A Bergamo il grande incontro dei giovani dc dal 12 al 15 settembre
Gli Istituti di ricerca socioantropologica hanno tracciato alcuni identikit del giovane di oggi: la storia del mondo giovanile rischia di perdersi nei meandri di queste affannose ricerche.
Cosa pensano i giovani e come si pongono di fronte a quest 1985: l'anno d'oro che dovrebbe mobilitare l'ONU attorno alle problematiche che affliggono, oggi più di ieri, la loro condizione?
La preoccupazione del futuro nasce da una diffusa sfiducia nella politica, nei partiti e nelle istituzioni: i giovani non si sentono interlocutori neppure di ciò che direttamente li riguarda: è un limite ella politica che va assolutamente superato.
I tempi che stiamo vivendo sono particolarmente legati a quelle fasce del mondo giovanile presso cui i bisogni hanno l'urgenza del vivere quotidiano: la logica del rinvio non libera l'uomo dai suoi bisogni.
I giovani rifiutano l'utopia, scelgono i grandi ideali, sono aperti alla speranza, credono in ciò che è fede, coraggio, amore generoso.
UNa innata tensione morale li porta quindi a credere che l'anno dedicato alla gioventù debba scuotere le coscienze, costringere i governi ad una nuova riflessione, indirizzare le loro politiche verso un impegno concreto capace di diventare finalmente meta comune.
Trentamila giovani DC sono pertanto decisi a lanciare la loro sfida: dar vita ad una iniziativa, l apiù grande, la più nuova e avanzata, la più risonante, la più costruttiva, la più attuale e provocatoria manifestazione nazionale della storia del movimento giovanile DC.
Si tratta di un progetto ambizioso che si propone di radiografare finlmente dal vivo la reale attualizzata condizione giovanile italiana che guarda al duemila.
L'intento è quello di incidere nel politico, nel sociale, nel religioso, negli Enti locali e nele Amministrazioni, nel mondo del lavoro, dell'informazione, della cultura, dello sport, del tempo ibero e dell'innovazione tecnologica perché la questione giovanile di oggi sta dentro tutto questo, perché o giovani rappresentano la continuità di ogni Paese.
L'articolazione dei contenuti dovrà esplicarsi nei diversi aspetti espressivi e di comnicazione della «Gran Kermesse: un mix intelligentemente dosato e "milato" agli obiettivi primari che l'idea-progetto vuole raggiungere».
Si tratta, per ora, di una idea gigante affidata alla fantasia, alla creatività, all'entusiasmo di chi l'ha concepita: un'idea che ha in sé ottime prospettive di riuscitaa.
Gli obiettivi mirano soprattutto al rilancio del ruolo del movimento giovanile nella sua dimensione più ampia per dimostrare, attraverso l'impegno, la maturità della proposta e la centralità degli interventi che la Democrazia Cristiana è anche un grande partito di giovani.
Bergamo è la città che il movimento giovanile nazionale ha scelto per ospitare questa significativa manifestazione che dovrà necessariamente richiamare l'attenzione del Paese sull'anno internazionale della giuventù per non prescindere dalle responsabilità che ò'ONU gli ha assegnato: si tratterà di un grande «incontro-dibattito-proposta» del movimento giovanile DC.
Le importantnti adesioni che già sono pervenute nel costotuiscono la premessa qualificante, vivamente attesa dai giovani, positivamente recepita dalla Segreteria politica del Partito, della DC bergamasca e lombarda.
La nostra anticipazione rappresenta la consapevolezza di chi è certo dello spessore politico, sociale e culturale della proposta: quando un'idea vale, afferma il nostro Presidente Flaminio Piccoli, deve trovare lo spazio necessario per farsi strada.
Il movimento giovanile non ha dubbi: a Bergamo dal 12 al 15 settembre si accenderanno le luci della nostra ribalta e il Paese dovrà ascoltarci.
















































