Editoriale

I giovani protagonisti della festa dell'Amicizia

Nuova Politica - I giovani protagonisti della festa dell'Amicizia pagina 2

I giovani sono unanimi nell'affermare che la Festa Amicizia Nazionale deve servire per connotare anche al «Giovanile» le battaglie dentro e fuori il partito, nelle istituzioni, nella società per coniugare democrazia e potere al fine di cambiare codici di comportamento, per comunicare nel modo migliore con gli altri, per agire in favore degli altri; avvertono l'urgenza e l'importanza di saldare insieme pezzi di ragionamento, esperienze, storie diverse, ma avvertono ancora di più la necessità di andare avanti, di investire alcuni nodi, di far vivere le contraddizioni, trovando strumenti nuovi, perché queste pesino poi nelle scelte, nelle decisioni, nelle strategie dei partiti e nelle politiche di governo in generale.

Puntando sulla realizzazione di una Festa che sia capace di dare battaglia all'appiattimento, al conformismo, alla stanchezza: i giovani vogliono dunque una festa che sia momento importante di aggregazione didibattito e di proposta.

Il Movimento Giovanile, pur tra tanti limiti e difficoltà, ritiene necessario ridisegnare «in grande» il rapporto tra vita e politica, tra forza delle idee e cambiamento verso una progettualità giovane della società moderna.

La Festa che noi ipotizziamo parte dal nostro disagio, dal nostro modo di concepire la politica, dalla stanchezza che ci assale quando ci rendiamo conto che c'é ancora una separazioqe netta tra quello che diciamo durante gli incontri, quello che scriviamo nei nostri documenti e le scelte, le iniziative, i fatti concreti, la politica nel suo insieme. Noi vogliamo un partito capace di saper interpretare tutta la complessità sociale, per essere protagonista del Nuovo, del cambiamento, della ricomposizione. La festa diventa così lotta politica e culturale e la D.C. acquista una posssibilità di decidere per gettere un ponte, per tradurre in patrimonio politico un'animazione veramente eccezionale. Le forze giovanili, è stato dimostrato anche a Milano, si attivano meglio là dove più direttamente e autonomamente sono libere di progettare, decidere, fare.

Anche oggi a Bari i giovani si dichiarano pronti a lottare per difendere le istituzioni, perché sono il cardine, un modo per affermare la libertà di pensiero, di parola, di culto. Stanchi dei luoghi comuni, delle situazioni scontate, delle promesse mai mantenute, sempre meno inclini ad accettare i compromessi e comode mediazioni, le nuove generazioni non vogliono restare passive davanti ad una società che delude e che vede crollare i miti.

Quindi, dopo Milano città tecnologica, Bari ospiterà la 9ª Festa Nazionale Amicizia per stabilire un ponte fra nord-sud, per dimostrare nel concreto che i problemi del Mezzogiorno d'Italia sono i problemi di tutto il paese.

Questa Festa dovrà essere capace di accendere attenti riflettori sulle varie realtà per caratterizzare al massimo la nuova proposta della D.C. nel momento culmine della campagna elettorale per le amministrative del 12 maggio 1985 e dovrà affermare, per quel che ci compete, che i giovani D.C. ci sono e vogliono portare il loro contributo politico, culturale, sociale, propositivo allo sviluppo, alla Pace, alla partecipazione democratica e istituzionale del Paese. I temi che tratteremo costituiranno le «parole chiave» di un intenso dibattito le cui risultanze dovranno poi tradursi in strategia politica del partito. È importante compiere ogni sforzo per sviluppare una atmosfera di totale comunicabilità per evidenziare l'immagine della D.C. tra la gente, il partito e la sua storia. Ci deve soprattutto animare il desiderio di «capire» che cosa oggi esige da noi la gente, il simpatizzante, l'iscritto, che non indicare loro cosa debba esser fatto.

Incontriamoci dunque tutti a Bari. 

La nostra richiesta: chiarezza
Renzo Lusetti

Articoli correlati

Totale: 5
Dopo la lettera aperta
Dopo la pubblicazione della lettera aperta di Marco Barbone e Mario Ferrandi, «Nuova Politica», con la risposta dei giovani dc, intende aprire un serio ed approfondito dibattito sul terrorismo, sul pentitismo, sulla dissociazione.
Mosca '85
Una delegazione di giovani dc per la prima volta assieme alle altre organizzazioni giovanili italiane, partecipa unitariamente al festival mondiale della gioventù. Il valore di una testimonianza politica concreta.
Lettera aperta
Marco Balbone e Mario Ferrandi scrivono ai giovani dc
Alcuni giovani detenuti per reati di terrorismo inviano una lettera aperta ai giovani della DC. È la testimonianza sofferta e amara di chi ha sbagliato in modo grave. Il dovere umano e politico di non sottrarsi al dialogo, impone una riflessione profonda che il movimento giovanile affronta sulle pagine di Nuova Politica.