Scuola: si torna a votare
Si avvicina la fatidica data del rinnovo i organi collegiali che governano la scuola: tale data porta con sé problemi vecchi. anche se l'attuale ministro, senatrice Falcucci, ha cercato, con impegno. pur nei limiti della mancanza di una nuova legislazione, di innovare con recenti circolari.
Tema principe della campagna elettorale sarà quello della partecipazione, essendo questa importante, in primo luogo. per dare una maggiore valenza politica agli organi che saranno eletti e, in secondo luogo, perché queste elezioni scolastiche rappresentano il primo momento di coinvolgimento attivo dello studente, che, terminati gli studi, si inserirà, a pieno titolo, nel mondo del lavoro e nella società. La partecipazione alle elezioni scolastiche, dunque, è significativa ed importante anche come momento formativo di una coscienza civica che è necessario entri a far parte, a tutti gli effetti, del bagaglio culturale che si acquisisce durante gli anni di studio. Purtroppo, anche quest'anno, molto probabilmente, dovremo assistere ai soliti tentativi di boicottaggio di questa competizione democratica, messi in atto dalle forze di sinistra che chiedono cambiamenti radicali del ruolo e della struttura degli organi collegiali; quindi, come gli altri anni, potrebbero esserci richieste di rinvio o di sospensione delle elezioni ed infine una astensione dalla partecipazione alle stesse. In effetti, da più parti (compresi i competenti uffici del nostro partito) si è d'accordo nel ritenere necessario rivedere e migliorare l'esistente normativa, anche alla luce di questo periodo di rodaggio che è servito a mostrare l'importanza di questi organi di democrazia scolastica, ma anche alcuni punti «talloni d'Achille» che, se rivisti e modificati, potrebbero ridare agli organi collegiali lo slancio e la vitalità che hanno conosciuto nel primo periodo di grande entusiasmo.
Vale comunque dire che, per noi cattolici, questa necessità di modifiche non arriva al punto di non vederci partecipare alla vita democratica della scuola. Per quanto concerne i distretti scolastici, l'esperienza ed il rodaggio di cui si è detto hanno, ad esempio, dimostrato che l'attuale composizione del consiglio distrettuale e di quello provinciale, che prevede la presenza di membri esterni alla scuola, non sempre ha dato i risultati sperati e, soprattutto, gli apporti provenienti dalle realtà produttive non si sono dimostrati capaci di innestare o produrre mutamenti importanti. Pensiamo quindi che sia necessario individuare in maniera nuova e culturalmente più avanzata i rappresentanti o gli esponenti che dovrebbero essere i testimoni della realtà produttiva e della vita sociale, in modo che alla scuola, a livello distrettuale e provinciale, vengano offerte effettive proposte di rinnovamento e di potenziamento culturale.
Si rende altresì necessario una più chiara individuazione degli ambiti di competenza degli organi collegiali ai diversi livelli e al loro interno, per evitare inutili sovrapposizioni e una conflittualità sterile. Sono sul tappeto anche le questioni che riguardano i Consigli di Istituto e la rappresentatività delle varie componenti della vita scolastica. II criterio con cui dieci anni orsono si stabilì la ripartizione dei rappresentanti ci sembra oggi, alla luce non solo delle esperienze passate, ma delle realtà culturali, politiche e sociali, largamente superate.
Per quanto riguarda la componente studentesca ci sembra che i timidi tentativi presenti nei decretidel'74, debbano essere superati con maggiore coraggio e sia necessario riconoscere agli studenti un ruolo e una capacità di elaborare proposte culturali adeguate. Numerosi pedagogisti sociologie studiosi dei problemi giovanili sono oggi concordi nel ritenere che le proposte culturali offerte dalla vita sociale fanno sì che i giovani dei gruppi di età fra i 16 e i 19 anni abbiamo interessi e livelli culturali molto più ampi rispetto alle generazioni che li hanno preceduti. È importante, dunque, che nella vita della scuola si riconosca alla componente studentesca la possibilità di avanzare proposte e di vederle realizzate. La proposta di legge avanzata dai deputati Tesini, Casati, etc., che riguarda le modifiche relative agli organi collegiali della scuola, prevede, infatti, all'articolo 7, che «il Comitato degli studenti promuove la partecipazione studentesca alla vita dell'Istituto, valorizzandone la presenza e la collaborazione nei diversi organi e il Comitato può adottare un programma di iniziative culturali, sportive e ricreativi da svolgere in ore extrascolastiche».
Speriamo che questa proposta possa essere raccolta e che i giovani partecipino in modo più diretto all'elaborazione di un discorso culturale e scolastico che sia più vicino alla realtà contemporanea. Nella scuola, la componente giovani deve assumere una dignità maggiore e collaborare fattivamente alla realizzazione del proprio programma educativo. È necessario, a questo punto, riprendere e approfondire i principi che hanno ispirato i decreti delegati, fornendo le medesime possibilità di intervento a tutte le componenti scolastiche. Agli studenti deve essere riconosciuta una legittimazione piena e non frazionata ad essere parte attiva nello sviluppo del progetto educativo.

























