Seconda giornata del GI0'2 ed una sera diversa dal solito per gli oltre mille partecipanti alla festa galleggiante. È stata infatti questa una "serata futurista", organizzata dal centro di drammaturgia "Mario Apollonio" diretto da Giorgio Veronesi e Carlo Mercuri, che con il Movimento Giovanile DC ha già organizzato in passato i "concerti di filosofia" alla Sala del Cenacolo della Camera.
Spettacolo legato a doppio filo col cabaret futurista e col teatro di varietà degli anni trenta, è però ben lungi dal volere essere una storia del futurismo.
Alle poesie ed ai testi di Aldo Palazzeschi, di Ettore Petrolini e di Filippo e Marinetti fondatore del movimento, si uniscono infatti abbigliamenti folli e appariscenti che ricordano come anche negli anni trenta fosse già forte la tendenza al surrealismo ed all'eccentricità.
Uno spettacolo senza dubbio originale e diverso dal teatro classico tanto disprezzato dal movimento marinettiano e semmai più vicino al divertente teatro di avanspettacolo rimasto tanto caro ai futuristi.
Uno spettacolo comunque non certo di futuristi: sono abbandonate ad esempio alcuni particolari anacronistici del teatro futurista: la figura della donna non è più una figura di secondo piano, quasi un soprammobile sulla scena teatrale.
La donna recita e recita le poesie di Palazzeschi, quelle poesie ritenute un tempo troppo profonde per non essere affidate ad un uomo.
Uno spettacolo dove il futurismo è rivisitato con simpatia, affetto, senza dubbio ammirazione, ma allo stesso tempo, e forse con la stessa misura, con ironia e critica. Una particolare menzione per gli attori.
In ordine alfabetico: Manfredi Aliquò, Bruno Maccallini, Alvia Reale, Federica Tatulli ed Andrea Spera.



























