralignato l'Europa dalle regali vie di san Benedetto e, nel disprezzo di Cristo e della Chiesa, e nella stessa negazione di Dio da parte di non pochi, si è fatta maestra anche a tutte le altre nazioni di empietà e di scelleratezza. Perciò, colpita ora dalla pena seguitante, geme essa sulle sue immense calamità e miserie, da cui invano tenta di sollevarsi, fino a quando non prenda sufficiente coscienza del- 1'enormità delle colpe ostinatamente commesse.

In questo tempo, pieno di calamità e di angosce per l'Europa, non è fuor di luogo né senza utilità considerare che le forze dell'Europa nell'esuberanza del loro intimo vigore e la sua lunga prestanza civili trovarono la loro consistenza, come su solidissimo fondamento, nell'unità della fede cattolica. Ma di siffatta unità quasi centro e presidio era l'apostolica Sede: giacché il romano pontefice, successore del principe degli apostoli e capo della Chiesa, era riguardato come padre preposto a tutta l'amplissima famiglia dei cristiani. Che se san Benedetto in modo così determinante contribuì ad attuare e a moderare siffatto consorzio delle genti d'Europa, particolarmente con il sollecito culto della religione, non senza un provvidenziale disegno di Dio accadde che egli, nato a Norcia, educato a Roma, iniziato alla vita eremitica a Subiaco, a Montecassino fulgente qual sole per i suoi detti e fatti mirabili, non mai si trovasse a operare lungi dal cospetto dell'apostolica Sede. Egli va pertanto associato a coloro che questa rocca del regno di Cristo e cattedra di verità «fortes ambiunt ex fortissimis Israel, omnes tenentes gladios et ad bella doctissimi». Chi più di lui ha venerato e prediletto l'apostolica Sede? Che se poi vogliamo ripercorrere le meritorie gesta dei suoi figli, a buon diritto andrebbe detto che l'ordine benedettino, per ininterrotto volger di secoli, costituì per la Chiesa cattolica un inespugnabile baluardo.

[...]

[4] Diletto infine a Dio e agli uomini, Benedetto, «cuius memoria in benedictione est», benedica la Chiesa militante, di cui fu validissimo propugnatore; benedica il genere umano, di cui è gloria imperitura; l'Europa, di cui è fondatore; l'Italia, di cui è gemma; tutti gli astanti benedica; con effusione di amore i monaci benedettini, gloriosa sua progenie, benedica, affinché risplenda l'eccelsa bellezza della sua virtù: «E per l'intercessione del beato confessore Benedetto, sia in essi fede retta, condotta esemplare, castissima sobrietà, ospitale carità, spirituale prudenza, profonda sapienza, mente umile, vita sublime. Amen».

Un'ispirazione sempre attuale
Un'Europa cristianamente ispirata

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