Livorno, Toscana. Tona di geni, bellezze artistiche, naturali, di bistecche alla fiorentina. Ma anche terra di profonde rivalità e di radicato senso del campanile. I pisani non vanno d'accordo con i lucchesi, i pratesi con i fiorentini, gli aretini con i senesi, ma soprattutto è tra loro, pisani e livornesi che corre l'odio. E non a caso, è proprio a Livorno che si stampa un mensile "il Vernacoliere'', che raggiungendo tirature da capogiro, sfotte tutti i toscani indiscriminatamente, ma soprattutto loro, i pisani. Un "odio" antico, che perde la sua origine nella notte dei tempi, ma per questo non meno radicato.
È per questo che abbiamo chiamato due di loro, il famoso Giovanni da Pisa e un depositore livornese, ed abbiamo organizzato un confronto. Che cosa ne è venuto fuori? Le scintille non sono mancate e la prima provocazione è stata: un pisano ed un livornese: contenti di stare vicini?
"Mamma mia che schifo, stare vicino ad un livornese, puzza, meno male che c'è il profumo di mezzo. Ma sarà solo uno di quei profumi che usano loro, che si comprano alla Coop, quelli che costano 50 lire al pacco".
Si passa quindi alle bellezze di Livorno e scopriamo che questa "è una città di mare, che non abbiamo l'aeroporto perché abbiamo voluto lasciare qualcosa anche a loro, come abbiamo fatto per l'università...". "Insomma in fin' dei conti c'hanno lasciate tante 'ose'' incalza il pisano, "sì ma noi abbiamo anche la madonna di Montenero" cerca di rispondere il livornese, ma si sente dire che "la madonna è venuta apposta per santificarvi, la Madonna è buona, è andata nel posto dove c'era più bisogno di lei, ha fatto un gesto di carità!".
Il discorso si sposta poi sulle bellezze di Pisa, dove "ogni strada è bella, dove c'è la piazza più bella del mondo...: "ed una torre storta che speriamo che crolli in fretta, forse con l'aiuto di qualche nostro scaricatore di porto e che comunque porta sfortuna".
Si parla ora di sport alla domanda che si chiede quale sia la situazione del Livorno, risponde il pisano: "Serie zeta, mi sembra", ma il discorso calcistico non sembra interessare troppo i due che preferiscono affrontare il problema basket, dove "Livorno ha due squadre in serie A, e dove i Pisani non possono giocare perché a casa vostra ci sono solo palloni quadrati".
Qualcuno intanto chiede al celeberrimo Giovanni da Pisa cosa ne pensi della proposta di legge per la tutela del pisano che qualche giornale satirico livornese ha avanzato negli ultimi tempi. Subito "Dio bono! Hanno proprio gli appoggi in alto questi livornesi! È per questo che il Livorno è stato ripescato in C1! La tutela c'è da farla per loro, poverini. Guarda mi sto quasi commuovendo a parlare dei livornesi, mi viene quasi da piangere, proprio come quei poveri bambini che nascono già piangendo, e appena riescono a parlare vanno dalla mamma e dicono: ‘mamma, mamma — e la madre chiede: che c'è figlio? — perché sono livornese anch'io?’". E quando si sente rispondere che i bimbi di Livorno smettono di piangere quando sanno che esistono bimbi nati a Pisa, il pisano replica che "i bimbi pisani piangono solo quando c'è il maestrale che porta su tutto il puzzo da Livorno". L'odio reciproco però sembra quasi scomparire quando il discorso scivola sul resto del mondo, pardon, della Toscana. Ce n'è per tutti, ma soprattutto per i fiorentini che "Mangiano i ricci senza aprirli, che si tuffano nei fossi pieni di bottino (concime naturale n.d.r.)" e che spesso sono accusati di essere dei "buaioli" (uomini con tendenze diverse dalla norma n.d.r.). La Toscana viene divisa quindi in due grandi zone, "sopra e sotto lo scormatore, un fosso che parte dall'Arno e che porta l'acqua a Livorno".
Gli ultimi scontri riguardano le "bimbe'' delle due città, il modo di guidare ("quando c'è un incidente non c'è problema, o è un livornese o è una donna''), l'eleganza ("come fate ad essere eleganti a Livorno, che siete una città di portuali!") ed i vari e coloriti modi di dire (a Pisa pare che si dica solo "Gao" ed a Livorno solo "Deh").
Nulla, proprio nulla sembra unirli e brontolando tra di loro, se ne rivanno.




























