I giovani DC tra i delegati
Il primato della DC, a mio avviso, si sostanzia soprattutto nella capacità di saper gestire i grandi mutamenti culturali, sociali, ed economici di questa società in continua evoluzione, rifiutando i dogmatismi, ma con flessibilità intellettuale, con articolazioni programmatiche, con una parola di libertà che faccia emergere, sempre, quel patrimonio di umanità, di energie, di risorse e di intelligenze di cui è così ricco il nostro paese.
Si tratta di una società nuova che domanda un partito nuovo. Da qui la proposta di una nuova «carta» che riparta da Camaldoli e proponga il nuovo itinerario per questa socialità profondamente cambiata. Da qui l'esigenza di dover riaffermare con forza che noi non siamo un partito a estrazione elitaria, ma un partito popolare, pluralista e nazionale di ispirazione cristiana.
I giovani della mia generazione, anche per merito della nuova dirigenza nazionale del Movimento Giovanile, validamente coordinata da Renzo Lusetti, si sono riavvicinati alla politica, perché la DC ha ritrovato spinta, credibilità e volontà di cambiamento, nell'apertura, forte ed ottimistica, verso valori e problemi di cui come giovani siamo portatori.
Alla DC chiediamo di essere il partito del nostro futuro: una DC con il popolo per coniugare rigore morale e politica, per respingere l'ingiustizia, per vincere l'attuale frattura tra partito e società.
In sogni sede opportuna vogliamo, pertanto, affermare che questo XVII congresso nazionale del partito, deve porsi con chiarezza l'obiettivo di andare oltre il cambiamento, deve cioè trovare le condizioni perché il processo di rinnovamento possa continuare e la collegialità delle scelte evolversi compiutamente.
Il partito, è uno strumento politico, che trova la sua funzione di essere nel momento di sintesi dell'azione e delle esigenze di una pluralità di esperienze che, autonomamente, servono la via dell'impegno civile.
Come giovani sentiamo forte la necessità di operare in direzione della ricerca di equilibri nuovi tra tensioni modernizzanti e recuperi di valenze tradizionali. Siamo certi che la libertà politica è strettamente legata alla libertà economica: la democrazia senza giustizia sociale, soleva dire De Gasperi è ingannevole e illusoria.
Oggi la OC ha di fronte grandi sfide: sul piano sociale, per una migliore qualità della vita; sul piano culturale per un progetto umano-sociale-politico che non sfugge alle attese del nostro tempo; sul piano laico, per assumere totalmente, diritti e doveri nel cittadino; sul piano comunitario contro ogni forma di emarginazione, per rispondere alle attese dei tanti discriminati, dimenticati di una società in sviluppo, oppressi dalle vecchie e nuove povertà.
Oggi siamo impegnati, nel partito, per ascoltare e crescere, ma anche per farci ascoltare, ì)er non sentirci esclusi dalla fase di transizione che il paese sta vivendo. Siamo però convinti che sullo sfondo di questo scenario c'è il cambiamento della DC, non come slogan gattopardesco a effetto, ma come processo del quale, giorno dopo giorno si costruiscono le condizioni: il 17° congresso può e deve essere a nostro ragionare – «condicio sine qua non» – un banco di prova dove la OC sia alternativa a se stessa.
L'intelligenza politica dei nostri leaders, la lungimiranza delle varie esperienze, la partecipazione di delegati al congresso, in particolare giovani, che non sentendosi solo portatori di voti, esprimino attraverso la delega una precisa volontà della base democristiana debbono, a mio avviso, costituire un momento di sintesi per rimettere al centro del nostro colloquia con i cittadini i programmi più urgenti, impostando i problemi concreti e le cose da fare per incentivare l'occupazione giovanile, migliorare la sanità, per la casa, per la difesa dell'ambiente, con la consapevolezza che tali scelte vanno ad incidere profondamente sullo sviluppo delle nostre regioni, delle nostre città, sui pr0:blemi del lavoro e della innovazione, delle riforme necessarie e della modernizzazione.
Un modo nuovo di fare politica, a mio parere deve raccordarsi con la società come impegno di nuove soggettività meno organiche e meno totalizzanti, ma diffuse, efficaci ed immanenti dentro ogni realtà sociale: il mondo giovanile democristiano si pone come polo di coesione e di unità per portare nel partito e nella società l'impegno, la volontà e l'entusiasmo dei giovani: un punto di forza del partito e del congresso.
La gente della OC attende segnali concreti, che solo i fatti sapranno dare. È urgente, quindi, la necessità di approfondimento, di ricerca, di studio, di nuove modalità per l'individuazione di un nuovo modello di partito: chi sceglie la militanza politica deve porsi interlocutore tra i grandi e non opportunista tra i piccoli.

















































