GIO'2 Boat
Giornale di bordo n. 7
pagina 41

"Nacc-story"

Nuova Politica -

Crediamo sia giusto, in chiusura di questa nostra avventura, dedicare un po' di spazio a chi "nel bene e nel male" assurge ogni anno a simbolo del nostro GIO'.

E sì, perché ogni anno il GIO' ha un suo simbolo, un astro, un leader che svetta prepotentemente sugli altri.

Ricordate lo scorso anno a Bergamo l'amico Arnoldi, infaticabile, indistruttibile, inarrestabile... incomprensibile? Si innalzò, emerse, si impose su tutti (beh, giocava anche in casa) la sua immagine venne riprodotta in migliaia di copie viste circolare qualche tempo fa anche in Giappone: fu formidabile.

Quest'anno, pure tentando con affanno di mantenere alto il suo prestigio (uno solo di voi ci dica se c'è riuscito), ha trovato sulla sua strada un ostacolo insormontabile; a nulla sono valsi i suoi disperati tentativi di recupero: un'altra stella, di spaventosa lucentezza ha ormai preso inesorabilmente il suo posto.

Bello, ricco e calabrese, svetta quest'anno, senza rivali il grande Naccarato. La sua ascesa è stata inarrestabile, fulminante, rapidissima.

E come tutte le grandi cose, si sa, ha destato le invidie più disparate.

Certo anch'io, povero cronista sono mosso, lo confesso, da un'invidia irrefrenabile. Mi consola solo il fatto che questo terribile male sembra abbia colpito senza pudor di carica.

Si mormora tra i cunicoli della nave che l'amico Mauro Fabris (pensate) sarebbe stato visto nel goffo tentativo di applicarsi un paio di baffi posticci, sistemata la cosa, avrebbe cercato di salutare il comandante per vedere se il trucco fosse riuscito: sembra però sia stato tradito dall'accento; e Luca Danese, scovato nel misero tentativo di abbordare la graziosissima hostess che accompagna il "nostro" in tutti i suoi "minimi" spostamenti e sulla quale sembra che abbia potere di vita o di morte?

Perfino Lusetti sembra sia stato sorpreso al microfono mentre urlava: "Non è Naccarato che vi parla, però vi assicuro che è lo stesso".

E questo non è niente... voi non sapete che il comandante De Rosa ed il segretario De Mita in quella famosa giornata non hanno giocato a carte bensì, disperati per l'indifferenza che li circondava, sono stati sorpresi con una spazzola in mano mentre tentavano di arricciarsi i capelli.

L'operazione è riuscita abbastanza decentemente al comandante che da quel momento ha vissuto giorni di gloria mentre per il segretario dicono ci sia stato qualche problema.

Intanto le candidature per il prossimo "mister GIO" aumentano di giorno in giorno mentre non sembra ci sia più attenzione per la delegatura nazionale, considerata ormai incarico di secondo piano.

Ieri sera addirittura sembra sia stato visto aggirarsi intorno al porto Mike Bongiorno orientato ad impostare su tale ricerca il suo prossimo quiz "Chi vivrà vedrà".

 

Il contrappasso dantesco

Articoli correlati

Totale: 27
Dalla tavola rotonda di ieri emerge la necessità di puntare alla piena valorizzazione delle risorse umane.
Secondo qualcuno esiste anche la "toscanitudine". È indubbio che dall'approdo a Livorno i partecipanti al GIO' Boat di Firenze, Pisa, Lucca, Livorno, Massa, Pistoia, Siena, Arezzo e Grosseto vagano per la Lauro avvolti da un "alone" di elettricità. Vediamone i motivi veri.
Quattro chiacchiere con Gianfranco Agus
Dal nostro inviato... molto speciale
Rubbia
Gli piace stare con la gente, risponde cordialmente a tutti e definisce il suo lavoro il maggior divertimento della sua vita.
Verso la preghiera ecumenica di Assisi
Intervista a De Rosa, comandante dell'Achille Lauro
A colloquio il segretario e la quinta generazione democristiana. Il dialogo con il mondo cattolico, il rinnovamento, la questione morale. Le speranze di De Mita nei confronti del giovanile. Le correnti ed il pericolo dell'autoisolamento dei giovani.
Tutto quello che avreste dovuto vedere