Al controllo della dogana di Genova avevamo visto di tutto: raccolte rilegate degli ultimi quindicimila numeri de "Il Popolo", volumi con le interviste di De Mita a se stesso, santini di Lusetti, preghiere da rivolgere a Piccoli, dattiloscritti di discorsi già pronti per ogni uso (dalla commemorazione all'indirizzo di saluto), sovversivi libretti rossi di Mao, preoccupanti veline di Craxi sulla situazione politica e così via sulla strada delle diavolerie politico-affettive.
Ma il premio fantasia va sicuramente a quei pazzi scatenati che in valigia hanno messo non "Nuova Politica", non "La discussione'', non "Intervista sulla dc" ma... lo smoking. Li abbiamo visti, questi sconsiderati con tendenze al "nottolismo" (nottola: uccellaccio notturno), mentre si muovevano sinuosamente tra i divanetti della discoteca, fra bellissime ed elegantissime ragazze e costosissime bottiglie di champagne, da offrire agli amici (lo champagne, non le ragazze!). Mentre Madonna (la rock star, OVVIAMENTE) singhiozzava il suo ultimo successo, loro (le nottole) singhizzavano il suo ultimo insuccesso (sentimentale); mentre le bionde vertiginose fasciate da lustrini e nastrini svolazzavano per il locale, attorno alla cassa svolazzavano altrettante banconote da centomila.
Sembrava di essere sul set di "Dallas".
Che i giovani in smoking abbiano pensato di partecipare alla famosa crociera offerta da Camay per il concorso "Piedi lindi" invece che a GIO'2?
Tutta un'altra storia nella saletta del bar, dove folle orgiastiche ed avvinazzate intonavano canzoni oscene ("Osteria numero uno, paraponziponzipà"), di chiare tendenze anti-zeffirelliane (Juve, Juve alè alè'') o, addirittura Nietzschiano – capitoline ("Fatece largo che passiamo noi...").
Qui sembrava di essere sul set di "Rugantino".
Ma talvolta ci veniva da pensare a "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino".
Certo, sempre meglio questi che quelli di "Noi, i ragazzi dello zoo di Bettino".
Lou Grant



























