Politiche '97

S.O.S. dal pianeta ambiente

Nuova Politica - S.O.S. dal pianeta ambiente pagina 91
Nuova Politica - S.O.S. dal pianeta ambiente

La politica per l'ambiente nel nostro Paese sta giungendo, fortunatamente, dalla prima fase, quella della protezione in senso stretto, alla fase della gestione del patrimonio ambientale vista come gestione di una risorsa essenziale. La politica ambientale non può più essere ridotta ad un approccio pieno di vincoli, perché è maturata ormai la consapevolezza che soltanto una gestione dinamica e interdipendente, riesce ad esprimere un'effettiva valorizzazione del patrimonio ambientale. Una cultura ambientale, una cultura che consideri l'ambiente come parametro ineludibile della qualità della vita, deve integrarsi in modo complementare con le esigenze dello sviluppo.

Insomma l'ambiente deve entrare nei processi decisionali politici e condizionarli positivamente.

In questo contesto va inquadrata anche la questione del nucleare, resa ancora più scottante dalla recente tragedia di Chernobyl.

Quello che noi veramente non vogliamo è che i temi dell'ambiente, invece di essere risolti, vengano agitati per altri fini o per scopi poco nobili.

Il Movimento Giovanile della DC, perciò

  1. Invita il Governo a stanziare adeguate risorse finanziarie per la ricerca scientifica, al fine di individuare energie alternative;
  2. Chiede che comunque vengano riconsiderate le norme di sicurezza per le centrali nucleari in funzione del nostro Paese;
  3. Chiede che siano disattivate tutte le centrali che non garantiscano misure adeguate di protezione;
  4. Chiede che vengano chiariti i modi e i luoghi di stoccaggio delle scorie radioattive per non lasciare, alle generazioni future, pericolose eredità;
  5. Chiede che nell'attuazione del Piano Energetico Nazionale si introducano momenti di riflessione per favorire ulteriori garanzie di sicurezza nella costruzione e nel successivo utilizzo delle centrali (nucleare pulito);
  6. Chiede che la ricerca scientifica, attraverso l'utilizzo di tutte le competenze e della collaborazione internazionale, sia finalizzata alla totale sicurezza del nucleare;
  7. Chiede che sia promossa la collaborazione scientifica, economica, giuridica internazionale al fine di coinvolgere tutte le risorse disponibili per lo sfruttamento pacifico dell'energia nucleare;
  8. Propone l'istituzione di un'agenzia internazionale di controllo, con poteri ispettivi concreti, come primo improrogabile passo.

Non c'è solo il nucleare

Rifiuti

In Italia vengono prodotti ogni anno 15 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, ai quali si aggiungono 35 milioni di tonnellate di rifiuti industriali; le discariche abusive abbondano e anche quelle autorizzate sono in gran parte fuori norma.

La legge relativa all'applicazione dei depuratori alle industrie è anch'essa, in larga parte, disapplicata grazie anche alla accondiscendenza di tanti amministratori locali che spesso hanno chiuso un occhio sia per motivi personali che per favorire l'occupazione.

Il primo obiettivo da raggiungere è, quindi, quello relativo alla puntuale applicazione delle leggi già esistenti; inoltre, dovranno essere studiate nuove soluzioni soprattutto per quanto riguarda l'ubicazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti tossici, oggi fortemente ostacolata dai comuni interessati e dovrà essere varato un adeguato piano di investimenti. Il costo dovrà essere proporzionalmente ripartito fra i fruitori del servizio.

Acque

La gestione del patrimonio idrico italiano è attualmente regolata da leggi di carattere settoriale, rivolte per lo più a soluzione dei problemi parziali; i problemi riguardano soprattutto lo scarsissimo livello di depurazione degli scarichi civili (le opere di depurazione realizzate soddisfano solo il 20% del fabbisogno complessivo), l'insufficienza dei controlli, la difficoltà nella realizzazione degli impianti. È essenziale, pertanto, che si promuova la redazione di un piano nazionale di risanamento delle acque da coordinare con i piani regionali; inoltre sarà necessaria la costituzione di consorzi obbligatori tra comuni per la gestione unitaria dei servizi relativi alle acque; quest'ultimo passo, pur potendo sembrare impopolare a livello locale, non mancherà di acquisire importanza e utilità a livello nazionale.

Aria

L'aria che respiriamo è sempre più abbondantemente composta da esalazioni nocive e chi ne fa le spese è il nostro organismo: infatti, le malattie delle vie respiratorie e i tumori sono in rapido aumento soprattutto in alcune, ben determinate, zone. È un problema, questo, che interessa fortemente l'opinione pubblica in quanto la gente vede il pericolo che corre la propria salute come qualcosa di reale, tangibile, e non come una mera possibilità.

Bisogna realizzare efficienti reti di rilevamento della qualità dell'aria e per la verifica della situazione delle discariche abbandonate e di rifiuti tossici nocivi. Nuovo impulso, inoltre, dovrà essere dato alla legislazione, relativamente alle caratteristiche merceologiche dei combustibili e dei carburanti, dei motori a scoppio e quella relativa agli impianti per l'abbattimento dei fiumi.

Territorio

Il territorio italiano è largamente soggetto a erosione e frane; le zone più dissestate si registrano in Campania, Liguria, Molise, Basilicata, Sicilia ed Emilia Romagna.

La difesa del suolo è uno dei compiti affidati alle Regioni, ma purtroppo solo poche di esse hanno realizzato un proprio servizio geologico, mentre le altre si affidano al Servizio Geologico Nazionale, cronicamente affetto da mancanza di mezzi e di personale.

Uno strumento essenziale per la protezione e la valorizzazione del territorio è la carta geologica d'Italia, ma se questa dovesse essere realizzata con gli attuali organi, non potrebbe essere ultimata prima del 2000.

Ciò rende evidente l'urgenza della ristrutturazione del Servizio Geologico Nazionale.

Parchi Nazionali

L'occupazione sarà favorita dalla riorganizzazione dei parchi esistenti e dalla creazione di nuove aree protette, per cui è necessario che ci si impegni per la approvazione delle relative leggi.

Chiediamo inoltre che l'azione di risarcimento del danno ambientale sia promossa non solo dallo Stato ma anche dalle associazioni ambientalistiche come ad es. il WWF e Italia Nostra.

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