L'adesione al Movimento Giovanile è anche una scelta di vita
I1 dibattito sul nuovo regolamento del Movimento Giovanile ha avuto modo di svilupparsi ampiamente in questi mesi trovando giusta sedimentazione nelle coscienze di quanti operano per qualificare sempre più l'azione dei giovani dc e dare alla loro struttura organizzativa maggiore capacità di penetrazione nella società e nelle giovani generazioni. Anche all'incontro nazionale di studio svoltosi a Foggia nell'estate scorsa avemmo modo di dibattere su alcune questioni di rilevante entità e altamente utili agli scopi predetti.
Uno dei principali punti che si evidenzia dalla bozza del nuovo regolamento del Movimento Giovanile è l'adesione al manifesto che i giovani devono fare per poter far parte del M.G. e quindi della Democrazia Cristiana. Essa è utile per costatare la loro effettiva volontà di aderire agli ideali del Partito ed agli obiettivi da esso perseguiti anche attraverso il Movimento Giovanile.
Altro fatto rilevante è consentire l'adesione al M.G. della Democrazia Cristiana anche ai giovani che abbiano compiuto il 14° anno di età in quanto ciò permette loro di avere esperienze politiche che in ogni caso se pur pesanti ed impegnative, per quella età, hanno una funzione realistica e sociale e quindi positiva. Proprio in quell'età, infatti, purtroppo, i giovani sono più deboli e sensibili agli aspetti degenerativi della nostra società (droga, delinquenza, prostituzione, ecc.).
Un discorso a parte va fatto circa l'elevazione della durata in carica dei vari organi: da una lato il rinnovare gli organi più frequentemente può stimolare il dibattito e la partecipazione all'interno dell'organizzazione, dall'altro però va affrontato il problema di assicurare corretti margini di operatività per il gruppo dirigente; infatti una frequente elezione degli organi può distrarre i giovani dalle vere funzioni sociali che sono proprie del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana e quindi si potrebbe cadere nell'errore di provocare molte lotte per le «poltroncine» e stimolare poco per la realizzazione delle iniziative e per l'attuazione dei programmi.
I giovani devono quindi operare e mobilitarsi verso obiettivi socialmente apprezzabili capaci di tradursi anche in produzione di consenso. Da ciò la necessità di elevare la durata dei vari organi, da due a tre anni, in modo da dare maggiori spazi per organizzarsi, autoprogrammarsi e quindi realizzare i progetti in maniera più coerente, analizzante e meno precipitosa, dando ai giovani la reale possibilità di essere protagonisti in un costante impegno sociale interpretando le giuste aspirazioni del mondo giovanile, propenso ad accettarci se privi di connotazione di potere e concretamente disponibili al servizio. Per quanto riguarda invece il limite massimo di età, a mio avviso va bene così com'è ora: 25 anni per essere eletto e 28 anni limite di appartenenza (nel caso la durata in carica degli organi venga stabilita per i tre anni). Abbassarlo significherebbe esagerare nell'individuazione di un limite «tra i giovani e adulti» che è sempre relativo stabilire; elevarlo significherebbe essere in contraddizione sia con le linee scaturite dall'ultimo Congresso Nazionale del M.G. che hanno effettivamente permesso una svolta significativa al modo di organizzarsi e di adoperarsi a tutti i
Ii velli e in tutti i settori, sia con lo spirito di apertura verso appunto i giovanissimi che bisogna cercare di coinvolgere sempre più nella struttura del Partito. Un'altra considerazione che vorrei aggiungere forse non potrà trovare spazio in nessun regolamento ma dovrà sempre più divenire metodo di comportamento unanimamente accettato e riconosciuto.
Dobbiamo sforzarci sempre più di creare, al di là dei compiti specifici a ciascuno assegnati, una osmosi completa tra le strutture del Movimento Giovanile ed il Partito nel suo insieme.
1 dipartimenti ed ogni altra struttura interna dovranno sempre risentire della vitalità e dell'apporto della nostra azione così come, dobbiamo garantire una sempre maggiore presenza a fianco degli organi del Partito e soprattutto in riferimento alle iniziative indirizzate alle giovani generazioni.
Anche le strutture devono risentire di questa osmosi ed essere sempre disponibili verso le iniziative del Movimento Giovanile.
Un Partito è tanto più presente quanto più riesce ad utilizzare bene i pur pochi mezzi a disposizione riuscendo ad esprimere tutte le sue potenzialità politiche ed organizzative.














































