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Autonomia nella DC non dalla DC

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Nuova Politica - Autonomia nella DC non dalla DC
Dopo l'assemblea di Lanciano un cammino nuovo per il Movimento giovanile. Voglia di essere più liberi non dal partito ma dagli aspetti più deteriori della vita di partito.

È stato certamente difficile, per chi non ha vissuto dall'interno il dibattito che da anni accompagna le ultime generazioni di giovani democristiani, comprendere cosa stesse succedendo a Lanciano, capire, da stampa e televisione, quale strana idea fosse venuta a chi pensava di lasciare ai giovani la possibilità di aderire al Movimento giovanile, senza obbligo di iscrizione al partito. Eppure la scelta compiuta, in una lunga e difficile notte di votazione, dall'Assemblea dei delegati di tutte le province, è stata uno degli atti più importanti nell vita del Giovanile degli ultimi anni.

Qualcuno ha creduto che tutto nascesse dalla incapacità di affrontare la scelta difficile dell'impegno politico quotidiano e dal desiderio di sfuggire in una confusa azione, ai margini tra l'impegno nel sociale e l'attività nel partito. Abbiamo invece sempre discusso con la consapevolezza precisa che il ruolo di un movimento di giovani impegnati in politica, ci è indicato a caratteri chiari dal nostro patrimonio storico. Fin da quando la scelta di Sturzo fu quella di volere un partito che non si fa soltanto portavoce dei bisogni delle realtà sociali, ma che opera per trovare a quei bisogni risposte concrete, che non si richiama soltanto ai propri ideali, ma che sa tradurre quegli ideali in soluzioni possibili per i problemi di ogni giorno. Altre sono le forze politiche che si mostrano capaci soltanto di denunciare le distorsioni di questa società, in una affannosa e contraddittoria caccia di consensi, senza essere in grado di dire come correggerle, che hanno rinunciato ad impegnarsi per far tornare i partiti ad essere lo strumento per trovare nelle istituzioni la risposta ai bisogni e alle domande della società.

Nessuna voglia, dunque, di uscire dal partito quando abbiamo deciso che saranno aderenti al Giovanile soltanto quegli iscritti alla DC sotto i 26 anni che sottoscrivono anche il Manifesto politico del Movimento, più i giovani che non hanno ancora maturato la decisione di iscriversi al partito ma che sono invece già pronti a sottoscrivere il Manifesto e per impegnarsi nel Movimento giovanile. L'obbligo della iscrizione al partito verrà soltanto per delegati MG che, ai 'Vari livelli, sono presenti di diritto negli organi di partito. Autonomia nella DC, dunque, non autonomia dalla DC. Voglia di essere più liberi non dal partito, ma dagli aspetti più deteriori della vita di partito, dai non pochi esempi di tesseramento gonfiato, dai non rari tentativi di strumentali condizionamenti.

Non sappiamo come funzionerà, ma abbiamo almeno cercato di creare qualche strumento in più per tentare di ridurre il distacco tra il mondo giovanile e i partiti. Insieme alle nuove norme sulla adesione al Movimento, abbiamo infatti introdotto la possibilità di creare sezioni MG non soltanto, come ora, ove esistono quelle del partito, ma anche in scuole, università, luoghi di lavoro e di aggregazione giovanile, e abbiamo anche stabilito che i comitati regionali potranno, avviare forme di sperimentazione organizzati va adatte alle varie specificità territoriali, con particolare attenzione e spazi per la creatività, per le forme della presenza nelle aree metropolitane.

Con questa assemblea, attesa da più di 10 anni, la generazione partita nel febbraio 1984 a Maiori ha quasi compiuto il proprio cammino. Ai giovani che ci sostituiranno lasciamo un movimento diverso dal fantasma che abbiamo ereditato. Spetterà a loro arricchire di contenuti e speranze il messaggio dei giova i d mocristiani alle nuove generazioni.

I giovani dc hanno deciso

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