Elezioni politiche 1987

Lo stato confusionale del vertice del PSI. L'impegno dei giovani candidati nelle liste D.C. per mantenere viva la politica nel pantano di slogans, look e politici «rampanti» in cui rischia di scomparire.

La divisione tra DC e PSI riguarda soprattutto un modo diverso di concepire la funzione delle istituzioni. L'elettorato deve capire che sono in gioco «grosse cose».

Ansie, timori, paure e terrori del partito più eccentrico d'Italia. Venticinque anni di governo con la DC al centro ed il PCI in periferia, tre anni alla guida del governo ed insieme tanta critica alle istituzioni democratiche così come traspare dagli interventi del congresso di Rimini.

Il PSI cambia la propria immagine affidandosi a quattro stilisti di grido e ad un architetto famoso sino ad aoggi per non essere mai stato nessuno. Ma darà i frutti sperati il Missoni-pensiero?

Il mondo giovanile deve riscoprire il suo ruolo sociale e politico. I giovani dc si impegnano ad affrontare le problematiche dei loro coetanei.

La posta in gioco in questo clima supera il tempo della prossima legislatura e si proietta nel futuro. Ci avviamo in una delicata fase costituente della società per rimediare al distacco tra Paese Reale e Paese Legale.

Nello scenario del dopo voto sono molte le novità sul tappeto della politica italiana. La questione verde, la sfida del movimentismo, il crollo del PCI. I giovani e il voto alla DC.

Un'occhiata ai risultati elettorali dimostra che la DC ha tra i giovani il 38% dei consensi. La DC raccoglie da sola più voti giovanili di socialisti e comunisti messi insieme.

Qualcuno ha scomodato il '48 come pietra di paragone per descrivere il clima rovente di queste elezioni politiche e forse ha esagerato. Quel che è certo, è che il partito ha potuto contare, per la prima volta dopo tanti anni, su un Movimento Giovanile presente e combattivo.