Enti locali

Protagonisti nelle autonomie locali

Nuova Politica - Protagonisti nelle autonomie locali pagina 6
Nuova Politica - Protagonisti nelle autonomie locali
Il convegno dell'ufficio nazionale formazione MGDC svoltosi a Lignano ha tentato di non fermarsi al semplice dato elettorale ma di ricercare le possibilità di impegno concreto nel potere locale e nell'amministrazione.

Promosso dall'ufficio nazionale formazione del MGDC, il 6-7-8 maggio 1988, si è svolto a Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine, un convegno nazionale per dirigenti locali del MG dal titolo «La città per l'uomo: da protagonisti nelle autonomie locali».

Molti e qualificati i relatori presenti ai dibattiti, come il P. Rupeni, il P. Dau, il P. Liazza con cui si è svolto un interessantissimo lavoro di gruppo il sen. Nicolò Mancino, il dott. D'Ubaldo, e. due giovani «amministratori locali di successo» G. Leo assessore alla gioventù di Torino e Potti assessore alla cultura del comune di Padova; ospite d'onore il vice-segretario DC on. Scotti, cui è toccato il compito di chiudere i lavori.

Accolti dal benvenuto del delegato provinciale, della delegata regionale e da altre autorità locali, tra cui il segretario regionale Longo e il capogruppo DC, alla regione, Diego Carpinedo, che hanno riportato l'esperienza della loro regione come modello di efficienza, di buona «amministrazione» e di sviluppo anche economico, tanto da essere la prima regione in Italia come reddito pro-capite. È toccato poi a Simone Guerrini, al dirigente nazionale Jacopo Speranza e al responsabile di partito Gianpaolo D'Andrea dare il senso di questa iniziativa che ha voluto essere un segnale, un avvertimento nella complessa crisi delle autonomie locali nelle quali, come giovani dc intendiamo collocarci come amministratori non improvvisati, ma con competenze specifiche. La prima battaglia per il rinnovamento va infatti combattuta nelle autonomie locali, dalle quali si deve partire per cambiare realmente il paese. Come giovani dc sentiamo improrogabile l'esigenza di una riforma che riguardi procedure, controlli, ordinamenti, entrate fiscali e anche una maggiore possibilità di controllo della dirigenza politica perché non si possono più permettere sprechi dovuti ad incapacità politica o morale o alla semplice impreparazione. Comuni, province e regioni, con il loro operato e con le loro decisioni, incidono sulla vita dei cittadini e sulla loro quotidianità, con la responsabilità di una parte non indifferente della gestione della spesa pubblica. Troppo spesso sprechi, cambi di maggioranza, mancanza di coordinamento tra enti con funzioni simili, clientelismo, opportunismo e talvolta ladrocinio vero e proprio hanno allontanato i cittadini dalle amministrazioni locali, rendendoli critici e diffidenti nei confronti di chi ha il solo dovere e compito di realizzarne le. aspettative, con lo stesso impegno, a tutela dell'interesse pubblico che si avrebbe trattando quello privato.

È per noi inammissibile che le opere pubbliche vengano a costare dieci volte più delle private così come è inammissibile che vengano costruite scuole con miliardi di costo senza che magari ci sia un progetto globale sull'intero settore della scuola.

Si rende allora necessario un maggiore controllo sulla gestione, mettendo la nostra cultura a disposizione perché non ci siano sprechi e perché i risultati corrispondano agli obiettivi; un maggiore controllo di qualità sì da fornire ai cittadini non solo servizi, ma servizi che tendano a migliorare la qualità della vita; un maggiore controllo sociale per cui l'attenzione venga rivolta, sulla comunità e sull'ente dei servizi piuttosto che sul funzionamento della struttura in sé.

La gestione delle autonomie locali deve quindi cambiare e ciò può essere possibile cambiando attraverso la formazione, la cultura dell'amministrazione.

Diritto e dovere alla formazione

E proprio con questa iniziativa, in continuità con il campo scuola tenutosi a Rosolina nel 1984, il MGDC intende, attraverso una seria formazione, mettere a disposizione delle amministrazioni locali, a cui non riconosciamo certo un ruolo di politica minore, gente efficiente con cui riconciliare i cittadini e le situazioni.

La complessità dei problemi di fronte ai quali si trovano gli amministratori al giorno d'oggi, è tale da esigere strategie alte e quindi una elevata cultura, intesa come valori e competenze grazie ai quali realizzare chiari e precisi obiettivi politici, riguardanti la dimensione locale, che più tocca la vita dei cittadini.

Il solo fatto di essere giovani non basta per essere legittimati a sostituire «i vecchi», come non è corretto ghettizzare i giovani in determinati settori della pubblica amministrazione, come gli assessorati alle problematiche giovanili, o allo sport o alla cultura.

Come giovani abbiamo al contrario, il diritto e il dovere di porci innanzi alla globalità dei problemi del territorio e della realtà politica, con un bagaglio tecnico che ci impedisca di essere sopraffatti dall'apparato burocratico che troppo spesso, e in troppe situazioni gioca con le procedure, mettendo in difficoltà i politici e rallentandone l'attuazione dei programmi; ma soprattutto con la capacità di cogliere le esigenze della popolazione per capire attorno a quali problemi si deve operare per essere in grado di fissare obiettivi e di gestire poi i risultati dell' azione politica.

Per noi inoltre è necessario insistere sulla responsabilizzazione di chi fa politica a livello locale, per recuperare una reale «autonomia in positivo», ponendo l'attenzione sul tema della finanza locale che è parte fondamentale della gestione pubblica generale e, in quanto tale, non può consentire sperperi, ma esige anzi la possibilità di controllo dei dati dei bilanci come elementi di trasparenza per i cittadini che devono sapere come viene amministrato il denaro che, attraverso le imposte, affidano allo Stato.

A tale proposito è utile un continuo confronto fra operatori locali e governo centrale, cui spetta il compito di dare dei parametri di riferimento che abbiano come valore di fondo una buona amministrazione.

Da parte sua la DC da sempre, è il partito delle autonomie locali senza le quali il tessuto democratico del paese sarebbe inconsistente: e perciò crediamo che tanto più le difenderemo, tanto più difenderemo la democrazia nel nostro paese e saremo in grado di ricreare quel rapporto di fiducia e di collaborazione tra cittadini e istituzioni, in mancanza del quale anche il nostro fare politica non ha alcun senso.

Una risposta alla domanda politica
Andrea Campione
I giovani e la città
Michela Panti

Articoli correlati

Totale: 30
Dopo il convegno di Torino
L'esigenza di superare la fase del «giovanilismo». Un nuovo rapporto tra istituzioni e giovani fondato sull'attenzione ai problemi concreti. Non basta offrire un servizio assistenziale per efficiente che sia.
Parla Ardigò
«Nuova Politica» intervista Achille Ardigò sul ruolo degli Enti locali. La rifondazione del welfare-state. Pubblico e privato di fronte alla gestione da servizi. Bisogna invertire la tendenza secondo cui conta solo chi ha il potere economico decisionale e si restringe il sistema politico. I giovani stanno perdendo i diritti di cittadinanza.
Enti locali
Il contributo dei giovani dc per la costruzione di una nuova cultura di governo della città, basata sui valori di solidarietà, di ricerca di migliore qualità della vita, di migliore convivenza sociale.
Speciale enti locali
Volontà politica e capacità di proposta per una strategia complessiva che sappia andare oltre lo stringente stato di necessità. Il ruolo della DC come partito che sappia interpretare le nuove istanze di una società che cambia.
Speciale enti locali
La consapevolezza che la politica è anzitutto una ricerca di alleanze per realizzare i programmi impone l'apertura di un dibattito tra i giovani DC su «Nuova Politica».
Speciale enti locali
Dietro le «mani pulite» i limiti e le incrinature di uno dei tanti miti degli anni '70. La logica pericolosa della dipendenza delle istituzioni dal partito. L'ente locale che garantisce ogni cosa e copre ogni spazio rischia di far addormentare il tessuto sociale.
Speciale enti locali
L'impegno della Dc nella metropoli per affrontare i grandi problemi dell'emarginazione, della casa, della sanità, del traffico. Di fronte al fallimento delle Giunte rosse le proposte di una Dc che si candida alla gente dei grandi centri urbani.
Speciale enti locali
Occorre stabilire criteri di responsabilità e moralità nella gestione e nell'amministrazione del denaro pubblico.
Speciale enti locali
Ricostruire un nuovo rapporto cittadino-pubblica amministrazione basato sul recupero dei valori comuni. Una nuova attenzione della DC che nasce dalla sensibilità verso le problematiche emergenti degli Enti Locali.
Speciale enti locali
Occorre lavorare ad un progetto che punti alla realizzazione di strutture stabili da contrapporre alla politica dell'effimero per il recupero e la valorizzazione delle identità storiche e culturali del territorio.
Speciale enti locali
Assistiamo all'affermazione del volontariato come alternativa e integrazione delle pr stazioni fornite dall'apparato burocratico. Una necessità etica e culturale più che una scelta politica.
Speciale enti locali
La questione ambientale è uno degli argomenti al centro della campagna elettorale che precede le ormai imminenti elezioni amministrative di maggio.
Rosolina 84
Intervista a Mauro Fabris
A Rosolina Mare il Movimento Giovanile si ritrova per discutere sui temi del localismo e dell'Amministrazione. La scelta importante della strada della proposta attraverso il confronto con il partito. Il ruolo fondamentale della formazione politica. Il passo di riconciliazione con la società non può escludere i giovani dal confronto politico.
Enti locali
Una nuova qualità della vita, non necessariamente legata alla concezione consumistica, ha bisogno di una nuova politica del • comune per dispiegarsi appieno.
Enti locali
Viaggio nei dati delle amministrazioni locali che non seguono le indicazioni dei partiti nazionali. In quasi tutte le provincie è presente almeno un comune dove governa una alleanza DC-PCI
Dibattiti
La necessità di un incontro politico che sostituisca alle «strizzatine d'occhio» la riflessione sui valori che sono in gioco con la politica.
Enti locali
Mentre l'aula di Montecitorio si prepara a discutere la riforma delle Autonomie locali, i giovani dc si interrogano sull'impegno nel territorio.
Autonomie
Le autonomie locali come strumento di cambiamento nella riflessione che riceviamo e volentieri pubblichiamo del Presidente dell'Associazione Regionale dei giovani amministratori calabresi.
Una, dieci, cento italie
Una, dieci, cento italie