Nucleare

Energia nucleare: parla Rubbia

Nuova Politica - Energia nucleare: parla Rubbia pagina 9
Intervista al premio nobel per la fisica, il prof. Carlo Robbia, ospite al GIO' 2

Su Repubblica il fisico Gianni Mattioli ha affermato che «l'atomo non serve» e indica come possibili e attuabili alternative l'energia idroelettrica, geotermica e solare. Qual è la sua opinione in merito?

Mattioli ha ragione e torto nello stesso tempo. Anche se non si fosse scoperta l'energia nucleare, l'uomo sarebbe riuscito a vivere. Ha torto però quando afferma che le uniche strade da seguire sono quelle dell'energia idroelettrica, geotermica e solare. La prima, infatti, ha una curva di efficienza del 90% per cui è sfruttata in modo ottimale. L'unico sistema per avere più energia sarebbe quello di costruire nuovi impianti, trovare nuovi laghi, ma si finirebbe poi per rovinare l'ambiente che ci circonda; subendone le conseguenze. Poi non bisogna dimenticare le difficoltà ed i costi di trasporto di questa energia: (non avrebbe senso costruire una diga sulle Alpi per poi trasportare l'energia fino in Sicilia). Per quello che riguarda invece l'energia geotermica si può sicuramente affermare che in Italia abbiamo zone molto calde: ad esempio, in Toscana, a Napoli, nelle isole.Possiamo raggiungere i 350° scavando per «soli mille metri sotto la superficie terrestre» ma se teoricamente questa temperatura potesse essere sfruttata. in pratica ci sono grossi problemi di ordine economico e tecnico. Prima di tutto le rocce si scaldano in moltissimo tempo avendo una conduttività termica molto bassa, per cui il calore difficilmente riesce a raggiungere la superficie. Così, o si hanno rare o fortunose combinazioni superficiali con l'acqua, e allora si riesce a sfruttare subito il vapore, oppure, come in diversi progetti sviluppati in Inghilterra, Giappone, Stati Uniti si inietta l'acqua in profondità e la si fa risalire in forma di vapore. Ma questo comporta grandi spese e una volta raffreddatasi la roccia, tutto finisce. Se poi si pesca l'acqua calda c'è bisogno di un tubo per fare il teleriscaldamento. L'energia Geotermica e quella solare non sono quindi difendibili soprattutto dal punto di vista economico.

 

Ma che ruolo ha, allora, in questo contesto, l'energia nucleare?

Il problema energetico è un problema di scelte. Ad esempio attualmente dai normali pozzi si riesce ad estrarre solo la metà del petrolio disponibile. Una volta che il pozzo è esaurito, con appropriate tecniche (molto costose) si potrebbe ottenere una quantità di petrolio pari a quella estrata in precedenza. Il mondo poi è ricchissimo di altre fonti di energia, se si considera che stiamo consumando meno di 10 anni fa e che l'energia elettrica è solo il IO% del consumo generale, possiamo sicuramente dire che non è vero che l'energia ci sta scappando di mano.

Il problema rimane sempre quello economico. Appena il prezzo del petrolio si alza come nella crisi del '73 si cercano altre energie e per trovare altre fonti bisogna fare degli investimenti.

 

Ma secondo l'ENEA ci vorranno 40 anni prima di realizzare quella che sembra essere la forma di energia migliore, cioè la fusione nucleare.

Queste previsioni di anni non hanno senso. Il tempo dipende solo dalle forze che si impegnano nella ricerca e nella realizzazione. Se si rimane ai livelli attuali non ci vorranno 40 ma 60 anni. Se si raddoppiano gli investimenti ce ne vorranno probabilmente solo 20. Se i finanziamenti verranno poi dimezzati ci vorranrio 120 anni prima di ottenere energia dalla fusione controllata dell'atomo.

 

Nel frattempo però c'è energia sufficiente?

Abbiamo sicuramente abbastanza tempo e disponibilità energetica per progettare comodamente le nuove forme di energia. Per questo non capisco l'isteria che colpisce tutti, compresi quelli che hanno investito 10.000 miliardi un pò troppo alla leggera.

 

In che senso?

Bisogna essere cauti nel pianificare progetti organici. Ma, soprattutto a questo punto bisogna che cerchiamo di applicare e usare ciò che si è investito. L'Italia non può sprecare i soldi spesi.

 

Ma noi giovani che possiamo fare?

Potete fare molto soprattutto per quel che riguarda l'informazione. Non giustifico la paura e la psicosi generalizzata che non permettono di giudicare e decidere serenamente.

 

La politica ha bisogno della scienza?

La scienza non si può certamente trascurare; la politica oggi più che mai deve essere ttenta ai pareri degli scienziati. Ma soprattutto la scienza ha bisogno dei giovani (come d'altronde la politica). Non a caso mi trovo meglio coi giovani che con le «cariatidi» della politica.

Un punto di non ritorno
Dario Franceschini
La grande occasione

Articoli correlati

Totale: 20
La tutela dell'ambiente
Limiti e contraddizioni del disegno di legge sul condono edilizio dell'abusivismo. I dubbi di incostituzionalità. I rischi per il patrimonio artistico. Timori per un nuovo clientelismo.
Speciale enti locali
La questione ambientale è uno degli argomenti al centro della campagna elettorale che precede le ormai imminenti elezioni amministrative di maggio.
Mozioni
Publichiamo le mozioni presentate dal Movimento Giovanile e approvate al Congresso. La pace, il servizio di leva, l'ambiente, l'occupazione giovanile, il referendum per la riforma organizzativa.
Energia nucleare
La riflessione sul piano energetico italiano langue, mentre si scatena la ridda delle dichiarazioni politiche. È possibile ripartire da una riflessione sullo sviluppo prossimo venturo? Un punto di non ritorno.
La legge del mese
Presentata in Parlamento la proposta di legge sulle misure urgenti per il disinquinamento del Po. Solo uno sforzo tra tutti i soggetti interessati consentirà di ottenere risultati significativi.
Esteri
I problemi ecologici sono un paradigma per paesi come il Brasile che non sfruttano le loro ricchezze potenziali.
Una iniziativa dei giovani dc per ribadire ancora le ragioni di uno sviluppo economico in armonia ed a favore dell'ecosistema