Difesa e riforma del servizio di leva
1) Parlare oggi di riforma del servizio di leva significa analizzare il sistema di difesa italiano ed il suo posizionamento nell'ambito dell'Europa e della Nato.
2) Certo, i recenti episodi nelle caserme italiane, l'aumento dei suicidi e degli incidenti in servizio, sono indicativi della condizione di profondo disagio che i giovani provano a contatto con la istituzione militare, sempre più inadeguata nelle forme organizzative.
È compito del Mgdc avviare una riflessione. Tale riflessione tuttavia va condotta utilizzando un metodo che rifugga dalle semplificazioni qualunquistiche che propongono scelte radicali come la abolizione della leva, un esercito di professionisti o la riduzione a sei mesi dal servizio di ferma.
3) Vanno preliminarmente indicati taluni presupposti essenziali per costruire una proposta politica credibile.
- Insostituibilità della leva obbligatoria come principio democratico e come modello di partecipazione.
- Spostamento dell'asse difensivo italiano da Nord-Est verso Sud.
- Coordinamento a livello europeo delle politiche di difesa.
La nostra proposta
Si rende dunque necessario rivedere la nostra politica militare e centrare la riforma sui seguenti punti:
1) Trasformazione della struttura operativa dell'esercito.
2) Potenziamento dei reparti ad alta specializzazione e conseguente aumento del molo del VFP.
3) Sviluppo del sistema addestrativo e di mobilitazione.
La ferma di leva dovrebbe essere incentrata sul momento addestrativo evitando che si aggiunga alla già difficile condizione militare il disagio provocato dalla lontananza dal proprio ambiente sociale.
4) Durata del servizio di leva.
Il Mgdc è convinto che la durata complessiva della ferma possa essere ridotta a otto mesi che, in un quadro di potenziamento della struttura e della durata temporale dell'addestramento, risulterebbe periodo adeguato e sufficiente a realizzare tutte le finalità soggettive e generali che la istituzione militare e lo stato in genere intende perseguire con la leva.
Il nuovo modello di difesa
Il nuovo modello di difesa, presentato in Parlamento il 26 novembre 1991, nasce dall'esigenza di risposte nuove alle sfide del mutato assetto internazionale. Le nuove proposte tengono conto dell"'internazionalizzazione" della difesa, dell'elevazione dei livelli di operatività, delle prospettive del disarmo e dei rapporti con l'economia nazionale.
Il nuovo scenario mondiale registra la fine della contrapposizione Est-Ovest, e quindi un aumento della sicurezza globale, ma vede allo stesso tempo l'acuirsi delle tensioni regionali e locali.
Per quanto riguarda le Forze Armate italiane, il nuovo modello di difesa cerca di conciliare un apparato militare di ridotte dimensioni con i molteplici impegni della difesa nelle sue varie accezioni. Il nuovo modello parte quindi da una riforma dei vertici militari, e arriva al punto cardine della modifica della struttura del personale. Per il medio e lungo periodo si pro
pone l'adozione di un sistema misto, leva e volontariato. Per attrarre l'arruolamento volontario, saranno necessari dispendiosi incentivi.
Per quanto riguarda il servizio militare femminile, si sono succedute proposte di legge dal 1970 ad oggi. Le più recenti proposte in merito sono quella di Poli Bortone, presentata nell'aprile 1992, e quella di Gorgoni, del giugno. Nella maggior parte dei Paesi Nato questa scelta è già stata operata da tempo: negli Usa dal 1942, nel Regno Unito addirittura dal 1917. In Italia è stata avviata una sperimentazione alla fine di novembre.
Per avere un quadro generale sul lavoro parlamentare in tema di riforma del servizio militare, proponiamo un elenco delle proposte di legge più recenti, ed un rapido riferimento all'audizione del ministro Andò in Commissione Difesa.
28/4/1992: Pdl n. 451, d'iniziativa del deputato Poli Bortone: "Istituzione del servizio militare volontario femminile";
13/5/1992: Pdl n. 700, d'iniziativa del deputato Torchio: "Istituzione del servizio civile alternativo nel settore agricolo, in sostituzione del servizio militare di leva";
15/5/1992: Pdl n. 762, d'iniziativa dei deputati Lusetti, Pierluigi Castagnetti, Tassone, Ciliberti, Fronza Crepaz, Casilli: "Norme concernenti la difesa nazionale ed il servizio militare obbligatorio";
18/5/1992: Pdl n. 782, d'iniziativa dei deputati Rotiroti, Andò, Artioli, Cellini, Cresco, Dell'Unto, Polverari, Potì, Principe, Renzulli, Salerno: "Istituzione del servizio civile nazionale";
4/6/1992: Pdl n. 961, d'iniziativa dei deputati Potì, Andò, Buffoni, Balzamo, Caldoro, Casula, Cresco, Breda, D' Andreamatteo: "Norme sul servizio nazionale di difesa";
11/6/1992: Pdl n. 995, d'iniziativa del deputato Gorgoni: "Norme concernenti l'organizzazione delle Forze Armate della Repubblica, l'istituzione del Servizio nazionale civile e il volontariato femminile".
Dal 15 luglio al 14 ottobre, in sei sedute, si è svolta l'audizione del ministro Salvo Andò in Commissione Difesa, sui problemi generali del dicastero, e in particolare sul nuovo modello di difesa.
Alla fine di novembre il ministro Andò ha presentato il suo disegno di legge, dal titolo "Nuove norme sul servizio militare, sul servizio sostitutivo civile e sul servizio militare volontario, nonché sull'istituzione del servizio volontario femminile nelle Forze armate".





















