Pietro Scoppola, «La nuova cristianità perduta», ed. Studium, 1985, L. 14.000

Nuova Politica - Pietro Scoppola, «La nuova cristianità perduta», ed. Studium, 1985, L. 14.000 pagina 5

Il libro di Pietro Scoppola è una raccolta di saggi dello stesso autore scritti in questi ultimi anni sul problematico rapporto tra cultura e politica nell'area cattolica del nostro paese.

La domanda centrale che l'autorevole storico del mondo cattolico si pine è questa: come si può esaltare e valorizzare l'ispiazione cristiana della politica e i valori cristiani in generale in una società profondamente secolarizzata?

«Il senso della ricerca – scrive Scoppola – parte a dissolversi dalle speranze di nuova cristianità. Spinge a guardare alla realtà del nostro tempo con occhi nuovi, a cogliere con sensibilità accresciuta i nessi che esistono fra le diverse forme di vita associata, che uniscono la vita religiosa alla politica, non meno che all'economia, per assumere responsabilità conseguenti».

Scoppola insiste nel libro sulla caduta di un modello – di cristianità –che è un fatto che provoca un vuoto etico, una difficoltà di ricreare un nuovo tessuto sociale, una società omogenea nei valori e una nuova democrazia morale. La caduta di un modello di cristianità, secondo Scoppola, non può non lasciare indifferente la cultura laica, non solo perché in antitesi a questo modello essa si è storicamente definita, ma anche perché il vuoto morale che quella caduto ha prodotto non è stato colmato e rimane come una ferita aperta nel tessuto della convivenza italiana.

Scoppola intravede dunque nella secolarizzazione un momento di trapasso episcopale per il futuro della coscienza cattolica, ciò lo spiega in termini inequivocabili: «A metà degli anni trentam in "Umanesimo integrale", Jacques Maritain delineava l'ideale storico concreto di una nuova cristianità: un disegno che aveva radici profonde ella storia del cattolicesimo europeo... Per una paradossale eterogenesi dei fini, mentre i cattolici si scontravano nelle piazze con la presenza comunista, considerata il pericolo maggiore per la fede degli italiani, o contestavano nello Stato i residui spazi del laicismorisorgimentale, il nemico vero è venuto alle spalle, silenzioso e a lungo inavvertito, nelle forme della società consumistica, destinata a corrodere in  profondità la fede del popolo italiano».

La possibilità per i cristiani di rispondere a questa sfida storia, Scoppola la individua in una rinnovata «cultura dei comportamenti» alternativa alla «cultura del progetto».

Scive Scoppola: «In un'epoca di crescente complessità la presenza di cristiani non piò essere affidata a un disegno compiuto o a un progetto organico di una nuova società ma sarà sostanzialmente affidata ai loro comportamenti e sarà sostenuta anzitutto da un atteggiamento interiore, da una spiritualità più profonda».

Dalla «cultura del progetto» alla «cultura dei comportamenti» quindi, anche se «l'emergere del primato dei Comportamenti non esclude uno sforzo di progettualità che rimane necessario come espressione della razionalità umana nella vita individuale come in quella collettiva». Un libro che raccoglie una sfida storico-culturale, la secolarizzazione, e cerca di tradurla in termini progettuali nella ricerca non di un mondo perduto o nostalgico, la crianità, ma in una sofferta meditazione e progettualità nel futuro politico dei cattolici italiani.

Intervista a Pietro Scoppola
Gaetano Pacienza
Il futuro si chiama... neo-corporativismo?
Michele Regina

Articoli correlati

Totale: 12
La Chiesa a Loreto
Fra profezia e autocritica parte da Loreto il risveglio dei cattolici. Nel segno della riconciliazione la capacità della Chiesa di accettare e affrontare la complessità della società italiana. Alcuni brani del documento dei giovani dc.
Fede e politica
Iniziamo la rubrica del "Dossier del mese", con la relazione che padre De Rosa ha tenuto il 5 febbraio scorso all'Hotel Columbus di Roma, nel corso del Convegno "laici cristiani in politica", organizzato dall'on. Maria Eletta Martini, responsabile dell'incarico speciale per il collegamento con le realtà di comune ispirazione cattolica.
Paolo VI
Un ricordo meno legato alla «quotidianità» dell'anniversario di un Papa di frontiera.
Mondo cattolico
Le tappe di un cammino che in questi ultimi dieci anni ha cambiato il volto del nostro paese.