Editoriale

Lettera aperta ai «ragazzi dell'85»

Nuova Politica - Lettera aperta ai «ragazzi dell'85» pagina 3
Pubblichiamo il testo della lettera aperta indirizzata ai «ragazzi dell'85» in occasione della manifestazione studentesca di Roma. Trasformare la protesta in proposta per non ripetere gli errori del passato: una generazione è tornata a far sentire la propria voce.

Persino per i politologi più noiosi siete stati una sorpresa.

L'indifferenza, il qualunquismo, il «riflusso» nel privato e poi, improvvisamente, tante migliaia di giovani sono tornati nelle piazze.

Una sorpresa per chi si era illuso che gli studenti potessero continuare, per chissà quanti anni ancora, a starsene buoni, a sopportare in silenzio di dover vivere e crescere in una scuola alla deriva, carica di guai, ritardi, strutture vecchie come i programmi di studio. Il tutto in attesa della Riforma, quella riforma che aspettavano da un momento all'altro, prima di voi, i vostri fratelli maggiorai o i vostri genitori e che continua a restare impantanata tra gli infiniti ritardi parlamentari.

Per questo avete ragione a pretendere una scuola diversa!!

Per questo tra di voi sono presenti tanti giovani dc che oggi hanno scelto di essere solo studenti, senza rinunciare alle proprie idee ma anche senza etichette, senza bandiere, senza voglia di approfittare dell'occasione per andare a caccia di consensi.

C'è invece, purtroppo, qualche spennato avvoltoio che sta cercando di strumentalizzare i vostri bisogni e la vostra rabbia, che cerca di creare scontri e false divisioni tra chi è con voi e chi è contro di voi, che cerca di convincervi che il nemico è soltanto, dimenticando che oltre alle colpe del Ministero ci sono i ritardi del Parlamento e le centinaia di Comuni, che per anni hanno preferito investire fondi in operazioni di fascista anziché impiegarli, come era loro dovere fare, nella riqualificazione delle strutture scolastiche.

Rispondete perle rimea chi semplifica i problemi più complessi, a chi continua a guardare il mondo col paraocchi, a chi si preoccupa soltanto dei suoi interessi di bottega.

Molti di noi hanno subito per anni, quando era pericoloso definirsi ad alta voce un giovane dc, l'arroganza e la violenza di quelli che pretendevano di essere gli unici portavoce del movimento studentesco, gli unici eredi delle ansie e dei bisogni dei giovani del '68.

Non dobbiamo ripetere glj errori del passato.

Tutti insieme, ognuno con le proprie idee, dobbiamo trasfomare la protesta in proposta, costringendo tutti i partiti e le Istituzioni ad intervenire, subito, per risolvere i problemi della scuola e dell'Università.

Noi giovani dc ci stiamo già per spingere il nostro partito a mobilitarci, eliminando incrostazioni e lentezze, sui problemi che voi avete posto, modificando, prima di tutto, la Legge Finanziaria e obbligando il Governo ad agire in ogni forma possibile.

Tutti i giovani amministratori che ci rappresentano nei Consigli Comunali e provinciali stanno poi, in questi giorni, chiedendo immediati interventi sul piano locale.

Una generazione è tornata a far sentire la propria voce.

Non sprechiamo una grande occasione.

Ginevra Uno: profumo di pace
Giuseppe Lugato

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