A.A.A. Occupazione cercasi
"Sviluppo e occupazione, fondamenti di pace'': su questo tema si sono confrontati in una interessante tavola rotonda personaggi di grande rilievo della politica e del mondo del lavoro.
Il dibattito svoltosi nella sala dell'Auditorium, è stato aperto dal vicesegretario della Democrazia Cristiana Guido Bodrato che ha tenuto a sottolineare come per i cattolici "fin dagli anni della Popolorum progressio vi è la profonda convinzione che la pace si coniuga con il tema dello sviluppo".
"Per i giovani", ha continuato Bodrato, "si pone oggi il problema di come inserirsi nel processo di sviluppo con un ruolo ed una funzione ben precisa all'interno della società".
Pasquale D'Acunzi, della direzione nazionale del MGDC, intervenuto a portare la voce dei giovani, ha ribadito ancora una volta che la questione del lavoro e dell'occupazione è questione centrale, che va affrontata nella sua vera dimensione che è quella internazionale. "Sviluppo, occupazione, pace sono il nostro futuro. La comunità internazionale può aiutare molto a far crescere la democrazia nel sistema economico nel suo complesso. Se oggi i giovani parlano di sviluppo", ha detto ancora D'Acunzi "lo fanno perché cercano e vogliono un migliore uso di quelle che sono le risorse umane e le capacità individuali". Apprezzatissimo l'intervento di Prodi, presidente dell'Iri, che ha offerto alla platea alcuni spunti di riflessione di grande interesse. Prodi ha innanzitutto rilevato come i dati della disoccupazione in Italia e in Europa siano estremamente allarmanti e potenzialmente in grado di provocare anche notevoli squilibri d'ordine sociale. "Se oggi non vi sono tensioni, né accenni di rivolte sociali questo è dovuto", ha detto Prodi, "soprattutto al fatto che rispetto alle grandi crisi la società è profondamente cambiata, con la introduzione, ad esempio, del moderno sistema pensionistico, e alla pluralità dei redditi familiari che si è avuta con il lavoro femminile.
Prodi, poi, ha ricordato come sulla questione dello sviluppo economico e del lavoro incidono numerosi fattori che nel lungo periodo potrebbero anche portare a situazioni radicalmente diverse· da quelle attuali: basti pensare, ad esempio a come il problema demografico può incidere sullo sviluppo e sulla pace. "L'emigrazione, i flussi di popoli, riempiranno le nostre case vuote'', ha affermato il presidente dell'Iri, "per questo dovremo cominciare a pensare di costruire una comunità internazionale che nella sua struttura tenga presente i fermenti nuovi di paesi in movimento, come quelli ad esempio, che si affacciano sul Mediterraneo".
Per quanto riguarda la strategia più utile per la creazione di nuovi posti di lavoro Prodi ha indicato nella strada seguita dalla Germania Occidentale quella in grado di fornire le soluzioni più adeguate: occorre puntare su un sistema scolastico e di formazione in grado di coinvolgere tutti e capace di creare i presupposti per valorizzare a pieno le risorse umane.
Toccando il problema del Mezzogiorno, Prodi ha sottolineato come anche in questo caso lo sviluppo, sia legato e condizionato da un forte radicamento sociale ed alla capacità di rischiare, con investimenti a lungo termine, calcolando ogni possibile variabile.
Borruso ha portato, invece, il saluto della CISL ai giovani dc del GIO'2, e si è soffermato a ricordare come sia profondamente sbagliato accostarsi al problema della disoccupazione attraverso un approccio riduttivo, perché inteso a rilevare solo l'aspetto economico e produttivo della questione., tralasciando ogni valutazione d'ordine culturale., sociale, etico e morale. Profondamente ingiusto è, per Borgomeo, considerare il problema del lavoro come riguardante esclusivamente il disoccupato e il sindacato.
Il sottosegretario Borruso prenden._ do la parola ha incentrato il suo intervento sul tema della solidarietà "che non può in nessun caso essere imposta dalla legge ma deve nascere dalla coscienza".
Sono intervenuti alla tavola rotonda anche l'imprenditore Gilberto Benetton, che ha affermato la necessità che soprattutto i giovani si impegnino per l'adeguamento delle strutture politiche di amministrazione della cosa pubblica; Cavero vice presidente del PDP, e il prof. Fadda che ha messo in guardia dal credere che alla crescita dello sviluppo corrisponda sempre la crescita dell'occupazione: "ci deve essere invece'', ha detto Fadda, "una forte correlazione tra politica dello sviluppo e politica dell'occupazione e del lavoro".













































