I meridionali? Che se ne tornino da dove sono venuti. Che vadano nelle loro regioni a combattere la mafia e l'anonima sequestri. Chi non ricorda il manifesto dei giovani della Lega, del senatore Umberto Bossi, affisso sui muri della città di Trento? È stata un'azione irresponsabile, da stupidi, si affretterà poi a riparare il "Senatur": "I giovani non esprimevano il pensiero della Lega Loma barda". Certo, ma fino a quando queste manifestazioni irresponsabili saranno circoscrivibili solo ai giovani della Lega che agiscono senza permesso? La verità è che il senatore ha contribuito a creare un clima tale che oggi tutto è permesso, basta essere "contro".
L'Italia vive una situazione difficile, stretta tra la crisi dei partiti e la crisi economica, stritolata dall'onda di Tangentopoli. Movimenti come quelli di Bossi, hanno facile presa sulla gente, non fanno altro che materializzare la carica emotiva dei cittadini che vorrebbero abbattere i partiti e le istituzioni. E certo Bossi, non li delude: "In tre anni prenderemo Roma", annuncia, "Questa volta la rivoluzione si fa davvero" rispondono in coro i leghisti di Pontida. Ma perché la Lega propone il ritorno alla legalità, suggerendo di non pagare le tasse? E come si risolleva la nostra economia, se il risparmio degli italiani diserta i titoli di stato e si dirige verso i marchi tedeschi speculando contro la nostra moneta, come suggerisce l'onorevole Bossi? Si capisce che i giovani della Lega agiscono da irresponsabili: l'esempio dei più grandi non è certo meno irresponsabile, quando definiscono il ministro dell'Interno Mancino un "minchione", o quando la polemica con il segretario del movimento sociale, Fini, si riduce alla rotondità dei seni di Alessandra Mussolini. La verità è che la protesta della Lega è fine a se stessa: il progetto federalista che vede l'Italia divisa nelle tre repubbliche del Nord, del Centro e del Sud, sembra diventato un simpatico gioco.
Per i cittadini del Nord, ci sono già le monete finte (la "Lega" coniata a Brescia) e persino i passaporti falsi. In questo gioco qualcuno però ci crede. E stando agli ultimi risultati elettorali sembrano essere sempre di più.
È questa la sfida che devono raccogliere i partiti tradizionali: la gente, in un modo o nell'altro vuole veder crollare l'apparato partitocratico che ha partorito lo sfascio dell'economia assieme a Tangentopoli.
Se i partiti non agiranno per un radicale rinnovamento, ci sarà solo Bossi. L'Italia sarà rivoluzionata, e a governare ci saranno brave e simpatiche persone, un po' irresponsabili, ma che si intendono di seni alla Colpo Grosso, che manderanno in galera i ladroni, e che soprattutto non ci faranno pagare le tasse. A noi la scelta.
















