Servizio di leva

Per una legge migliore

Intervista all' on. Astori, commissione Difesa
Nuova Politica - Per una legge migliore pagina 7
Nuova Politica - Per una legge migliore
L'on. Astori parla della Riforma del servizio militare di leva, illustrando il disegno di legge approvato dalla Camera e su cui ora dovrà esprimersi la Commissione difesa del Senato. Una riforma per razionalizzare l'esistente nel rispetto del dettato costituzionale.

Il problema della riforma del servizio militare è già stato precedentemente affrontato e dibattuto suJle pagine di Nuova Politica; riproporlo ora, dopo aver dedicato un intero numero della nostrarivista alJ'obiezione di coscienza, non è una contraddizione.

La scelta, infatti, di chi rifiuta di svolgere in armi l'obbligo di servire la patria previsto dalla Costituzione, non può, infatti, in nessun caso suonare come condanna di chi accettail servizio militare.

Ègiustoallora, ed anzi doveroso, impegnare le nostre forze, indirizzare la nostra attenzione al problema della riforma delle attualistrutture militari, nel tentativo di trasformare quelJ'obbligo costituzionale, sempre meno sentito e condiviso, in un servizio veramente utile alla comunità.

Poco più di unanno fa la Commissione difesa della Camera ha approvato un disegno di legge riguardante le nuove norme sul servizio militare di leva, frutto di un durolavoro di sintesi che ha riunito in un unico testo le sei proposte di legge presentate alla Camera su questo tema.

Abbiamo parlato delle novità più importanti previste dal nuovo disegno di legge con l'on. Astori, capogruppo dc in Commissione Difesa della Camera.

 

Innanzitutto, on. Astori, a che punto si è dell'iter parlamentare di questo nuovo testoe quali potranno essere i tempi per l'approvazione?

È circa unanno cheil provvedimento è fermo all'attenzione della Commissione Difesa del Senato; l'eventuale introduzione di qualche modifica rispetto al testo approvato dalla Camera rischia di spostare la questione più in là nel tempo.

D'altro canto è giunto il momento di una riforma della legge sulla leva, che è ormai una legge vecchia, non più in grado di corrispondere assolutamente, alle moderne esigenze. Ma un discorso che affronti la questione di riforma della leva non può non tener conto di alcune questioni fondamentali: prima fra tutte il modello di difesa di cui ci si vuole dotare.

Noi oggi abbiamo un sistema che è articolato essenzialmente su di un fronte, cheè il fronte nord-est, nella previsione che un ipotetico attacco potrebbe essere portato nell'area che confina con l'Austria e la Jugoslavia. Le riflessioni chesi vanno conducendo e le tensioni obiettive esistenti nel Mediterraneo sicuramente spostano gli accenti su un eventuale nuovo fronte, il fronte sud. Tutto questoè fatalmente destinato ad apportare modifiche dal punto di vista della dislocazione geografica futura delle unità militari, comportando, nello stesso tempo, problematiche che sono connesse con il personale di leva, riguardo, ad esempio, al problema che si pone in questo quadro di un certo numero di militari che sia sotto le armi con una ferma di leva 'prolungata.

 

Proprio la possibilità di commutare la ferma di leva in una ferma prolungata rappresenta forse una delle maggiori novità introdotte dalla nuovanormativa. Di cosa si tratta precisamente?

Si tratta di una scelta, compresa nel nuovo provvedimento, che porta non all'esercito di mestiere che alcune forze politiche invece auspicherebbero, maalla riconferma dell'esercito di popolo previsto dalla Costituzione, con l'introduzione di questo nuovo meccanismo che prevede la possibilità di prolungare la permanenza sotto le armi oltre i dodici mesi, per unperiodo di dueo tre anni, per alcuni giovani destinati poia corsidi qualificazione e di specializzazione.

Inoltre sono spressamente previste, per chi abbia scelto la ferma di leva prolungata, alcune agevolazioni per quanto concerne l'inserimento nel mondo del lavoro.

In pratica vengono estese ai militari in fenna di leva prolungata ed ai volontari specializzati i benefici previsti dalla legge 191 riguardanti il collocamento agevolato.

E proprio su questo punto, vale·a dire sulle agevolazioni previste dall'art. 17, il Senato, e in particolare la Commissione Affari Costituzionali,haavanzato una serie di dubbi, riguardanti la costituzionalità del provvedimento, che rischiano di far slittare i tempi dell'approvazione della legge.

 

Quali sono altri aspetti qualificanti che introducono cambiamenti importanti rispetto alla vecchia normativa?

Alcune modifiche apprezzabili riguardano il problema degli esoneri. A questo proposito vengono stabiliti nuovi criteri che dovranno caratterizzare il decreto ministeriale per la dispensa dal servizio: l'esoneroè previsto, infatti, per tutti i giovan·iaventi responsabilità diretta per la conduzione di aziende familiari e per il mantenimento ed il sostegno della famiglia, purchèsitratti di unicoproduttore di reddito, in assenza di altri familiari compresi tra i diciotto e i sessanta anni. Inoltre è prevista la dispensa dei giovani ammogliati con prole, indipendentemente dalle loro condizioni econqmiche, anche quando questa condizione sia maturata dopo la chiusura della sessione di leva alla quale il giovane è iscritto.

È giusto, inoltre, ricordare gli sforzi che si sono fatti per favorire, in linea di massima e compatibilmente con le esigenze operative, la possibilità di svolgere il servizio militare in sedi vicine a quelle di provenienza. La ·norma, quindi, viene ad essere la collocazione entro 350 Km dalla sede di provenienza, salvo la concessione di licenze straordinarie e di facilitazioni ferroviarie per tutti coloro costretti per le suddette esigenze a svolgere il servizio militare in sedi più lontane.

 

Viene affrontato dalla legge il problema dei rapporti fra struttura militare e società civile, oppure il periodo del servizio militare è destinato a rimanere per i giovani un anno di «purgatorio» durante il quale si viene completamente emarginati dal resto della comunità?

Anche questo problema è stato preso in considerazione.

Il testo che abbiamo approvato presenta, infatti, una parte, perl'esattezza il titolo II, che prevede un rapporto il più possibile organico tra Forze Armate e società civile nell'ambito di una convenzione che viene fatta a livello di istituzioni locaij.

Quindi c'è il tentativo di responsabilizzare gli enti locali, le realtà culturali ed associative ad un rapportodiretto con le Forze Armate stesse.

 

In sostanza, il giudiziopolitico complessivo sul nuovo testo normativo approvato dalla Camera è un giudizio positivo?

Il gruppo dc ha votato questo nuovo testo nella cononvinzione che rappresenti un passo avanti nell'ambito della necessità di rendere il servizio militare utile a chi lo fa e nello stesso tempo rispettoso della dignità del cittadino che spende una parte del suo tempo per ottemperare ad un obbligo costituzionale. Occorre inoltre dire che questo è un disegno di legge che è di razionalizzazione dell'esistente: riconferma, infatti, l'opzione costituzionale dell'affidamento alle Forze Armate del compito di difendere, non prescindendo da uno stretto legame di tipo operativo e politico con le istituzioni democratiche del paese.

Obbligo di leva al servizio della comunità
Francesco Renzetti
I «Numeri» delle forze armate
Roberto Di Giovan Paolo

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