«Intervista sulla droga e sull'uomo». A dialogo con Don Mario Picchi
«Intervista sulla droga e sull'uomo» è il dialogo fra un giornalista che da otto anni lavora presso il Centro Italiano di solidarietà ed il sacerdote che da quindici ne è I ispiratore e il responsabile.
Il CEIS libera associazione di volontari. svolge il suo servizio a favore dei giovani emarginati focalizzando l'attenzione sul problema della tossicodipendenza. Dopo molti anni di esperienza ne è nato un programma terapeutico, «Progetto Uomo» che in cinque anni ha seguito a Roma oltre cinquecento ragazzi e più di mille membri dell'Associazione famiglie. Dalla scuola di formazione del Centro di solidarietà sono usciti duecentocinquanta operatori impegnati in analoghi programmi di accoglienza, comunità terapeutiche e case di reinserimento in altre diciassette città italiane e in vari paesi esteri.
«Intervista sulla droga e sull'uomo» non è una esposizione dei rischi e degli effetti delle sostanze stupefacenti, né una descrizione degli interventi terapeutici seguiti dal Centro, ma è un dibattito sull'uomo che sta dietro la droga e sul potenziale drogato, cioè su ognuno di noi. Alla domanda: «Chi è il tossicomane?» Don Picchi risponde: «Una persona con un problema in più! Il problema è la necessità di reperire una sostanza per sentirsi bene o per non sentirsi troppo male, ma dietro c'è dell'altro. Il tossicomane è un uomo la cui vita è andata o sta andando male!».
Da questo i lettori possono comprendere perché il programma terapeutico si chiami Progetto Uomo: per distinguerlo da altri progetti che considerano più importanti le sostanze, il denaro, le politiche repressive dei giovani, la posizione dei partiti... Progetto Uomo non è un metodo. né una semplice terapia di riabilitazione per chi ha fatto uso di droga. Porre l'uomo al centro, come protagonista della propria vita è qualcosa di più: è un tentativo di offrire aiuto e solidarietà a chi non vuole essere schiacciato dalla sofferenza, è tensione al rinnovamento, spinta al continuo esame dei nostri comportamenti, è ricerca della propria identità pur nell'appartenenza a qualcosa. un progetto. appunto, che è più grande di ciascuno di coloro che ne fanno parte. Progetto Uomo è un'esperienza chiave per affrontare la droga, proprio perché non parla di droga, ma parla dell'uomo, delle sue paure, delle sue aspirazioni, delle sue angosce e speranze, cercando di porlo di fronte alle sue responsabilità, aiutandolo ad affrontare la realtà della vita, «convincendolo a ogni passo che è lui a dover camminare e non altri al posto suo».
Dal tenore globale di questo libro emerge infine il valore del volontariato la sua forza dirompente che non conosce soste, i suoi frutti tangibili e verificabili nell'impegno di centinaia di persone coinvolte in Progetto Uomo.
Il volontariato appare come fatto politico. come strumento di organizzazione della sensibilità politica dei cittadini ed è importante capire che un tale fenomeno non appartiene all'area del privato, ma, come sostiene Don Picchi, ad un'area dai nuovi contorni, più vicina al pubblico di quella occupata in passato. Per le istituzioni il volontariato rappresenta un appoggio, ma anche una spinta nel fianco perché le persone desiderano partecipare attivamente. cioè poter analizzare i bisogni della gente e prendere parte alla programmazione e alla verifica dei servizi. Tuttavia il volontariato deve capire una cosa: «che non è una vittoria la sua emergenza di fronte all'eventuale fallimento della struttura pubblica perché non tende a sostituirsi ad essa. Deve comprendere che la sua funzione sarà tanto più innovativa, originale, liberatoria. quanto meno il suo ruolo sarà quello di supplenza, di riparazione. di alibi, di concorrente, quando cioè i servizi sociali pubblici funzioneranno al meglio.
Don Mario Picchi
«Intervista sulla droga e sull'uomo»
a cura di Enzo Caffarelli
Bompiani
pagine 337
L. 12.000














