Stasera ci ritroviamo per ascoltare le parole di alcune persone che per la realtà culturale e religiosa che rappresentano o per le vicende personali sofferte, crediamo possano indicarci, al di là e oltre le divisioni di credo religioso, di razza, politiche o nazionali, quelli che possono essere gli autentici fondamenti unificanti delle radici della pace.
Noi sappiamo che non può esistere, una pace parziale, una pace egoista. Ma sappiamo ancor più che la crisi del nostro tempo, non è di bombe, ma di cultura. "Né ieri le spade, né oggi i missili uccidono. Uccide il cuore dell'uomo'' ripete costantemente Giovanni Paolo II. L'iniziativa di stasera ha dunque il compito di rintracciare in persone che rappresentano mondi, culture, vicende diverse, le radici su cui poter far crescere una cultura della pace, una educazione alla pace capaci di realizzare quel "disarmo degli spiriti" che va oltre le stesse intese da potenza a potenza e significa creare operatori di pace che si liberano a partire dalla propria coscienza, da ogni tentazione di violenza.
In questa prospettiva, la strada da percorrere è ancora enorme, e per lunghi tratti ancora buia perché coinvolge un radicale mutamento di mentalità. Nuove indicazioni, sprazzi di luce per illuminare il buio, vorremmo raccoglierli qui stasera perché riteniamo quella strada l'unica che unendo lo slancio dell'utopia (senza il quale non si provocano grandi mutamenti) al realismo della trattativa e degli incentivi politici, può assicurare l'approdo a un'era consolidata di pace giusta per tutti i popoli della terra.
C'è una sola pace che fin d'ora dichiariamo di non accettare. È la pace attuale. La pace che ancora oggi permette che nel mondo si attenti alla dignità di milioni di uomini ed ai loro diritti fondamentali, alle loro libertà di opinione politica, alla loro inalienabile libertà di coscienza, alla loro possibilità di esprimere la propria fede nel rispetto delle altre convinzioni.
Non è questa la pace che cerchiamo. Non è per conservare questa pace che militiamo nelle fila della DC.
Una falsa pace ha fatto scoppiare dal '45 ad oggi più di 130 guerre locali, ha provocato più di 30 milioni di morti, distrutto intere nazioni, tutte le speranze a tante nuove generazioni, rinchiuso in enormi lager interi popoli, mentre perdura lo scandalo della fame e del sottosviluppo.
La ricerca delle radici della pace è dunque per noi ben altro, un terreno su cui crediamo di poterci stare in molti, su cui vorremmo tutti i popoli del mondo potessero finalmente insediarsi.
















































