Sfida vincente nella scuola
Il Movimento Giovanile dc si qualifica sul piano programmatico promuovendo una seria proposta di riforma e puntando ad una qualificazione sempre migliore del corpo docente, ad una effettiva ristrutturazione didattica ed a una reale modificazione della struttura universitaria.
I problemi sono tanti, dall'attuazione dell'organizzazione dipartimentale (D.P.R. 382), osteggiata dall'immobilismo di alcune categorie minacciate nei propri privilegi, al rapporto tra università e territorio (questione dei fuori sede, problema delle aule), al diritto allo studio, che deve garantire e potenziare sempre più la possibilità per tutti di accedere all'università.
Su questi temi e su queste proposte il Movimento Giovanile dc vuole qualificarsi.
Le strutture dell'orientamento pre e post-universitario vanno rafforzate o, in molti casi, totalmente reinventate. La scuola secondaria deve essere messa in condizione di svolgere meglio un ruolo di preparazione alla vita sociale, di formazione professionale, di orientamento al lavoro ed alle scelte che dovrà compiere chi intende proseguire gli studi dopo il diploma. Dal canto suo, l'università, grazie alla diversificazione dei livelli di studio (con l'introduzione, accanto alla laurea, del diploma universitario, conseguibile dopo un «ciclo breve» di due o tre anni) consentirà scelte conformi alle capacità soggettive dello studente ed alle sue esigenze. Un sistema educativo ricco di scelte e di possibilità formative risponderà senz'altro meglio alle domande che provengono dal mondo del lavoro.
Ma la riforma strutturale, da sola, non basta. Sarebbe importante rivitalizzare gli osservatori regionali del mercato del lavoro, collegandoli con gli atenei per fornire un servizio di informazione e di orientamento agli studenti durante il corso di laurea. Un orientamento in itinere, dunque, che non presupponga il compimento di scelte definitive all'inizio del corso universitario, ma consenta margini di correzione in base alle evoluzioni dell'offerta di lavoro. È importante poi che l'università garantisca un servizio permanente di aggiornamento e di formazione ai diplomati ed ai laureati. L'università è la sede naturale per l'aggiornamento professionale, per la riqualificazione. Il rapporto fra didattica e ricerca scientifica va gestito in maniera intelligente. La ricerca potrà contribuire ad «attualizzare» la didattica ed a collegare meglio le strutture accademiche con il mondo produttivo, pur senza subire condizionamenti o rinunciare per questo alla propria autonomia istituzionale.





























