Si è svolto in fretta, sotto gli occhi stupiti ed ammirati di milioni di persone, nel profondo silenzio siderale, quello che si può sicuramente considerare il più straordinario e magico appuntamento scientifico degli ultimi anni. Lo scorso 13 marzo, la sonda spaziale Giotto, realizzata dall'E.S.A. agenzia spaziale europea, si infilava nella polvere e nei frammenti di ghiaccio che fanno da scintillante corona alla più fascinosa e celebre delle comete: Halley.
È stato un obiettivo raggiunto solo tramite la collaborazione internazionale che ha visto l'agenzia spaziale europea, sovietica, statunitense e giapponese lavorare insieme per raggiungere questo straordinario risultato.
La mostra che si è inaugurata ieri sera, con la presenza di Gianni Potti (assessore alla cultura del comune di Padova), del prof. Cesare Barbieri (direttore osservatorio astronomico di Padova), dell'on. Formigoni (parlamentare europeo), contiene la documentazione fotografica delle immagini che Giotto ha trasmesso a terra, e che il Prof. Barbieri e la dottoressa Luisa Pigatto hanno selezionato e ordinato.
"Ma che senso ha questa mostra all'interno del nostro viaggio per la pace?", è stato subito domandato durante la presentazione della mostra; "La scienza soprattutto a questi livelli", ha risposto il prof. Barbieri, "ha bisogno della pace, senza la quale non si possono sicuramente mettere in atto i grandi progetti che richiedono la collaborazione internazionale. Ebbene Giotto è una delle migliori prove del fatto che le frontiere possono essere superate e che la solidarietà fra i popoli non solo è utile, ma necessaria al fine del progresso dell'uomo".
"Ma se è vero questo è vero anche il contrario e cioè'', ha replicato il delegato nazionale Renzo Lusetti, "che la scienza fa molto per la pace e lo fa soprattutto nel momento in cui riesce a unire verso un unico obiettivo scienziati di paesi che molto spesso sono lontanissimi politicamente.
"Ma a parte i risultati dal punto di vista politico quali sono i veri risultati scientifici?".
"Per questi", ha risposto il prof. Barbieri, "bisogna attendere fino a novembre dopo la conferenza di tutte le agenzie spaziali che si terrà ad Hidemberg".



























