Politiche '97

Droga: tra disagio e indifferenza

Nuova Politica - Droga: tra disagio e indifferenza pagina 95
Nuova Politica - Droga: tra disagio e indifferenza

Nei confronti del problema della tossicodipendenza noi giovani dc riscontriamo interventi limitati e poco efficaci mentre il fenomeno non accenna a diminuire e tende anzi ad assumere contorni più complessi e sempre più estesi.

Il rapporto tossicodipendenza-sostanza, negli ultimi anni è mutato. L'uso di stupefacenti non contraddistingue più atteggiamenti rivoluzionari e di rifiuto della società definita tradizioale, o meglio «tradizionalista e conservatrice», e ha perso anche la valenza di strumento di aggregazione in certi gruppi di giovani che volevano opporsi alla cultura «del sistema».

Oggi i giovani tossicodipendenti, che vivono situazioni psicologiche conflittuali, sentono l'esigenza di reinserirsi nel tessuto sociale, nella vita familiare, nella scuola, nel lavoro, e sono in numero crescente coloro che decidono di sottoporsi ad una terapia riabilitativa.

Per questo lo Stato deve essere pronto a fornire mezzi di recupero. Ultimamente stanno anche aumentando i casi dei «saltuari di eroina», soggetti non dipendenti dalla sostanza, ma che ne programmano coscientemente l'uso: segno questo di mancanza distimoli, di validi interessi e di valori su cui incentrare il tempo libero.

Nei prossimi anni sarà l'emergenza da cocaina ad impegnare le forze sociali e politiche nella lotta contro gli stupefacenti. Nel mercato si verificherà un'invasione di cocaina a basso prezzo, che sarà difficile da controllare e frenare. La DC, in sede parlamentare, si trova in una posizione di isolamento. Gli altri partiti politici affrontano la discussione sulla droga in chiave ideologica. Come giovani dc, ritenendo controproducente un atteggiamento permissivo, rifiutiamo il «diritto» alla droga, in quanto lesivo della persona umana, e riconosciamo allo Stato il dovere di intervenire a sostegno del tossicodipendente.

Con l'intento di favorire il recupero psicologico e sociale del tossicodipendente, il MGDC propone:

      1. Attuazione di un trattamento terapeutico alternativo alla pena per i tossicodipendenti che hanno commesso reati minori anche nei casi in cui il soggetto abbia già completato un programma riabilitativo.
      2. Mantenimento del posto di lavoro per il tossicodipendente che decide di sottoporsi a terapia di recupero.
      3. Potenziamento e miglioramento delle strutture socio-sanitarie, che oggi si limitano spesso alla «terapia di mantenimento», rendendole adeguate alle attuali esigenze di recupero dei tossicodipendenti, che richiedono interventi diversificati e personalizzati, in considerazione della situazione individuale di ognuno.
      4. Promozione di rapporti di collaborazione tra strutture pubbliche e strutture private che operano nel campo nella tossicodipendenza.

Le comunità terapeutiche, le comunità alloggio e le cooperative di lavoro si sono dimostrate efficienti ed è opportuno un impegno legislativo che tuteli il volontariato impegnato all'interno di esse.

Al volontariato deve essere data la possibilità di muoversi liberamente nei vari settori in cui è presente e va riconosciuto e garantito dallo Stato che ne deve individuare gli spazi e le modalità di intervento, e deve prevedere poi a,iuti e sovvenzionamenti.

Nell'ambito della prevenzione gli interventi devono essere finalizzati a:

  • svolgere un'informazione, attraverso i mass media, asettica e neutrale, che impedisca meccanismi di curiosità nei soggetti a rischio;
  • realizzare campagne di informazione-formazione per ragazzi e di informazione per adulti. Queste iniziative potranno essere intraprese nella scuola, nei comuni, nelle USL affinché siano rispondenti alle esigenze del territorio;
  • migliorare la qualità della vita in ogni ambiente sociale (grande città o piccolo centro di provincia) incentivando attività culturali, ricreative, sportive. La repressione del traffico degli stupefacenti deve evitare il verificarsi di situazioni equivoche che possano generare rapporti di connivenza tra mondo dello spaccio e tossicodipendente;
  • è necessario chiarire in primo luogo il concetto di «modica quantità» per uso personale;
  • incentivare, sul piano internazionale, interventi dell'Onu miranti al controllo severo delle dogane e del traffico marittimo;
  • appoggiare i programmi dell'UNFDAC (Fondo delle Nazioni Unite per il Controllo dell'Abuso di Droga) di riconversione dell'agricoltura nei paesi produttori di sostanze stupefacenti, per incoraggiare altri tipi di colture.
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