Autori vari, PIO XII, a cura di Andrea Riccardi, ed. Laterza, pagg. 478.
Pio XII, che guidò il vertice vaticano nell'epoca tragica della guerra e del dopoguerra (1939-1958), fu salutato dal mondo cattolico come il buon samaritano e il pastore angelico, mentre una campagna denigratoria gli ha rimproverato il silenzio di fronte ai crimini nazisti. Questo libro, che raccoglie gli atti di un convegno organizzato dall'istituto di storia moderna e contemporanea dell'Università di Bari, si propone di far passare il difficile pontificato dal mito alla storia ad opera di giovani specialisti, estranei sia all'ipoteca apologetica che al livore antipapale. Vari sono i filoni di indagine degli autori (Traniello, Malgeri, Acerbi, Melloni, Pivato, Poulat ecc.).
Una prima chiave di lettura è il dato biografico del personaggio, che certa storiografia ha tratteggiato come autoritario, accentratore, disumano. Non va dimenticato che Pacelli, nato a Roma nel 1876, fu quasi coetaneo di Stalin, Mussolini e Hitler. I presenti contributi scientifici, pur immergendo il periodo pacelliano nel contesto del cesarismo e dell'epoca, mettono in chiara luce con rigore documentario che Pio XII non fu un dittatore, sia per la sua marcata timidezza personale sia la irriducibile distinzione tra Chiesa e strutture politiche.
Pier Paolo Pasolini con acredine qualificò Pacelli come papa politico, senza carità, espressione della tradizione legalistica e giudaica, contrapponendogli la dolce immagine patema di Roncalli. Andrea Riccardi, che è anche coordinatore dell'intero lavoro, in un capitolo estremamente denso (forse il più significativo di tutti) osserva: «Gli stessi personaggi, che determinarono il Vaticano II e i successivi sviluppi, furono per tanti versi legati a Pio XII e talvolta espressione del suo stile pastorale e del suo governo».
Pregio innegabile di quest'epoca è il tentativo in buona parte riuscito di focalizzare non solo il «Palazzo» ecclesiale, o i messaggi «profetici» del Vicario di Cristo, ma anche la comunità dei credenti, l'opinione pubblica ed il vissuto quotidiano (esemplare e rigoroso a tale riguardo è il capitolo dedicato a «Famiglia Cristiana», come specchio della mentalità e della cultura di massa).




