Il perché di un impegno
I giovani hanno diritto al lavoro, ad un livello di vita gratificante, ad una società che garantisca loro la sicurezza, l'istruzione, la casa, l'assistenza sanitaria, un ambiente vivibile, ma soprattutto hanno diritto di poter crescere, vivere, in uno Stato in cui ere dere, in cui riconoscersi, in uno Stato non a carattere assistenziale, arroccato su meandri di un potere costituito, minato da un malcostume diffuso e quasi accettato, ma in un Paese in cui i doveri e i diritti siano equiparati e le Istituzioni per prime diano un esempio di rigorosità e di rispetto del cittadino.
Siamo nuovamente in una fase preelettorale, le speranze, le attese, i problemi della gente fanno da «disperata» cornice a questo scenario. E i giovani? I giovani ancora una volta sono ai perenni nastri di partenza, comunque la campagna elettorale è cominciata e i più impegnati stanno cercando di rappresentare anche in questa fase in modo più concreto le attese del mondo giovanile. Per questo i dirigenti del MGDC si sono candidati nelle liste del loro partito.
Personalmente non credo nella politica facile, dai toni enfatici e spettacolari, credo invece nella ricerca del consenso. Vi sono delle forti ragioni che mi inducono a pensare che per riconvertire un fatto non occorre stravolgerlo, anzi, è necessario individuare tutte le possibili strategie per recuperarlo, se è positivo, e per modificarlo, se è negativo. Dico questo anche per quanto riguarda la stabilità e la governabilità del nostro Paese. Sono convinto che la nostra azione non debba esaurirsi nella gestione del potere, ma orientarsi sul confronto delle idee e dei comportamenti.
Soprattutto la DC dell'87 non può sfuggire a questa regola perchè ha l'obbligo di misurarsi con l'emergente, tenendo ben saldo ciò che la caratterizza: il senso di rappresentanza, la sua ispirazione ideale e cristiana, la sua anima popolare. «Ricordiamoci che noi siamo importanti proprio per tutte queste cose che ben caratterizzano la DC. Se non siamo declinati, è perchè siamo tutte queste cose insieme, senza le quali non saremmo il più grande Partito popolare Italiano». Noi ci consideriamo «cristiani» nell'attività politica. Ciò implica il fatto di sentirsi vincolati in modo più particolare da un senso di fraternità, di solidarietà di moralità e di giustizia verso gli ultimi. Anche lo slogan pubblicitario che sosterrà la nostra campagna elettorale riscopre questi valori, invitando l'Italia a riscùprirli. E così il «fai vincere le cose che contano – VOTA DC.» si fa invito a riflettere sui valori quotidiani, positivi, concreti dei cittadini. Il messaggio della DC si auoi lettori acquista così un significato pacato, sereno, persuasivo;·presenta una linea politica chiara, che pone la DC decisamente alternativa al PCI e offre l'immagine di un partito unito che lavora per elaborare un programma attorno al quale realizzare una maggioranza capace di garantire un governo democratico.
In questo momento è dunque estremamente necessario che ogni espressione del partito scenda in campo con la consapevolezza di chi ben sa come la politica sia lontana dalla gente, per cui recuperare questo spazio e renderlo il più possibile propositivo e dinamico è un preciso dovere di ognuno. La DC ha scelto la via della chiarezza, per costruire un dibattito con l'opinione pubblica, ragionando con grande obiettività sul significato straordinario che il voto assume in questo particolare momento per riaffermare gli equilibri democratici del Paese. Il primo segnale concreto in questo senso ci viene proprio dalla composizione di liste qualificate per rappresentare la multiforme, articolata, eterogenea e complessa società nel momento più dinamico della sua trasformazione.
«La nostra prima carta di credito – ha detto il segretario De Mita – deve essere quella di proporre candidati credibili moralmente e professionalmente, con un largo spazio alla presenza di giovani e di donne. Non liste «chiuse», ma aperte e competitive, impegnate ad accrescere il voto alla DC e non a ricercare solo le singole preferenze».
Il significato vero delle candidature di giovani esponenti del Movimento Giovanile nelle liste della DC ha questo esatto significato, questo valore, questo impegno. Un servizio perché il partito rappresenti veramente la società in movimento, in evoluzione, una lettura della DC che cerca il suo difficile rinnovamento anche in termini culturali.
L'astensionismo è senz'altro il nemico numero uno in agguato, un fenomeno che va esorcizzato; e per farlo occorre ridare parola ed immagine ai soggetti sociali che la politica spettacolo ha lasciato in disparte. È senz'altro un preciso compito della DC recuperare queste fasce di elettori incerti sul voto da esprimere. Per portare un contributo concreto alla campagna elettorale che la DC intende impostare sul voto al partito e non sul voto ai singoli candidati, noi giovani abbiamo aderito alla richiesta del segretario De Mita e ci siamo candidati con grande coraggio, ma anche con la serenità di chi è consapevole del proprio ruolo.
Personalmente sono convinto che la politica vera è quella che difende una notivà di vita nel presente, per incidere sulle trasformazioni, promuovendo il cambiamento, coinvolgendo tutti e richiedendo da ciascuno una assunzione di responsabilità e di professionalità. È questo il cammino che noi ci siamo proposti nel momento in cui abbiamo scelto l'impegno politico, la carta magna della nostra candidatura. Si tratta certamente di un cammino duro e difficile, come il cammino di ogni verità nella vita. Il nostro compito prioritario è, a mio avviso, quello di contrastare, partecipando nel modo giusto, l'opinione assai diffusa che «dopo le elezioni non cambierà nulla». Io sono invece convinto che il «si» di una singola persona può innescare e provocare i profondi cambiamenti che tutti auspichiamo.
La nostra chiamata a «partecipare» ha pertanto l'obiettivo di combattere, soprattutto in ambito giovanile, il fenomeno sempre più diffuso dell'astensione al voto.
Il programma del MG presenta alcuni temi e tra questi:
- diritti civili, servizio civile e questioni referendarie;
- scuola, occupazione, solidarietà;
- ambiente e nucleare. ·
Sono queste le problematiche prioritarie che oggi coinvolgono profondamente la condizione giovanile nel nostro Paese, non dimenticando certamente tutte quelle legate alle forme di emarginazione.
Ritenendo che chi si tiene stretto a sé, si perde, vogliamo dimostrare che partecipare significa affermare le positività di un programma, un'idea, un progetto. Il dato più importante per noi oggi è preparare il cambiamento, per gestirlo. Per questo rivolgiamo un appello particolare ai giovani che hanno già votato o si accingono a votare per la prima volta, perché esprimano un voto di responsabilità: il futuro sta anche nelle nostre mani, e la strategia del coraggio non ci mancherà, se insieme ci impegneremo a ricondurre la politica alla sua rigorosa origine.
Il nostro compito non è facile, ma porsi degli obiettivi qualificati e gratificanti vuol dire rispondere alla fiducia di quegli elettori, soprattutto giovani, che ancora credono in noi e che la DC non può deludere.


















































