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Porre questioni e quesiti scomodi con una certa spregiudicatezza culturale

Nuova Politica - Porre questioni e quesiti scomodi con una certa spregiudicatezza culturale pagina 10

La novità di questo festival, in un panorama che vede sbiadire formule un po' scontate di feste di partito, credo consista soprattutto in una certa spregiudicatezza culturale nel porre questioni e quesiti scomodi come occasione di dibattito aperto; nella volontà di non chiudersi in un ghetto generazionale, provocando invece l'intelligenza e la sensibilità degli adulti; nella identificazione di temi «grandi» come la pace, lo sviluppo e la partecipazione (a sottolineare che per «riamare la politica» è da lì che occorre ripartire e che non c'è una politica in formato ridotto per i giovani); ma anche nel tentativo originale, frutto della collaborazione degli amici della Target CBC, di fruire in modo corretto dello spazio urbano, evitando gli effetti artificiosi delle «aree riservate» alla festa, che finiscono per snaturare il rapporto con la gente e con se stessi.

Pochi forse ricordano che quest'anno la Democrazia Cristiana compie quarant'anni. Risale all'agosto del '45 la circolare inviata dall'allora vicesegretario politico Attilio Piccioni ai Comitati provinciali del partito, con la

esposizione dell'assetto funzionale centrale, cui adeguare gli uffici locali. E, questo, l'atto di nascita della SPES, concepita da De Gasperi come ufficio studi, propaganda e stampa.

Allestire una mostra delle parole e delle immagini della Democrazia Cristiana in quarant'anni di storia del Paese e raccogliere nel volume che l'accompagna le testimonianze di chi prima di me ha avuto la responsabilità di guidare questo delicato settore vuole significare non tanto e non solo un omaggio alla loro capacità e alla loro dedizione nella battaglia politica di questi anni di democrazia, quanto soprattutto un'occasione di memoria storica e politica sia per chi quegli anni li ha vissuti, sia per le nuove generazioni.

È significativo che il Movimento giovanile della Democrazia Cristiana abbia voluto aprire il suo primo festival nazionale di Bergamo con l'inaugurazione di questa mostra a dimostrazione della consapevolezza di una continuità tra le battaglie di idee e la proposta politica delle diverse generazioni di democratici cristiani.

Dai giovani ci aspettiamo un contributo di creatività e di novità nella definizione dei messaggi e nel rilancio della comunicazione politica, che non sempre è stata adeguata ai contenuti dell'identità della DC.

Molto si discute (e si discuterà) sulla forma-partito, sulla necessità di adeguare identità e immagine, sulla attualità di un'aggregazione territoriale (specie nelle grandi città) e non piuttosto per aree di interessi e per problematiche, sul rapporto corretto tra movimenti e partito, sulla distinzione organizzativa tra un partito d'opinione, un partito di massa e un partito di popolo: su questo fronte, che poi è quello della forma da dare alla propria identità e militanza politica, dobbiamo sperimentare nuove formule ed esprimere maggiore coraggio. E i giovani, a cominciare dal «GIO' 1», possono aiutarci.

“Guardo con entusiasmo a questo primo Festival del Movimento Giovanile”
Privilegiare la concretezza dei problemi

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