Dal documento della Congregazione vaticana. Le risposte della Chiesa
(...) Il magistero della Chiesa non interviene in nome di una competenza particolare nell'ambito delle scienze sperimentali; ma, dopo aver preso conoscenza dei dati della ricerca e della tecnica, intende proporre in virtù della propria missione evangelica e del suo dovere apostolico, la dottrina morale rispondente alla dignità della persona e alla sua vocazione integrale, esponendo i criteri di giudizio morale sulle applicazioni della ricerca scientifica e della tecnica, in particolare per ciò che riguarda la vita umana e i suoi inizi. Tali criteri sono il rispetto, la difesa e la promozione dell'uomo, il suo «diritto primario e fondamentale» alla vita, la sua dignità di persona, di responsabilità morale e chiamata alla comunione beatificata con Dio. (...).
La scienza e la tecnica, preziose risorse dell'uomo quando si pongono al suo servizio e ne promuovono lo sviluppo infegrale a beneficio di tutti, non possono da sole indicare il senso dell'esistenza e del progresso umano. Essendo ordinate all'uomo da cui traggono ordine e incremento, attingono dalla persona e dai suoi valori morali l'indicazione della loro finalità e la consapevolezza dei loro limiti. (...).
Infatti, è soltanto nella linea della sua vera natura che la persona umana può realizzarsi come «totalità unificata»: ora questa natura è nello stesso tempo corporale e spirituale. In forza della sua unione sostanziale con un'anima spirituale, il corpo umano non può essere considerato solo come un complesso di tessuti, organi e funzioni, né può essere valutato alla stessa stregua del corpo degli animali, ma è parte costitutiva della persona che attraverso di esso si manifesta e si esprime. (...).
I valori fondamentali connessi con le tecniche di procreazione artificiale umana sono due: la vita de/l'essere chiamato all'esistenza e l'originalità della sua trasmissione nel matrimonio. Il giudizio morale su tali metodiche di procreazione artificiale dovrà quindi essere formulato in riferimento e questi valori.
La vita fisica, per cui ha inizio la vicenda umana nel mondo, non esaurisce certamente in sé tutto il valore della persona né rappresenta il bene supremo dell'uomo che è chiamato a/l'eternità. Tuttavia ne costituisce in un certo qual modo il valore «fondamentale», proprio perché sulla vita fisica si fondano e si sviluppano tutti gli altri valori della persona. L'inviolabilità del diritto alla vita dell'essere umano innocente «dal momento del concepimento alla morte» è un segno e un'esigenza de/l'inviolabilità stessa della persona, alla quale il Creatore ha fatto il dono della vita.
Rispetto alla trasmissione delle altre forme di vita ne/l'universo, la trasmissione della vita umana ha una sua originalità, che deriva dalla originalità stessa della persona umana. (...).
Quale rispetto è dovuto all'embrione umano, tenuto conto della sua natura e della sua identità? L'essere umano è da rispettare - come una persona – fin dal primo istante della sua esistenza. (...).
La diagnosi prenatale è moralmente lecita? Se la diagnosi prenatale rispetta la vita e l'integrità dell'embrione e del feto umano ed è orientata alla sua salvaguardia o alla sua guarigione individuale, la risposta è affermativa. (... ). Gli interventi terapeutici su/l'embrione umano sono leciti? Come per ogni intervento medico sui pazienti, si devono ritenere leciti gli interventi sull'embrione umano a patto che rispettino la vita e l'integrità dell'embrione, non comportino per lui rischi sproporzionati, ma siano finalizzati alla sua guarigione, al miglioramento delle sue condizioni di salute o alla sua sopravvivenza individuale. (...).
Come valutare moralmente la ricerca e la sperimentazione sugli embrioni e sui feti umani? La ricerca medica deve astenersi da interventi sugli embrioni vivi, a meno che non ci sia la certezza morale di non arrecare danno né alla vita né a/l'integrità del nascituro e del-. la madre, e a condizione .che i genitori abbiano accordato il loro consenso, libero e informato, per l'interveto sull'embrione. (...).
Se essi sono vivi, viabili o non, devon essere rispettati come tutte le person umane; la sperimentazione non dire tamente terapeutica sugli embrioni è il lecita. (...).
I cadaveri di embrioni o feti umani, volontariamente abortiti o non, devono essere rispettati come le spoglie degli altri esseri umani. (...).
Come valutare moralmente l'uso çz scopo di ricerca degli embrioni ottenuti mediante la fecondazione in vitro? (...).
È immorale produrre embrioni umani destinati a essere sfruttati come «materia/e biologico» disponibile. (... ).
Quale giudizio dare sugli altri procedimenti di manipolazione degli embriòni connessi con le «tecniche di riproduzione umana»? (...).
Questi procedimenti sono contrari alla dignità di essere umano propria del- 1'embrione e, nello stesso tempo, ledono il diritto di ogni persona di essere concepita e di nascere nel matrimonio e dal matrimonio. Anche i tentativi o le ipotesi volte a ottenere un essere uma- • no senza alcuna connessione con la sessualità mediante <<fissione gemellare», clonazione, partenogenesi, sono da considerare contrarie alla morale, in quanto contrastano con la dignità sia della procreazione umana sia dell'unione coniugale? (...).
Lo stesso congelamento degli embrioni, anche se attuato per garantire una conservazione in vita dell'embrione – crioconservazione – costituisce un'offesa al rispetto dovuto agli esseri umani. (...).
Alcuni tentativi d'intervento sul patrimonio cromosomico o genetico non sono terapeutici, ma mirano alla produzione di esseri umani selezionati secondo il sesso o altre qualità prestabilite. Queste manipolazioni sono contrarie alla dignità personale dell'essere umano, alla sua integrità e alla sua identità. (...).
L'Istruzione tratta della fecondazione di un ovulo in provetta (fecondazione in vitro) e dell'inseminazione artificiale mediante trasferimento, nelle vie genitali della donna, dello sperma precedentemente raccolta. (...).
Perché la procreazione umana deve avere luogo nel matrimonio? Ogni essere umano va accolto sempre come un dono e una benedizione di Dio. Tuttavia dal punto di vista morale una procreazion_e veramente responsabile nei confronti del nascituro deve essere il frutto del matrimonio. (...).
La fecondazione artificiale eterologa è conforme alla dignità degli sposi e alla verità del matrimonio? Nella Fivet e nell'inseminazione artificiale eterologa
il concepimento umano viene ottenuto mediante l'incontro di gameti di almeno· un donatore diverso dagli sposi che sono uniti in matrimonio. La fecondazione artificiale eterologa è contraria all'unità del matrimonio, alla dignità degli sposi, alla vocazione propria dei genitori e al diritto del figlio ad essere concepito e messo al mondo nel matrimonio e dal matrimonio. (...).
La maternità «sostitutiva» è moralmente lecita? No, per le medesime ragioni che portano a rifiutare la fecondazione artificiale eterologa: è contraria, infatti, all'unità del matrimonio e alla dignità della procreazione della persona umana. (...).
Quale legame è richiesto dal punto di vista morale tra procreazione e atto coniugale? (...).
La fecondazione è voluta lecitamente quando è il termine di un «atto coniugale per sé idoneo alla generazione della prole, al quale il matrimonio è ordinato per sua natura e per il quale i coniugi divengono una sola carne». Ma la procreazione è privata dal punto di vista morale della sua perfezione propria quanto non è voluta come il frutto dell'atto coniugale, e cioè del gesto specifico dell'unione degli sposi. (...). La fecondazione omologa in vitro è moralmente lecita? (...).
Certamente la Fivet omologa non è gravata di tutta quella negatività etica che si riscontra nella procreazione extraconiugale; la famiglia e il matrimonio continuano a costituire l'ambito della nascita e dell'educazione dei figli.
Tuttavia, in conformità con la dottrina tradizionale relativa ai beni del matrimonio e alla dignità della persona, la Chiesa rimane contraria, dal punto di vista morale, alla fecondazione omologa in vitro; questo è in se stessa illecita e contrastante con la dignità della procreazione e dell'unione coniugale, anche quando tutto sia messo in atto per evitare la morte dell'embrione umano. (...).
Come valutare dal punto di vista morale l'inseminazione artificiale omologa? L'inseminazione, artificiale omologa all'interno del matrimonio non può essere ammessa, salvo il caso in cui il mezzo tecnico risulti non sostitutivo all'atto coniugale, ma si configuri come una facilitazione e un aiuto affinché esso raggiunga il suo scopo naturale. (...).




























