Il fascino di una sfida
Non è facile oggi, per un giovane impegnato in un partito, mantenere viva ed intatta la spinta ideale che ognuno sente con forza quando sceglie di impegnarsi in politica. Ma non è facile soprattutto mantenersi giovani «dentro», senza annegare la propria voglia di cambiare, la propria rabbia, il proprio entusiasmo in quel mare di compromessi, di ipocrisie e di grigiore che caratterizza, purtroppo, un modo molto diffuso di «fare politica».
Allora è compito nostro, della nuova generazione di giovani democratici cristiani usciti dal Congresso di Maiori, lavorare con tenacia per non dimenticare, ma anzi per riscoprire ogni giorno le ragioni profonde del nostro impegno nella Democrazia Cristiana: se non sapremo dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che la nostra azione di giovani dc. non tende soltanto a discutere in modo occasionale i temi del presente ma cerca viceversa di affrontarli pensando sempre al «futuro» che si vuole costruire, perderemo insieme alla nostra voglia di «cambiare il mondo», anche la nostra capacità di dialogare con i giovani oggi lontani dai partiti.
«Nuova Politica» nasce con la precisa volontà di dimostrare che il Movimento Giovanile dc sta lavorando con questa consapevolezza. Cercheremo di fare una rivista il più possibile aperta, sia nella scelta delle firme che dei temi da affrontare, verso l'esterno delle strutture del Movimento; cercheremo anche di farla divenire uno strumento di dibattito e insieme di stimolo e provocazione nei confronti del partito. Se è questo uno dei compiti principali della nostra presenza di giovani nella DC, «Nuova Politica» deve diventare uno dei mezzi più importanti per amplificare le nostre idee e per fare nello stesso tempo emergere tante intelligenze e tante preziose esperienze che vivono, troppo spesso stoltamente trascurate, tra i giovani della periferia del partito.
Dobbiamo cercare di trasformare queta rivista in un utile strumento di formazione dei giovani dc: leggere con attenzione gli avvenimenti, riflettere in modo non propagandistico sui temi verso cui più sono sensibili le nuove generazioni, studiare e ripensare i valori del nostro patrimonio storico, possono costituire un modo intelligente per fare «autoformazione» e per evitare che, come troppo frequentemente avviene, le nostre posizioni e le nostre scelte siano dettate dalla logica necessità di raccogliere consensi senza però avere chiaro per cosa e per andare in quale direzione quegli stessi consensi saranno utilizzati.
Scrive Giuseppe Lazzati nella prefazione alle preziose parole di Jacques Maritain in «Cristianesimo e Democrazia»: «La situazione nella quale oggi si vive sembra fare sentire a molti tra i cattolici, soprattutto tra i giovani, la necessità di trarre l'azione politica dal prassismo del giorno per giorno, privo di grandi prospettive e di autentica capacità emotiva, e di ricondurla a recuperati fondamenti culturali fino qui, in campo politico, giudicati inutili quando non dannosi».
«Nuova Politica» parte con queste convinzioni: sarà compito di noi tutti riempirla di idee, di proposte, di riflessioni.
Questo primo numero esce in via quasi «sperimentale» ma con l'impegno preciso di mantenere la continuità dell'iniziativa e di migliorare, ogni volta di più, la qualità.
In questa società in cui tutto rischia di affogare nell'indifferenza noi vogliamo, con semplicità, cercare di offrire qualche motivo di impegno, cercare di dimostrare che può esistere una «nuova politica» finalmente priva di aridità e ricca invece di valori e di speranze. Non sappiamo quanto riusciremo a fare e fino a dove arriveremo. Non ci stancheranno comunque mai di credere che è un dovere della nostra generazione quello di vivere, da protagonista e non da comparsa, la lotta per costruire il mondo in cui noi dovremo invecchiare.





