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Giornale di bordo n. 4
pagina 43

Videoclips: la pace anche attraverso la tv

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Parla Paolo Giaccio, ideatore di "Mister Fantasy". L'avvento dei video-clips alla fine degli anni '70, il futuro della musica da vedere. L'inflazione da immagine televisiva, la quantità che come sempre non è amica della qualità. Il rapporto tra il cantante ed il pubblico televisivo. Un modo originale ma non nuovo di costruire la pace.

Mr. Fantasy, musica da vedere. Vi ricordate quel programma in cui apparivano a tratti triangolini o pallini colorati? Una trasmissione raffinata e vivace allo stesso tempo che ricordiamo per la sua originalità, gli effetti visivi e sonori, ma soprattutto, a dire il vero, per l'ora tarda in cui veniva trasmessa. Siamo a colloquio con l'ideatore, Paolo Giaccio e cerchiamo di fare insieme una breve panoramica sul rapporto ormai generalizzato tra il video e la musica.

 

Come è nata l'idea di inserire all'interno di Mr. Fantasy le novità del videoclip?

Il fenomeno della video-clips è nato alla fine degli anni '70 per motivi di carattere pratico in quanto i musicisti cominciavano a capire che in questo modo potevano comunicare il clima delle loro canzoni a tutto il mondo senza dover conquistare con lunghe tournee i mercati dei diversi paesi. Quando alla Rai arrivarono i primi video ci fu un primo momento di perplessità perché la maggior parte dei produttori televisivi preferiva la presenza dei cantanti in studio. Mr. Fantasy è stato, al contrario, un programma consacrato al video il quale è stato trattato sempre per quel prodotto musicale raffinato che si è rivelato poi negli anni seguenti.

 

Cosa pensa delle reti che trasmettono video 24 ore su 24 come Videomusic?

Da una parte ci permettono di utilizzare la TV in modo diverso. cioè come un servizio: le trasmissioni musicali non sono più un appuntamento fisso ma possono essere fruite a qualsiasi ora.

Esiste però il rischio di inflazione perché non si effettua più una scelta qualitativa ma si utilizza tutto ciò che il mercato offre. Ne consegue che la media dei video in commercio è molto scaduta rispetto a quella di alcuni anni fa.

 

Quindi, più qualità che quantità?

Abbiamo sempre cercato di fare un discorso di qualità; all'interno di Mr. Fantasy proiettavamo solo due video nuovi a puntata scelti fra 10-IS proposti e realizzavamo anche video italiani. per fare in modo che anche la musica di casa nostra fosse rappresentata in questo nuovo mondo. Abbiamo deciso di interrompere la programmazione di Mr. Fantasy perché ormai il video-musicale era ampiamente lanciato e la trasmissione, che cercava di raccogliere la crema tra i video-clips, non aveva più motivo di esistere.

 

La musica ha bisogno del video? È quest'ultimo indispensabile per lanciare il cantante?

La musica è sempre esistita e continuerà ad esistere anche senza video perché i produttori quasi mai sono collegati con chi canta. Si tratta di due processi creativi spesso separati. È anche vero però che molti nuovi personaggi che, musicalmente, nel confronto con il pubblico, non hanno i numeri e la qualità per sfondare, si affermano grazie alla capillare diffusione dei video. Questi ultimi sono talmente preconfezionati che chiunque può illudersi ma soprattutto illudere gli altri delle proprie capacità.

 

La musica può essere messaggio di pace?

Certamente, lo è stato negli ultimi vent'anni e lo è tuttora. Iniziative come quella di Live-Aid sono messaggi di pace e siamo qui a Livorno per rispondere assolutamente di sì a questa domanda.

 

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