Pregare per la pace
Spontaneo ci viene il ringraziamento agli organizzatori della preghiera universale per la pace della scorsa sera a Livorno. Grazie di aver reso tangibile quel convincimento che ciascuno di noi conserva nel segreto del proprio cuore, e cioè che la pace fra i popoli e dentro di noi è un dono, il dono supremo dell'unico Dio che da sempre tutta l'umanità cerca. E poi questo convincimento è spesso fatto solo di parole e non di vita, travolto come è dalla chimera dell'uomo solo padrone del suo destino, allora aver pregato insieme è ancora più importante.
A noi uomini, anche a noi che facciamo politica spetta il dovere di far sì che la dimensione interiore della pace diventi il fondamento del nostro agire, e per far questo non bastano le parole: occorre creare occasioni concrete di riflessione come quella nella cattedrale di Genova, quella di Livorno e ancora di Napoli nella giornata conclusiva di GIO'2 Boat.
Troppo spesso si insinua tra di noi l'idea che la nostra fede non debba entrare nella politica, ma restare un fatto privato, pena scadere nell'integralismo. Eppure non si tratta di far crociate per rivendicare il primato della nostra spiritualità sulla cultura laica, ma di rendere un servizio all'uomo, restituendogli la sua dimensione interiore, quel valore che lo rende unico tra miliardi di suoi simili, e perciò degno di rispetto. Crediamo infatti che la presenza del Cardinale Arinze, del rabbino capo della comunità israelitica di Roma Toaff, dell'imam Abd Al Wahid Pallavicini, del predicatore valdese Melodia non mirava ad alcuna prevaricazione del proprio credo su quello degli altri, ma ha voluto essere una testimonianza assai forte per tutti gli uomini di buona volontà. GIO'2 Boat lancia allora questo messaggio al Villaggio Mondo sicuro di trovare ascoltatori attenti: il prossimo appuntamento è il 27 ottobre ad Assisi per la giornata interconfessionale di preghiera per la pace, promossa da Giovanni Paolo II.
Questa, che doveva essere una cronaca, cronaca non è stata, o almeno non in senso classico.
Eccovi comunque qualche nota.
Conclusa la sessione "Quale pace senza libertà", ci siamo diretti con una fiaccolata tra le vie, la solita curiosità della gente, ma anche tanta simpatia con persone che si univano a noi e ai nostri canti o partecipavano dalle finestre.
Giunti in piazza del Luogo Pio ci aspettava la banda della Marina, ad esprimerci l'accoglienza della Livorno marinara e poco importa la non molta sintonia delle marcie suonate con l'imminente preghiera.
Ma finalmente salivano sul palco Arinze, Toaff, Pallavicini e Melodia.




















































