Congresso FUCI

Priorità al bene comune nel nuovo «patto» tra Stato e cattolici

Nuova Politica - Priorità al bene comune nel nuovo «patto» tra Stato e cattolici pagina 13

Si è svolto a Firenze dal 5 al 9 gennaio il 47° Congresso Nazionale della FUCI sul tema «Memoria e mutamento: la ricerca di identità nella società complessa».

Il Congresso ha articolato questo tema intorno ai due ambiti specifici della Chiesa e dell'Università, inseriti tuttavia nel più ampio contesto del cambiamento sociale e politico.

Ci è sembrato particolarmente interessante riproporre ai lettori di «Nuova Politica» alcuni passaggi di quella che è stata la conclusione del Congresso, ossia il contributo della Presidenza Nazionale della FUCI alla tavola rotonda conclusiva sul tema «i Cattolici italiani e le trasformazioni della cultura politica» alla quale hanno partecipato i Prof Lazzati, Curi, Stame e Traniello.

 

La scelta di concludere questo nostro 47° Congresso nazionale con un dibattito sui cattolici italiani di fronte alle trasformazioni della cultura politica non è stata per noi una scelta casuale.

Il problema del rapporto tra i cattolici e lo Stato, insomma, ci sembra importante tanto per i cattolici quanto per la società italiana di oggi.

Per i cattolici italiani, perché è impensabile che il dibattito attualmente e polemicamente in corso sulla «cultura cattolica», dal problema del rapporto, non tanto con le forze politiche, ma con i principi e le regole della democrazia, con i fondamenti stessi di uno Stato laico e pluralista.

Anche per la società italiana, perché il ritardo della cultura cattolica prevalente rispetto alle trasformazioni della cultura politica, non è certo privo di conseguenze per l'evoluzione dei processi sociali, politici e culturali del nostro paese.

La necessità di confrontarsi con il sistema politico e istituzionale; e di farlo in questo contesto di ritardo della politica rispetto alla società civile, sembra essere all'origine di molti dei contrasti che dividono la comunità ecclesiale italiana.

La «scelta religiosa», incarnata in Italia soprattutto dall'Azione Cattolica, intende appunto porsi come tentativo, forse il primo tentativo esplicito della nuova fase politica post-ideologica, volto ad una rilegittimazione della politica da perseguire senza porre altre condizioni al di fuori della priorità attribuita al bene comune: senza cioè cercare di mantenere o di ricostruire posizioni di privilegio.

La crisi della politica, l'evoluzione post-ideologica, la necessità di nuove modalità di ricerca dell'identità e di formazione delle giovani generazioni, sono tutti elementi che concorrono a definire il quadro del grande mutamento del nostro tempo, un mutamento col quale i cattolici non possono rinunciare a confrontarsi.

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