Per una nuova politica. A confronto con la Fgci
A volte un forte colpo d'ala o un repentino gesto, volto al di là delle barriere precostituite e
degli schemi politici contingenti, è utile per generare dibattiti e far incontrare i ragazzi attorno ad idee, paure e speranze.
È stato questo il più grande risultato del convegno «Riforme istituzionali e nuova politica: idee dei giovani a confronto», organizzato dal MG e dalla FGCI di Latina, che ha visto il contributo di numerose forze politiche giovanili e l'intervento dell'onorevole Recchia per il PCI e del sen. Cabras per la DC. Il convegno coi giovani comunisti è stato voluto dal comitato provinciale del MG di Latina per l'esigenza di affrontare insieme all'altro grande partito popolare italiano il tema della Grande Riforma, attorno al quale si avverte in entrambe le forze uguale sensibilità ed una visione affine.
Nell'analisi compiuta dal MGDC la riforma delle istituzioni deve essere connessa a quella della politica: occorre cioè riformare i partiti prevedendo una maggiore e diretta partecipazione dei cittadini nella scelta dei candidati e dei dirigenti. La riforma del sistema politico istituzionale deve comunque essere finalizzata a rispondere ai problemi della comunità: per realizzare un progetto così impegnativo occorre il concorso di tutte le forze politiche disponibili compreso il PCI. Solo con istituzioni rinnovate e più forti si potrà compiere un salto di qualità verso la democrazia compiuta in cui l'avvicendamento alla guida politica del Paese costituisca un fatto, non traumatico, ma naturale.
Incomunicabilità con le istituzioni
Le relazioni di Claudio Moscardelli, delegato provinciale del MG, e Rosato Marrigo, segretario della FGCI, sono state entrambe incentrate sulla questione giovanile, intesa come disagio dei ragazzi, difficoltà ad inserirsi nella società e incomunicabilità con le istituzioni. Attorno a ciò ruota una serie di problemi che non devono sfuggire alla attenzione di chi si appresta a ridisegnare ampie parti della struttura statale.
Sono stati ricordati i problemi della scuola e del lavoro, ostacoli alla realizzazione e all'integrazione del giovane tra le forze produttive, sono state condannate le condizioni del servizio di leva e le discriminazioni per gli obiettori civili, è stato poi proposto il tema della violenza sessuale regolata da una normativa che tradisce ancora concezioni antiquate della persona e dei suoi diritti.
Infine è stata sottolineata la necessità di una politica strategica giovanile che riesca a dare risposte anche a tante piccole esigenze (dal turismo all'associazionismo, all'imprenditorialità giovanile) contribuendo così a restituire la fiducia in quelle istituzioni da cui i ragazzi si sono spesso sentiti ignorati. Tutti gli argomenti sono stati sostenuti con coscienziose proposte tecniche, per far comprendere che non si tratta delle rituali preghiere alla luna, ma punti su cui è legittimo attendersi un serio riscontro.
Ampia convergenza vi è stata anche nell'analisi delle tematiche più istituzionali. I due parlamentari, Recchia e Cabras, hanno ricordato l'inopportunità tanto di limitare il cambiamento a lievi ritocchi procedurali, quanto di estenderlo a campi, come l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, che snaturerebbero pericolosamente, ha messo in luce il documento del MG la natura e lo spirito della Costituzione. Questa intesa, talvolta anche fortemente dialettica tra le forze giovanili di matrice cattolica e di estrazione marxista ha allarmato ed indispettito chi ritiene di avere un dialogo preferenziale, esclusivo ed escludente col PCI.
Il rappresentante del partito socialista ha infatti preferito non dare alcun contributo al dibattito, optando per un discorso senza reali contenuti e annaspando in accuse banali o di basso profilo (abbiamo ancora sentito parlare di «legge truffa», «di compromesso storico»), che si sono prestate alla pacata quanto puntuale replica del senatore Cabras.














































