Mai il mondo è apparso così fragile e vulnerabile. Non solo la spada di Damocle dell'olocausto nucleare, ma anche fenomeni ambientali e climatici quali l'effetto serra e il buco nell'ozonosfera ora minacciano la terra e l'umanità su di essa quanto non era mai successo prima nella storia.
II problema dell'ambiente è caratteristico della nostra filosofia: noi non ci limitiamo a discutere i problemi della gioventù d'oggi quali la droga, lo sport, la disoccupazione giovanile, la scuola; ma vogliamo anche e soprattutto trattare di quei temi che sono vitali al mondo di domani.
Da un lato il nostro movimento deve rappresentare i bisogni della gente e le particolarità di una comunità in uno specifico contesto, quello delle istituzioni, cioè «al di là delle soglie dello Stato» (Sturzo). Dall'altro è necessario essere il tramite con i cittadini, in quanto movimento organizzato specificamente per l'azione politica, delle esigenze dello stato. Il problema dell'ecologia rispecchia perfettamente questa doppia incombenza, dal momento che c'è stata una progressiva sensibilizzazione dell'opinione pubblica di ogni appartenenza politica, di destra, di sinistra e di centro; ma al tempo stesso bisogna evitare, tramite la politica della leadership e non quella del marketing, che venga coinvolta una nevrosi di massa in un problema di pubblica amministrazione.
Da un lato il processo di progressiva democratizzazione ha comportato una legittimazione del governo basata sulla sua capacità di soddisfare i bisogni della gente e non su un diritto dato a certi uomini da Dio o da Marx. Dall'altro questi bisogni della gente sono sempre più difficili da soddisfare ed investono aree sempre più numerose. Questi cambiamenti, insieme alla crescente vulnerabilità dello stato nazione e della sua filosofia di fronte ad eventi quali una recessione internazionale (1929), una catastrofe ecologica (Chernobil), una penetrazione ideologica, un conflitto nucleare, un'esplosione demografica, un complotto terroristico, lo smaltimento dei rifiuti o un traffico di droga che un singolo governo non riesce a controllare, hanno dato vita a ciò che viene comunemente chiamata «interdipendenza», cioè il concetto che siamo tutti sulla stessa (stretta) barca e che o risolveremo questi problemi tutti insieme o non li risolveremo per nulla.
Delle forti strutture multilaterali ed internazionali saranno necessarie, dal momento che l'effetto e le cause di molti di questi problemi sono di scala globale, basti pensare all'effetto serra che richiede sia uno sforzo da parte del nord del pianeta per ridurre la produzione di anidride carbonica, sia uno sforzo da parte del sud per ridurre la velocità della deforestazione.
Anche una particolare sensibilità del mondo educativo sarà richiesta, perché esperti, molti esperti sono indispensabili non solo per trovare soluzioni, ma anche per implementarle.
Necessaria all'implementazione sarà anche una riformata ed efficente pubblica amministrazione, che oggi è senz'altro al di sotto degli standard del settore privato, specialmente a causa di una cattiva reputazione e della mancanza di incentivi economici, di posizione sociale e di garanzie meritocratiche di carriera.
Bisogna evitare strumentalizzazioni da parte delle forze politiche di un effettivo bisogno della gente. Nella illusione di guadagnare un pugno di voti si separa ciò che rappresenta un unico bene: la manutenzione del paese, la conservazione delle
risorse naturali, la disponibilità energetica, la salute, l'agricoltura, l'economia e secondo le occasioni si esalta un obiettivo senza riguardo per gli altri. Così seguendo una strada di eccessiva semplificazione dei problemi tipica degli immaturi movimentismi. In una parola non si persegue una politica dell'ambiente, ma si gioca con infantile spensieratezza a mimare gli estremismi ambientalisti.
Noi crediamo che uno sviluppo equilibrato sia possibile, che consideri sia le esigenze di crescita sociale ed economica sia quella della salvaguardia dell'ambiente. Le soluzioni, alcune delle quali (come la manutenzione del bacino del Po) cercheremo di proporre nel corso della Festa, si basano sia su una serie di interventi governativi (fondati su una politica fiscale piuttosto che di divieti), sia anche e soprattutto su una responsabilizzazione delle coscienze dei cittadini, che con la loro iniziativa costituiscono il sale della società. Si tratta in pratica di inserire nelle regole del mercato la nozione di costo ecologico, dal momento che uno sviluppo incontrollato sarebbe nel lungo termine controproducente.





















