Tempo di Quirinale
Tempo di Quirinale. Le varie stagioni della politica risentono sempre degli annuali appuntamenti elettorali o referendari che dir si voglia. Ma questa è una stagione particolare, dopo il gelo e il grigiore dell'inverno il clima si sta rapidamente riscaldando, e le prossime elezioni per il Presidente della Repubblicane rappresentano la cartina di Tornasole.
Ma un appuntamento così importante non può essere relegato a una mera sommatoria di sensazioni politiche. C'è qualcosa di più.
Una scadenza come quella che porta al «colle più alto» non può essere legata al contingente, all'ordinario.
L'elezione per il Capo dello Stato rappresenta oggi il momento più alto per la definizione delle ragioni della politica proiettata negli anni 90. Occorre quindi fare una scelta ponderata, seria, mirata alla soluzione dei problemi del paese e non alla soddisfazione degli equilibri dei partiti. Non si tratta di riverniciare il Quirinale ripristinando mere funzioni di rappresentanza per il titolare, poiché la posta in gioco è molto più alta. Scegliere non è facile, ma, scegliere bene risulta ancor più difficile. Ma è proprio nella difficoltà che la D.C., oggi più che mai candidata al Quirinale.
Non è solo un problema di alternanza rispetto ad un possibile Presidente laico, non è nemmeno un particolare aspetto da inserire nelle trattative per le prossime scadenze (giunte, rimpasto, ecc.), è anche soprattutto l'esigenza politica di un partito che ha ripreso vigore, forza culturale, autorevolezza, capacità di guida per il futuro, come dimostra il 35% dei consensi che ha ricevuto la DC. Per questo si rende opportuna una candidatura DC.
Il Presidente deve svolgere un ruolo di guida politica delle istituzioni, ma nello stesso tempo deve essere punto di riferimento credibile per tutto il popolo italiano.
Non un Presidente di parte ma il Presidente di tutti gli italiani.
Per questo sarà compito alla DC acquisire il consenso di tutti i partiti dell'arco costituzionale attorno ad una sua candidatura.
Certo, non possiamo dimenticare che questo appuntamento avviene immediatamente dopo due scadenze in cui il governo e la DC hanno ottenuto risultati di consolidamento, non possiamo nemmeno dimenticare che l'elezione per il Presidente è legata a molti altri problemi politici che coinvolgono la vita stessa della legislatura.
La continua «girandola» dei nomi candidabili non contribuisce certo alla stabilità delle indicazioni e alla certezza delle soluzioni, ma il risultato finale deve essere quello che la gente ci chiede: un ulteriore segno di speranza per il domani del paese.





















