GIO'2 Boat
Giornale di bordo n. 7
pagina 17

In viaggio con la frotta (di matti)

Nuova Politica - In viaggio con la frotta (di matti) pagina 17
Nuova Politica - In viaggio con la frotta (di matti)

Lanfranco Norcini Pala, in arte Lou Grant, nato ad Ascoli Piceno l'11 giugno 1961, celibe, segni particolari: giovane aclista e obiettore di coscienza.

Fino a 22 anni conduceva vita da libertino, esplorando palmo a palmo la costa marchigiana in cerca di preda.

Poi la folgorazione e nell'83 entra in Gioventù Aclista; dopo un anno diventa segretario regionale delle Marche e come tale membro del Comitato Nazionale. Nel congresso di Milano del maggio '86 è eletto nel Comitato Nazionale di Gioventù Aclista che un mese dopo lo elegge vice segretario nazionale con l'incarico di curare i temi riguardanti pace, rapporti internazionali e ambiente.

È il direttore responsabile del mensile "Questa generazione" e collabora con il settimanale delle Acli "Azione Sociale". È anche membro del Consiglio nazionale delle Acli.

Lo abbiamo sorpreso infiltrato nella redazione del Giornale di Bordo e lo abbiamo costretto a parlare.

 

Come mai nasce così in ritardo la tua vocazione all'impegno diretto?

Ero alla ricerca di una possibilità di impegno che non mi costringesse a collocarmi entro schemi troppo rigidi. Mi sono innamorato delle Acli perché quando ho maturato la mia scelta i movimenti giovanili di partito erano in forte crisi di identità. Le Acli invece mi permettevano di fare politica senza cadere nel rischio di rinchiudermi dentro quat- tro mura di partito.

 

Questo che hai detto non ti sembra che possa suonare come un'implicita condanna di noi giovani che abbiamo scelto il Movimento Giovanile dc?

No, assolutamente! Non lo è per voi come per gli altri giovani che milita- no nei partiti. Mi pare che ci sia stato un grosso sforzo di rinnovamento. Mi riferisco soprattutto al MGDC ealla FOCI: in tutte e due quelle che sono le maggiori organizzazioni giovanili di partito si può registrare oggi una vitalità nuova rispetto a qualche anno fa.

 

Sei stato a contatto con noi per una settimana. Che idea ti sei fatto del giovane dc?

Non c'è un giovane dc medio. Secondo me è possibile parlare di due anime nel Movimento giovanile, due anime che però tendono a confondersi, a sfumare i loro contorni, a mischiarsi.

C'è, da una parte, la figura del giovane impegnato che ama far politica e ha precisi riferimenti in termini ideali. Ci sono dall'altra parte, quelli che vivono l'esperienza del movimento giovanile soprattutto per vivere un'esperienza associativa caratterizzata da forti riferimenti amicali.

 

C'è qualche differenza tra un giovane impegnato ad esempio nelle Acli ed uno che fa politica nelle strutture giovanili della Democrazia Cristiana?

"Sostanzialmente i filoni, i riferimenti, le battaglie su cui si impegna sono gli stessi. I giovani hanno capito che con la crisi di "padri" e di "maestri" che viviamo, occorre risolvere i propri problemi da soli, senza accettare risposte o aiuti dall'alto, contando solo nella possibilità di unirsi e di fare un lavoro comune. Vogliamo essere protagonisti del nostro futuro e vogliamo esserlo insieme, almeno sui grandi temi della pace, del lavoro, dell'ambiente. D'altronde questa volontà è testimoniata dal lavoro che insieme abbiamo fatto nelle consulte nazionali".

 

Veniamo un attimo al Lanfranco che conosciamo noi, a Lou Grant. Perché innanzitutto questo nome e da dove salta fuori?

La prima volta che usai il nome di Lou Grant scrivevo sul congresso delle Acli. Lou Grant è il nome di un giornalista televisivo americano d'assalto.

Non mi assomiglia fisicamente (è molto grasso) ma mi piace perché ha una grossa carica di umanità. Uso lo pseudonimo quando devo esprimere ironia. Dimenticavo: Lou Grant ha una segretaria molto carina...

 

Quali sono i tuoi hobbies?

A parte il libertinaggio, mi piace fare foto, ascoltare musica e scrivo tantissimo.

 

Hai scritto mai una favola?

No, ma mi piacerebbe. Preferisco i romanzi, ne ho anche scritto uno autobiografico che fortunatamente non sarà mai pubblicato. Ho scritto invece molte poesie: amo molto il genere giapponese delle Haiku, componimenti fatti di uno, due versi che esprimono osservazioni sulla vita.

 

Adesso facciamo una specie di gioco. Io ti dico una parola e tu mi rispondi spiegandomi che cosa quel termine vuol significare per te.

Mi sembra di essere uno dei personaggi di Blitz...

 

Ah, anche tu compri Blitz, il Playboy dei poveri!

No preferisco Novella 2000.

 

Andiamo avanti e non mi offendere più. Avanti col gioco. Io dico "dolore".

Ti rispondo ferita...

 

Non ci siamo, non intendevo un test freudiano. Devi rispondere spiegando le sensazioni che un concetto, una parola provocano in te. Ricominciamo: "dolore"...

È una cosa molto brutta. Lo associo spesso alla solitudine.

 

Amicizia.

È la cosa più bella. Amo essere amico della gente. Con chi andremmo se no a fare la cenetta di mezzanotte?

 

Donna.

Uno dei pochi elementi fondamentali sulla terra.

 

Stelle.

Bellissimo guardarle dalla spiaggia...

 

Memoria.

Esiste solo il ricordo delle cose belle.

 

Sole e luna

Esprimono il senso della vita che passa.

 

Dimmi quale è stata per te la cosa più bella del GIO'2.

L'idea.

 

E la più brutta?

Il rischio che spingendo troppo sul pedale della politica come immagine si dimentichi l'aspetto formativo.

 

Il personaggio più simpatico della nave?

Il cameriere Emilio che solo l'altro giorno ha visto per la prima volta la sua bambina nata da tre mesi.

 

E tra i giovani dc chi è il personaggio?

La redazione è la cosa più simpatica di tutta la nave. In mezzo a questa "congrega di pazzi" mi sono divertito molto!

 

Sfideresti a scopa De Mita?

No! Mi "sconfinfererebbe"!!!

 

Se potessi portare via dalla nave una cosa, che prenderesti?

Porterei via quei 500 Kg di aragoste che ho scoperto essere ammassate nella stiva.

 

E se dovessi rispondere seriamente? Fai un ultimo sforzo!

Porterei via, per distruggerlo, il ricordo della triste avventura di un anno fa.

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