Signor Segretario, i giovani dc, fanno un congresso di rinnovamento a Maiori poco meno di due anni fa, poi a settembre dell'84 fanno un primo corso di formazione politica a Rosalina Mare e trentamila di loro a maggio '85 si candidano nelle elezioni amministrative conseguendo ottimi risultati, dunque c'è qualcosa di nuovo nella DC?
Non da oggi affermo che la Democrazia Cristiana è il partito che più di ogni altro è vicino ai giovani ed ai loro problemi.
In una fase così delicata per il nostro Paese l'unico partito che ha preparato proposte di legge per l'occupazione giovanile, in special modo per il Sud, che ha vigilato sull'approvazione di norme più funzionali ad un rinnovato mercato del lavoro che favorisca i giovani, che si è occupato, con serietà, del volontariato di recupero dei giovani in difficili situazioni come la tossicodipendenza, è stato, lo dico con orgoglio, il nostro partito. Ed i giovani hanno risposto, cancellando anni di luoghi comuni in cui la Democrazia Cristiana veniva descritta come un partito vecchio, destinato a scomparire.
Vorrei far notare che proprio il voto delle politiche '83, così duro con il nostro partito ha visto una prima crescita di consensi nel mondo giovanile, e proprio quel fatto, insieme ad altri, mi convinse che si doveva continuare sulla strada del rinnovamento, per conquistare questa nuova generazione che aveva scelto la Democrazia Cristiana con coraggio, in un momento non felice.
Dunque, il nuovo c'è, è un movimento giovanile che si muove per superare le incrostazioni che talvolta permangono nel partito e sta crescendo con una nuova, più matura, preparazione politica, proprio mentre altri movimenti giovanili di partito mi sembrano in gravi difficoltà.
Per questo guardo con entusiasmo a questo primo «Giò 1» del movimento giovanile dc, perché vedo in esso il tentativo di uscire da etichette ed atteggiamenti logori, che hanno fatto il loro tempo, per fare una reale formazione politica, realistica e razionale, improntata ad una scelta di confronto con i problemi del Paese che chiamano i giovani ad essere responsabili in prima persona del futuro della nostra società.







