Nuova Politica - CIAO giovani dc pagina 5
Abbandonare le tentazioni di "giocare al partito dei grandi".

Ci eravamo dati un compito. Penso sia stato in gran parte rispettato. Quando 46 mesi fa ci ritrovammo a Maiori, dopo 7 lunghi anni dal Congresso di Bergamo, ci interrogammo se fosse ancora possibile riprendere una iniziativa con respiro nazionale, di giovani dc.

Il MGDC, inteso come associazione nazionale dei giovani dc, rischiava di scomparire.

La violenza politica e terroristica, il "riflusso", la demonizzazione della politica e del potere praticata in larga parte del variegato "mondo cattolico" giovanile, l'aridità ideale e gli scandali della politica che facevano andare sempre più al ribasso le azioni della politica, già costituivano alla fine degli anni '70 tanti buoni motivi per allontanare i giovani dalla politica.

Accanto ad essi, l'irresponsabilità di chi guidava il MGDC in quei tempi, aggiunse il mancato rinnovamento dei vertici che, di fatto, impedì ad una generazione di giovani di potersi ritrovare a livello nazionale.

Solo grazie alla vitalità di numerose realtà provinciali che continuavano la loro esperienza, fu possibile evitare l'estinzione del MG.

Anzi, in quegli anni che precedettero Maiori, si dimostrò vincente l'originale modo di aggregarsi e far politica del nostro movimento, ma più nella DC o nello stesso movimento dei cattolici che in noi.

Eppure noi non siamo un fatto organizzativo, burocratico o un club di "piccoli fans" che scimmiotta i politici. Rappresentiamo invece la risposta, a volte non esauriente e non definitiva, per quei giovani che responsabilmente hanno scelto lo strumento del MGDC ed il partito -per contribuire alla vita della comunità secondo gli ideali nei quali ci riconosciamo.

E questi strumenti non possono funzionare per schematismi rigidi o per fatti burocratici, ma si alimentano delle diverse esperienze di quanti ne fanno parte.

La crisi delle organizzazioni di partito, giovanili e non, si estese in quegli anni e non è ancora stata superata (meno del 51 per cento dei giovani risultano iscritti a una qualche forma associativa) ma fu sentita molto meno in casa nostra grazie al nostro "spontaneismo", che ci permise di adattare, realtà per realtà, la nostra proposta, pur mantenendo una comune matrice ideale.

A Maiori si celebrò un congresso che, al di là delle apparenze rappresentate dalle tre candidature alla Delegatura Nazionale, risultò molto più unitario nella gestione che ne segue. Il merito più significativo, che voglio sottolineare, per molti della dirigenza nazionale uscente, è stato quello di abbandonare i protagonismi personali e le tentazioni di "giocare al partito dei grandi", per lavorare invece tutti, anche quanti sono apparsi poco, alla ricostruzione di una immagine e di una organizzazione nazionale dei giovani dc.

Sono appena 9 i comitati provinciali che non parteciperanno al Congresso di Fiuggi; infatti, mentre è stata riproposta con le grandi iniziative nazionali (non solo i GIO' 1 e 2, ma anche il Campo Scuola Nazionale tenutosi in Veneto, l'Assemblea Organizzativa di Lanciano, la Conferenza dei giovani amministratori di Assisi – ed a questo proposito devo dire che è grave non aver lanciato l'associazione nelle sedi preposte -, la regolare pubblicazione di Nuova Politica) alla pubblica opinione giovanile e non, e nel partito, dove eravamo emarginati, l'esperienza dei giovani dc.

Di più questo MGDC nazionale non poteva e non doveva fare. Il compito al quale abbiamo lavorato, è stato quello di bonificare la palude nella quale era stato condotto il MGDC.

Errori? Molti e utili se non verranno ripetuti! Ne ricordo solo alcuni: la "trasgressività" verso il partito è rimasta inespressa e i guasti prodotti dai falsi unanimismi e dal mancato avanzamento del processo di rinnovamento non mancheranno; l'elaborazione politica si è spesso fermata all'enunciazione del problema; la formazione politica da "introdurre per la nuova politica'' è rimasta pia intenzione; non abbiamo sciolto il nodo di come conciliare il volontariato politico dei singoli chiamati alla guida del MGDC con l'esigenza di una continua ed efficace struttura-base.

Ripartendo da Fiuggi i nuovi dirigenti del MG avranno molte aspettative, nuove e vecchie, da soddisfare.

Ripartendo da Fiuggi, i "vecchi" dirigenti che già sono nel partito in posizione di responsabilità, non dovranno disperdere le preziose esperienze di questi anni e lo "stile" nuovo che ci siamo imposti.

Il MGDC non deve rimanere una parentesi.

La "Nuova Politica" deve essere portata nel partito.

Ciao, giovani dc.

La nostra voglia di politica
Luca Danese
Nasce la 5ª generazione dc

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